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Attualità venerdì 13 febbraio 2015 ore 17:11

La Cisl provinciale sui tagli all'ospedale

Il sindacato attacca le politiche di tagli al personale e ai servizi nel presidio elbano: "L’Elba non può essere la stampella per altre realtà"



PORTOFERRAIO — "Occorre che della sanità elbana se ne parli ad un tavolo specifico e non solo sui giornali e nei convegni, da anni abbiamo chiesto a ben tre direzioni generali un tavolo specifico sull’Elba fra Azienda e sindacati per le problematiche lavorative e per la tenuta dei servizi, mai nessuno ha avuto il coraggio di confrontarsi sul merito dei problemi con chi rappresenta i lavoratori e i cittadini.

Le escursioni dell’assessore regionale Marroni all’Elba hanno avuto come oggetto sempre e solo l’ascensore dell’ospedale, ultimo dei problemi della sanità elbana. In molti a nostro giudizio si dimenticano la peculiarità dell'Elba. Questa terra è la terza isola in Italia per dimensioni territoriali, con un bacino di utenza che oscilla da 30mila abitanti nel periodo invernale ad otre 1 milione di presenze durante la stagione estiva.

L'isola d'Elba come tale dovrebbe essere tutelata dalle leggi ed anche sul capitolo della sanità non si debbono applicare parametri generali (di tipo ragioneristico) per definire la natura dell'Ospedale e dei servizi territoriali. Questi vengono utilizzati in altri contesti sulla terra ferma più facilmente accessibili per quelle comunità. Taluni si cimentano su discussioni e ipotesi che guardano sempre all’Elba in riferimento a Piombino o a Cecina

I posti letto sono diminuiti, ma i servizi territoriali sono rimasti gli stessi, anzi sono peggiorati vedendo sparire anche la guardia medica con il risultato di picchi di accesso in aumento al pronto soccorso che rasentano 4mila prestazioni. A peggiorare le cose la direzione ha deciso di dirottare tutte le richieste di diagnostica urgente al pronto soccorso, rendendo il lavoro difficile e pesante e allungando i tempi di attesa. Già di per sè molto lunghi.

L’attuale presenza di un numero di professionisti medici (vedi gli anestesisti) potrebbe riaprire attività importanti come ortopedia e chirurgia, disciplinando le prestazioni in sinergia con il continente, mentre si assiste invece al blocco dei ricoveri in chirurgia e con lo spostamento improprio degli stessi pazienti in medicina.

Il reparto di medicina poi è diventato un contenitore che va dalla psichiatria alla cardiologia alla chirurgia e oltre, mettendo a rischio sicurezza degli operatori e degli utenti. Una nostra riflessione: siamo sicuri che il taglio del personale sia un risparmio? Quanto ci costano i trasferimenti in ambulanza e in elicottero? 

L’Azienda si è sempre rifiutata di fornirci dati certi su quanto si spende, forse perché potremmo scoprire che alla fine si spende di più. Ma anche se si spendesse meno cosa si dice ai malati e ai parenti che devono affrontare viaggi e costi di soggiorno per prestazioni sanitarie semplici che si potevano benissimo fare sull’isola?

Per la CISL questi anni bui della sanità elbana devono cessare facendo partire ogni riflessione dall’insularità e trovando per essa soluzioni credibili e accettabili. L’Elba non può essere la stampella per altre realtà. Questo chiede la CISL alla Direzione Aziendale e alla politica, soprattutto regionale, per capire se il diritto alla salute è ancora tutelato dalla costituzione per tutti i cittadini oppure si vada verso una strisciante e neppur tanto velata privatizzazione, con lo spostamento dei costi sulle spalle dei cittadini".


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