I sette sindaci eletti si sono confrontati con i vertici delle compagnia di navigazione e con l'assessore regionale ai trasporti Baccelli
Politica giovedì 04 luglio 2013 ore 10:15
Peria sulla città "Degrado di Portoferraio? Ecco tutta la verità'."
PORTOFERRAIO - Dopo i contonui attacchi sulla stampa cartcea e on line, sul cos' definito degrado di Portoferraio il sindaco Peria decide di spiegare punto per punto, tutta la verità sui lavori fatti, non fatti e da fare. A partire dalle rotonde dell'area portuale.
"Ha cominciato nei giorni scorsi il consigliere Marini a spiegare che Portoferraio non è pronta ad affrontare la stagione turistica ed il porto e le strade limitrofe sono piene di erbacce. Altri si sono uniti alle proteste, parlando di una Portoferraio in degrado. Molti sono in buona fede ed anzi apprezzabili perché segnalano problemi reali al Comune. Alcuni di essi però non sanno (e probabilmente non possono sapere) come stanno le cose. Non sanno ad esempio che su quelle altissime erbacce al molo numero uno il Comune non poteva intervenire e le ha tagliate l’Autorità Portuale, perché l’area rientra nella sua competenza. Non sanno che la Provincia di Livorno non ha più né strutture, né risorse per diserbare Viale Teseo Tesei e le altre strade di accesso ed uscita dal porto e che sta cercando un accordo con le associazioni di categoria per farle adottare e mantenere in ottime condizioni. E’ questa l’Italia della crisi: province vive per volontà della Consulta, ma morte nella loro operatività. Io sono sindaco di un comune e quindi di un Ente più fortunato. A noi hanno tagliato solo 2 milioni e mezzo di risorse in due anni. Siamo a disposizione della Provincia per dare una mano; siamo persino disponibili a prenderci in carico le strade per sviluppare un progetto generale di miglioramento della qualità urbana.
Poiché, però, molte lezioni sul degrado le prendiamo anche da oppositori che sono stati amministratori o hanno un ruolo politico da molti anni, mi permetto a mia volta di tornare un po’ indietro, fare una sorta di “come eravamo” nove anni fa, per capire come abbiamo operato.
Ero all’inizio della mia prima legislatura, nel 2004, quando cominciammo ad occuparci di come era organizzata la manutenzione del verde pubblico. Era un sistema a dir poco singolare, poiché una ditta si occupava delle fioriere e delle aiuole, una ditta delle piante di alto fusto ed il diserbo era gestito solo occasionalmente, quando c’era un po’ di disponibilità sui capitoli di spesa. Portoferraio era una giungla di competenze sovrapposte e di piante incolte. Il benvenuto agli ospiti, poi, una giungla-pattumiera: erbacce alte e sacchetti di rifiuti che piovevano quotidianamente dalla strada soprastante. Da molti anni tutto il verde è appaltato con gara unica ad un soggetto specializzato che segue un preciso piano di diserbo, potatura delle piante, cura delle fioriere e degli spartitraffico. Il benvenuto agli ospiti è sicuramente curato e dignitoso.
L’idea di sistematizzare la gestione di un servizio pubblico l’abbiamo peraltro estesa anche ad altri ambiti. Penso ad esempio alla manutenzione dell’illuminazione pubblica, che oggi è molto efficiente e vede partire in questi giorni la sostituzione degli apparati illuminanti e di tutte le lampade tradizionali con quelle a risparmio energetico. Penso al contratto aperto strade, per le asfaltature, partito anch’esso in questi giorni. Penso anche alle piccole manutenzioni su cui stiamo creando con gli uffici un nuovo modello gestionale in grado di rispondere in tempo reale ai bisogni del cittadino. Ma il degrado non è fatto solo di questo ed allora mi sento di fare anche qualche altra considerazione su quello che era ed è oggi Portoferraio.
Nel 2004 alcune strade cittadine avevano più buche che asfalto. In nove anni sono stati completamente riasfaltati gli assi viari delle Antiche Saline, di Via Carducci, Via Manganaro, Sghinghetta, Carpani. Abbiamo preso in carico dalla Provincia, ottenendone la completa riasfaltaura, la strada di San Martino e quella di Bivio Boni-Enfola-Viticcio. La Provincia ha riasfaltato tutte le strade in entrata ed uscita dal porto e creato la nuova rotonda.
Nove anni fa Portoferraio non aveva, né poteva sperare di avere, un depuratore. Abbiamo progettato con ASA e per larga parte già realizzato tutta la nuova rete fognaria e della depurazione cittadina. In questi giorni la Capitaneria ha autorizzato il collettamento Grigolo-Schiopparello.
Nel 2004 il centro storico non era in crisi: crollava. Crollava il Forte Falcone, coperto dai rovi e dalle erbacce. Veniva giù (ed in parte venne davvero giù) il tetto del comune, mentre le facciate interne si sfaldavano. La Porta a mare era un locale chiuso, soppalcato e fatiscente. La Gattaia, a dispetto del suo nome, il regno dei topi. Via Roma era coperta di asfalto sconnesso. Le antiche cucine del De Laugier un bell’insieme di magazzini abbandonati e fatiscenti. Il Forte Inglese era una simpatica dependance di una pluralità di occupanti più o meno privi di titoli per l’occupazione, un bene storico offeso e violentato da superfetazioni in cemento e montagne di rifiuti. La Porta a terra il pisciatoio di residenti ed ospiti. L’enoteca delle Fortezze era l’antro chiuso e puzzolente di muffa delle Fortezze. Il cinema all’aperto della Linguella era chiuso (a dispetto anch’esso del suo nome). Piazza Gramsci il gabinetto dei cani della città alta ed un parcheggio incasinatissimo e semi-abusivo di auto. La passeggiata delle Ghiaie un viale triste, con le aiuole sconnesse e le piante ammalate. In nove anni abbiamo investito dodici milioni di euro sui beni culturali ed i luoghi simbolo di Portoferraio, li abbiamo salvati, restaurati e resi fruibili. Fra poco i portoferraiesi potranno vedere il restauro della Porta a terra e la sistemazione dei bastioni verso Santa Fine. Vedranno il Forte Inglese restaurato, mentre la Giunta ha già approvato il secondo progetto di valorizzazione. Forte Inglese sarà un centro internazionale delle arti figurative, per gli artisti di tutto il mondo; le Fortezze Medicee, nella primavera appena conclusa, hanno visto raddoppiare i loro visitatori rispetto al 2012. Piazza Gramsci è diventata il salotto buono della città davanti al Vigilanti, la Porta a mare un luogo sociale di lettura e di cultura, l’enoteca un presidio Slow Food, il nuovo Viale Fiamme Gialle, alle Ghiaie, un’asse pedonale di qualità. Via Roma ha ritrovato le sue antiche pietre ed il granito.
La raccolta differenziata nel 2004 era al 6%. Nel 2012 al 30% (più 500% in otto anni). Nel 2013 l’obiettivo realistico è di superare il 40%. Portoferraio l’8 luglio verrà premiato a Roma da Legambiente come comune “riciclone”. Quest’anno abbiamo esteso la raccolta differenziata a tutte le periferie. Fino a qualche anno fa Portoferraio Centro era il regno della borsina legata alla maniglia del portone e dei sacchetti rotti da gatti e gabbiani.
Come tutti coloro che sono molto duri con se stessi, non mi ritengo soddisfatto, perché di problemi ve ne sono tantissimi e certamente non li abbiamo risolti tutti. Ma una certezza ce l’ho: che lasciamo una città migliore di quella che abbiamo trovato.
Roberto Peria - Sindaco
"Ha cominciato nei giorni scorsi il consigliere Marini a spiegare che Portoferraio non è pronta ad affrontare la stagione turistica ed il porto e le strade limitrofe sono piene di erbacce. Altri si sono uniti alle proteste, parlando di una Portoferraio in degrado. Molti sono in buona fede ed anzi apprezzabili perché segnalano problemi reali al Comune. Alcuni di essi però non sanno (e probabilmente non possono sapere) come stanno le cose. Non sanno ad esempio che su quelle altissime erbacce al molo numero uno il Comune non poteva intervenire e le ha tagliate l’Autorità Portuale, perché l’area rientra nella sua competenza. Non sanno che la Provincia di Livorno non ha più né strutture, né risorse per diserbare Viale Teseo Tesei e le altre strade di accesso ed uscita dal porto e che sta cercando un accordo con le associazioni di categoria per farle adottare e mantenere in ottime condizioni. E’ questa l’Italia della crisi: province vive per volontà della Consulta, ma morte nella loro operatività. Io sono sindaco di un comune e quindi di un Ente più fortunato. A noi hanno tagliato solo 2 milioni e mezzo di risorse in due anni. Siamo a disposizione della Provincia per dare una mano; siamo persino disponibili a prenderci in carico le strade per sviluppare un progetto generale di miglioramento della qualità urbana.
Poiché, però, molte lezioni sul degrado le prendiamo anche da oppositori che sono stati amministratori o hanno un ruolo politico da molti anni, mi permetto a mia volta di tornare un po’ indietro, fare una sorta di “come eravamo” nove anni fa, per capire come abbiamo operato.
Ero all’inizio della mia prima legislatura, nel 2004, quando cominciammo ad occuparci di come era organizzata la manutenzione del verde pubblico. Era un sistema a dir poco singolare, poiché una ditta si occupava delle fioriere e delle aiuole, una ditta delle piante di alto fusto ed il diserbo era gestito solo occasionalmente, quando c’era un po’ di disponibilità sui capitoli di spesa. Portoferraio era una giungla di competenze sovrapposte e di piante incolte. Il benvenuto agli ospiti, poi, una giungla-pattumiera: erbacce alte e sacchetti di rifiuti che piovevano quotidianamente dalla strada soprastante. Da molti anni tutto il verde è appaltato con gara unica ad un soggetto specializzato che segue un preciso piano di diserbo, potatura delle piante, cura delle fioriere e degli spartitraffico. Il benvenuto agli ospiti è sicuramente curato e dignitoso.
L’idea di sistematizzare la gestione di un servizio pubblico l’abbiamo peraltro estesa anche ad altri ambiti. Penso ad esempio alla manutenzione dell’illuminazione pubblica, che oggi è molto efficiente e vede partire in questi giorni la sostituzione degli apparati illuminanti e di tutte le lampade tradizionali con quelle a risparmio energetico. Penso al contratto aperto strade, per le asfaltature, partito anch’esso in questi giorni. Penso anche alle piccole manutenzioni su cui stiamo creando con gli uffici un nuovo modello gestionale in grado di rispondere in tempo reale ai bisogni del cittadino. Ma il degrado non è fatto solo di questo ed allora mi sento di fare anche qualche altra considerazione su quello che era ed è oggi Portoferraio.
Nel 2004 alcune strade cittadine avevano più buche che asfalto. In nove anni sono stati completamente riasfaltati gli assi viari delle Antiche Saline, di Via Carducci, Via Manganaro, Sghinghetta, Carpani. Abbiamo preso in carico dalla Provincia, ottenendone la completa riasfaltaura, la strada di San Martino e quella di Bivio Boni-Enfola-Viticcio. La Provincia ha riasfaltato tutte le strade in entrata ed uscita dal porto e creato la nuova rotonda.
Nove anni fa Portoferraio non aveva, né poteva sperare di avere, un depuratore. Abbiamo progettato con ASA e per larga parte già realizzato tutta la nuova rete fognaria e della depurazione cittadina. In questi giorni la Capitaneria ha autorizzato il collettamento Grigolo-Schiopparello.
Nel 2004 il centro storico non era in crisi: crollava. Crollava il Forte Falcone, coperto dai rovi e dalle erbacce. Veniva giù (ed in parte venne davvero giù) il tetto del comune, mentre le facciate interne si sfaldavano. La Porta a mare era un locale chiuso, soppalcato e fatiscente. La Gattaia, a dispetto del suo nome, il regno dei topi. Via Roma era coperta di asfalto sconnesso. Le antiche cucine del De Laugier un bell’insieme di magazzini abbandonati e fatiscenti. Il Forte Inglese era una simpatica dependance di una pluralità di occupanti più o meno privi di titoli per l’occupazione, un bene storico offeso e violentato da superfetazioni in cemento e montagne di rifiuti. La Porta a terra il pisciatoio di residenti ed ospiti. L’enoteca delle Fortezze era l’antro chiuso e puzzolente di muffa delle Fortezze. Il cinema all’aperto della Linguella era chiuso (a dispetto anch’esso del suo nome). Piazza Gramsci il gabinetto dei cani della città alta ed un parcheggio incasinatissimo e semi-abusivo di auto. La passeggiata delle Ghiaie un viale triste, con le aiuole sconnesse e le piante ammalate. In nove anni abbiamo investito dodici milioni di euro sui beni culturali ed i luoghi simbolo di Portoferraio, li abbiamo salvati, restaurati e resi fruibili. Fra poco i portoferraiesi potranno vedere il restauro della Porta a terra e la sistemazione dei bastioni verso Santa Fine. Vedranno il Forte Inglese restaurato, mentre la Giunta ha già approvato il secondo progetto di valorizzazione. Forte Inglese sarà un centro internazionale delle arti figurative, per gli artisti di tutto il mondo; le Fortezze Medicee, nella primavera appena conclusa, hanno visto raddoppiare i loro visitatori rispetto al 2012. Piazza Gramsci è diventata il salotto buono della città davanti al Vigilanti, la Porta a mare un luogo sociale di lettura e di cultura, l’enoteca un presidio Slow Food, il nuovo Viale Fiamme Gialle, alle Ghiaie, un’asse pedonale di qualità. Via Roma ha ritrovato le sue antiche pietre ed il granito.
La raccolta differenziata nel 2004 era al 6%. Nel 2012 al 30% (più 500% in otto anni). Nel 2013 l’obiettivo realistico è di superare il 40%. Portoferraio l’8 luglio verrà premiato a Roma da Legambiente come comune “riciclone”. Quest’anno abbiamo esteso la raccolta differenziata a tutte le periferie. Fino a qualche anno fa Portoferraio Centro era il regno della borsina legata alla maniglia del portone e dei sacchetti rotti da gatti e gabbiani.
Come tutti coloro che sono molto duri con se stessi, non mi ritengo soddisfatto, perché di problemi ve ne sono tantissimi e certamente non li abbiamo risolti tutti. Ma una certezza ce l’ho: che lasciamo una città migliore di quella che abbiamo trovato.
Roberto Peria - Sindaco
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