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Attualità mercoledì 04 dicembre 2019 ore 18:30

Anziana malata fuori dalla Rsa, risponde l'Asl

Foto di repertorio

L'Asl risponde ad una cittadina che aveva esposto le difficoltà della madre invalida e malata in una lettera aperta al presidente della Regione



LUCCA — La cittadina elbana ma residente a Lucca, Gina Truglio, aveva scritto una lettera aperta al presidente della Regione Toscana, dichiarando che sua madre non poteva più essere ospitata nella Rsa in provincia di Lucca perché la Regione non avrebbe soldi.

Qui di seguito il testo completo della lettera indirizzata al presidente della Regione Toscana.

"Caro Presidente Enrico Rossi,
sono Gina Truglio e sono la riprova che purtroppo gli incubi non finiscono mai...
Dopo la morte del mio babbo per una brutta malattia non riconosciuta se non alla fine dei suoi giorni, dopo esserci venduti la casa perché all'Isola d'Elba non c'era e non c'è ancora niente di niente, sono alle solite con la mia mamma.
Le scrivo perché in questo momento sono molto, molto amareggiata, perché la mia mamma che si trova in una struttura a Maggiano (Lu) dove è seguita finalmente per le sue necessità in maniera splendida, amorevole e corretta per la sua patologia, sarà costretta in brevissimo tempo a venire via perché non abbiamo i soldi sufficienti per pagare la sua degenza pur essendole stata riconosciuta la quota sanitaria e poi perché le voglio raccontare le mie peripezie, che stavolta si svolgono tra l’Elba e la Provincia di Lucca, dove adesso vivo.

Come ho scritto nella mail alle assistenti sociali che mi hanno liquidato in maniera assolutamente non esauriente - forse perché faccio domande stupide, ma legittime e sacrosante - la famiglia e il malato come al solito sono nella disperazione più completa e le risposte sono sempre le stesse, fredde asettiche e distaccate: 'mancano soldi quando sarà vi faremo sapere' nel frattempo tanti saluti! La mia famiglia, caro Presidente, i soldi l'ha già finiti con il mio babbo e anche a livello di stress e di dolore abbiamo dato tantissimo!

Ci era stato detto dopo le visite mediche di quest'estate - detto badi bene, non scritto in maniera chiara e corretta - che le era stato riconosciuto il ricovero in Rsa in maniera definitiva. Purtroppo la sua situazione si è aggravata per una serie di ischemie per cui siamo stati costretti a ricoverarla in uno degli ospedali della Provincia di Lucca visto che per gestirla meglio nell'ultimo anno l'avevo portata a casa mia - e da lì purtroppo c'è stata restituita diciamo in situazione non proprio ottimale; il fatto è che durante la sua degenza, qualche medico coscienzioso e toccata con mano la situazione reale, aveva attivato l'Acot - che mi scusi se lo dico, porta a ben poco dato che c'è già l'Adi e torna a delegare molto alle famiglie, allunga di poco la continuità assistenziale ma non risolve i casi cronici - ma nel frattempo un altro ce l'aveva buttata fuori perchè servivano letti in barba all'attivazione Acot, e così inducendoci a trovare in fretta e furia nell'angoscia più totale un posto in Rsa dato che noi non sapevamo come fare perché era ingestibile a casa nostra!

Purtroppo sulla base di informazioni poco chiare (ma sicuramente siamo noi che non abbiamo capito niente) riferitemi dalle assistenti sociali, credevamo che fosse sufficiente trovare un posto in Rsa cosa già difficilissima, ma quando abbiamo comunicato sollevati che finalmente il posto c'era, c'è stato risposto che non era così che funzionava il giochino, ma che quando ci sarebbero stati i soldi per la quota sanitaria modulo base, allora mia mamma sarebbe potuta entrare in Rsa. Ho scritto subito puntualizzando aspetti importanti e soprattutto chiedendo delucidazioni, ma da allora le comunicazioni si sono interrotte. L’urgenza degli uffici di rispondere 'picche' è stata immediata il resto…muro di gomma…

E allora scrivo pubblicamente a lei, ho pensato che forse riesce a capire e mi da le risposte necessarie. Perché questa mancanza d’informazioni sulla quota sanitaria? E cosa vuol dire modulo base? E nel frattempo chi pensa a lei? E a noi? Affari di famiglia vero? Noi lo sappiamo bene caro Presidente come funziona, io però se mi permette lo so molto meglio di lei…a lei la storia del mio babbo è interessata il giusto, ma deve sapere che per continuare a curarlo fuori dall'Elba, come dicevo prima, abbiamo venduto la nostra casa, peccato che mio babbo le sue belle tasse se le era pagate tutte e poi alla fine è morto per una malattia molto dolorosa riconosciuta solo all'ultimo... tanto come mi hanno detto di qualcosa doveva morire. Ma mi sto perdendo invece ho da chiederle ancora diverse cose.

Le chiedo se è normale che un'anziana in carrozzina invalida al 100 per cento non possa avere la continuità delle cure e sia abbandonata dal sistema perché servono letti e si scarichi tutto sulle spalle della famiglia. Ma ci si guarda intorno?! La mia, caro Presidente è già provata da grossi problemi economici e oltre a fare i salti mortali per tenere in piedi la mia attività – e qui potrei aprire un altro tremendo capitolo – soprattutto devo cercare di dare una dignità alla mia mamma sotto il punto di vista sanitario e umano cosa che non interessa a nessuno; per questo le chiedo se è normale che non ci sia stata una risposta scritta fin dall'inizio dopo la sua idoneità al ricovero.

Voglio sapere se è lecito che non mi sia comunicata ufficialmente la sua posizione in graduatoria e soprattutto su che base le è stata assegnata;
Chiedo a lei di spiegarmi che cosa vuol dire modulo base ripeto, per un'anziana in carrozzina invalida al 100%;
Le chiedo se è giusto che persone preposte all’aiuto dei malati e delle famiglie non diano informazioni corrette, che siamo lasciati in questa situazione di non chiarezza dove da una parte ci dicono che dobbiamo trovare il posto in Rsa e poi dopo quando il posto c'è ti dicono che non c'è la quota! Ma che gioco perverso è? e quando c'è la quota e ho perso il posto? Che rabbia Presidente e che tristezza!!!! Chi lavora in questi settori deve avere particolari sensibilità, essere chiaro al 1000 per 1000 e pensare che dall'altra parte non solo c'è un completo ignorare di leggi e conoscenze, ma anche che ci sono persone rattristate e logorate dalla malattia del proprio caro....ecco tutto questo non va bene. Questi soldi sono nostri e abbiamo diritto di sapere. Dovremmo parlare un po' di più di quotidianità e non solo di eccellenze, che io purtroppo nella mia lunga storia famigliare devo ancora vedere, ma soprattutto devo ancora vedere una sanità che mi aiuta, che mi comprende e che mi facilita il lavoro e che non mi lascia volutamente nell'ignoranza opportunistica, che permette così di gestire le situazioni come meglio crede. Addetti e responsabili che rasserenano il paziente e i familiari e non storie normali che diventano tragedie e che alla resa dei conti leggiamo sui giornali".

Oggi arriva la replica dell'Asl Toscana nord ovest evidenziando "che la Zona Distretto dell’Elba aveva proposto ai familiari della donna, attualmente ospitata in una Rsa privata di Monte San Quirico (Lucca), un ricovero temporaneo di sollievo in RSA, in attesa dell’autorizzazione della quota sanitaria sempre da parte della Zona dell’Elba, dove la persona risiede".

"L’Asl, in ogni caso, - spiega l'azienda - ricostruisce tutto il percorso oggetto della segnalazione. In data 30 Luglio i familiari hanno presentato al Punto Insieme di Portoferraio una domanda di valutazione Uvm (unità di valutazione multidisciplinare) per la donna. La valutazione sociale al domicilio è stata effettuata da un’assistente sociale il 2 Agosto, mentre la valutazione sanitaria è stata fatta il 14 Agosto a Lucca, nella Rsa Centro Anziani di Monte San Quirico, dove nel frattempo la signora era stata inserita per scelta della sua famiglia. Il 16 Settembre la signora è stata inserita in lista d’attesa all’Elba per ricovero in Rsa modulo base. Il 23 Settembre, a seguito di richiesta di informazioni di un familiare, l’assistente sociale di riferimento all’Elba ha evidenziato che non era possibile al momento l’impegno della quota sanitaria per ricovero definitivo, ma che - qualora i congiunti fossero stati d’accordo – la Zona Distretto Elba avrebbe potuto autorizzare in tempi rapidi un ricovero temporaneo di sollievo in una RSA. A questa proposta non c’è stato riscontro".

"Dal 5 al 16 novembre - prosegue l'Asl - risulta poi che la madre della signora Truglio sia stata ricoverata per un problema di salute nella struttura di Medicina dell’ospedale di Barga, inviata dal Pronto Soccorso. E’ stata attivata l’Acot (Agenzia di Continuità Ospedale-Territorio), a cui era stata inviata la segnalazione per un’eventuale presa in carico, ma i familiari hanno precisato che al momento della dimissione la paziente, non autosufficiente, sarebbe stata assistita da una badante e che la donna era già in lista d’attesa all’Elba. Alla dimissione dall’ospedale di Barga i congiunti hanno poi deciso di inserire la donna ancora nella Rsa privata di Monte San Quirico. Il 17 Novembre è stato richiesto alla Asl dalla famiglia l’impegno della quota sanitaria e il 18 novembre è stato risposto che la signora era in lista d’attesa per inserimento in Rsa e che non appena possibile la Zona Distretto Elba avrebbe autorizzato la quota sanitaria".

"Il 25 novembre, - aggiunge l'Asl - a seguito di comunicazione della famiglia di un aggravamento delle condizioni di salute, il gruppo di lavoro Uvm ha richiesto una nuova valutazione sanitaria, effettuata dagli operatori di Lucca. In base alla nuova scheda sanitaria, pervenuta all’Elba il 3 Dicembre, la signora è collocata in graduatoria in quarta posizione. Questa la successione dei fatti, che conferma l’impegno delle strutture aziendali per venire incontro alle necessità della famiglia".

"Da aggiungere, però, che il Dipartimento Servizio Sociale, non autosufficienza e disabilità dell’Asl richiederà un audit interno in merito alle modalità comunicative intercorrenti tra i servizi socio sanitari interzonali ed all’applicazione della procedura Acot. Questo perché l’Azienda recepisce ogni segnalazione che arriva dai cittadini come criticità percepita - conclude l'Asl - e la considera un’occasione di riflessione per migliorare i propri servizi. Si ricorda che esistono anche canali dedicati (Urp) ai quali i cittadini possono sempre rivolgersi per segnalazioni di questo tipo".


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