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Attualità martedì 19 marzo 2019 ore 20:25

"Messaggi dal Forte", le email per i detenuti

Guido Rossi e Francesco D'Anselmo

I detenuti del carcere elbano potranno comunicare con i familiari grazie ad un progetto della cooperativa Beniamino in accordo con la direzione



PORTO AZZURRO — Si chiama Messaggi d@al Forte il nuovo servizio di invio email, realizzato e gestito per la Casa di reclusione di Porto Azzurro dalla cooperativa Beniamino scs onlus in collaborazione con la direzione del carcere elbano.

Anche nel carcere elbano arriva quindi un progetto che è stato attivato in alcuni dei più grandi carceri d'Italia, come per esempio a Rebibbia, a Roma o al carcere di Opera, a Milano.

Il progetto è stato presentato questa mattina all'interno del carcere elbano in una conferenza stampa alla presenza di un gruppo di detenuti, del direttore della struttura penitenziaria Francesco D'Anselmo e di Guido Ricci e Rachele Neri della cooperativa Beniamino.

Si tratta di uno strumento di cui potranno usufruire i detenuti del carcere elbano e che permetterà loro di comunicare più velocemente, soprattutto con familiari e con il proprio avvocato.

Non si tratta di un accesso diretto all'utilizzo della posta elettronica da parte dei detenuti ma di un accesso filtrato nel senso che le persone potranno acquistare un plico al cui interno ci sono alcuni numeri di fogli che danno diritto all'invio di un certo numero di email. Sono due i tipi di plichi: uno da 12 foglio (12 email, al costo complessivo di 10 euro), l'altro da 30 fogli (al costo di 20 euro).

carcere

Ogni foglio ha un codice univoco che verrà associato alla persona e che non potrà essere riutilizzato. In teoria ogni foglio corrisponde all'invio di una email ma è possibile anche usare più fogli da inviare in una stessa email.

Per accedere al servizio i detenuti dovranno compilare una domanda con i propri dati e comunicare la scelta del plico da 10 o da 30 fogli. L'importo per l'acquisto del sevizio sarà scalato dal conto da parte dell'amministrazione penitenziaria.

Una volta ottenuto il plico sarà possibile scrivere sul foglio o sui fogli, in cui sarà indicato sia il nome della persona che l'email del destinatario. Una volta scritte le comunicazioni saranno inserite in un'apposita cassetta. I fogli  saranno poi ritirati dalla cassetta da personale della cooperativa, scansionati ed inviati ai destinatari. 

La cassetta, chiusa a chiave per la privacy, sarà collocata presso la sede del centralino.

Chi riceverà la mail dal carcere vedrà come mittente la mail messaggidalforte@cooperativabeniamino.it e nell'oggetto della mail il nome del mittente reale.

Ogni email inviata da diritto a ricevere una risposta insieme alla ricevuta dell'invio. Il servizio in questa prima fase sarà attivo tre giorni a settimana.

"Ringrazio la cooperativa Beniamino per il bellissimo progetto realizzato sia con la testa che con il cuore; - ha dichiarato Francesco D'Anselmo, direttore del carcere di Porto Azzurro - questo consentirà ai detenuti di poter risparmiare nella messaggistica, perché i costi sono più contenuti rispetto ai telegrammi o alla posta ordinaria e c'è una maggiore velocità nella comunicazione che permette loro di mantenere i contatti con i familiari e con il proprio avvocato. Ci siamo adeguati a quella che è la realtà attuale, è giusto che la tecnologia entri nel carcere".

"Come cooperativa - ha detto Guido Ricci, presidente della cooperativa Beniamino - lavoriamo sia sul reinserimento lavorativo sia sulla progettazione e spesso ci capita di collaborare con il carcere anche su progetti europei. Il nostra lavoro si muove su due direzioni; quella dell'integrazione con il territorio e quella della qualità della vita delle persone che sono private della libertà. Questo progetto per noi è in una fase sperimentale ed è nato guardando ad altre esperienze, dopo che ci siamo confrontati in varie riunioni su come gestire le varie esigenze".

Per spiegare a tutti i detenuti come funziona il servizio sono inoltre state realizzate delle brochure in tre lingue, italiano, inglese e francese, dato che molti dei detenuti sono stranieri.

La cooperativa è già pronta e il servizio partirà già dalla prossima settimana, per avere il tempo di informare tutti i detenuti sul funzionamento e per dare loro il tempo di compilare le domande per accedere al servizio.

Valentina Caffieri
© Riproduzione riservata


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