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Attualità giovedì 22 settembre 2022 ore 17:10

Commemorate le vittime dello Sgarallino

Nell'affondamento del piroscafo morirono circa 300 persone. La cerimonia si è svolta questa mattina a Portoferraio alla presenza delle autorità.



PORTOFERRAIO — A Portoferraio il 79esimo anniversario dell’affondamento del piroscafo 'Andrea Sgarallino', il più tragico episodio della Seconda Guerra Mondiale avvenuto all’Elba, è stato commemorato stamani dall’amministrazione comunale con una semplice, ma sentita, cerimonia svoltasi in Calata Buccari. 

Alla presenza delle autorità civili e militari e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'Arma, il vicesindaco Luca Baldi ha ricordato il tragico episodio ed il contesto nel quale è avvenuto e, successivamente, a bordo di un mezzo del gruppo Ormeggiatori, ha raggiunto il centro della Darsena Medicea nel cui mare ha lanciato simbolicamente un mazzo di fiori, in precedenza benedetto dal parroco don Sergio Trespi. 

Il momento del lancio è stato salutato dalle note del ‘Silenzio’, eseguito dalla prima tromba della Filarmonica ‘Giuseppe Pietri’, la quale, ha suonato successivamente l’Inno di Mameli’ che – cantato da tutti i presenti - ha concluso la cerimonia.

Nell’occasione è stata esposta in banchina una fedele riproduzione in miniatura dello ‘Sgarallino’ realizzata da Franco Bellosi, Carlo Gemmo e Paolo Bandinelli.

La tragedia avvenne la mattina del 22 Settembre 1943. Alle 9,49, nelle acque antistanti la rada di Portoferraio, due siluri, partiti dal sommergibile britannico 'HMS Uproar', colpirono il piroscafo partito da Piombino causandone l'affondamento immediato e la morte di circa trecento persone che rientravano sull’isola

Lo Sgarallino, prima della guerra, faceva parte delle navi che garantivano il trasporto passeggeri tra Portoferraio e Piombino. Venne acquisita dalla Marina che dette allo scafo i classici colori militari. L’occupazione militare da parte dei tedeschi portò, come conseguenza, alla sua requisizione ed al cambio della bandiera. Il ritorno in servizio come nave da trasporto civile non incluse, però, il cambio dei connotati militari dell’imbarcazione e della bandiera ed il comandante del sommergibile britannico, notando le insegne naziste, ne ordinò l'affondamento. Fu una strage. Molte famiglie elbane furono costrette a piangere i loro morti. Si salvarono solo in quattro. L'ultimo superstite è scomparso nel 2016.


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