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Attualità martedì 30 settembre 2025 ore 10:23
Clima e cetacei, nuovi sensori subacquei

I sensori subacquei e un idrofono sono stati installati nel mare protetto di Capraia per studiare il cambiamento climatico e i cetacei
ISOLA DI CAPRAIA — Nei giorni scorsi l’Ente Parco ha proceduto all’installazione di 8 sensori, posizionati lungo la colonna d’acqua a intervalli di 5 metri fino a una profondità di 40 metri, presso la costa sud-ovest dell’isola di Capraia, che consentiranno di raccogliere dati fondamentali sulla variazione termica degli strati marini, contribuendo a una comprensione più accurata dell’impatto del riscaldamento globale sugli ecosistemi dell’Arcipelago Toscano.
I dispositivi, come spiegano dal Parco, saranno recuperati e sostituiti ogni sei mesi, così da garantire una registrazione continua e precisa nel tempo.
All’interno della stessa attività e grazie alla collaborazione dell’Università di Pavia, oltre ai sensori termici, è stato calato in mare anche un idrofono a circa 20-30 metri di profondità, con l’obiettivo di monitorare la presenza acustica dei cetacei che frequentano l’area del Santuario Pelagos, nonché di registrare altri suoni marini, inclusi quelli di origine antropica.
Il dispositivo verrà recuperato ogni due mesi per il download dei dati, quindi immediatamente riposizionato per proseguire l’ascolto sottomarino.
L’intervento fa parte del progetto Claps, CLimate Adaptation Pelagos Sanctuary, che è stato finanziato dalla Fondation Prince Albert II de Monaco nell’ambito dell’Iniziativa Pelagos” e vede il coinvolgimento di ben dodici partner: AMP Portofino, AMP Isola di Bergeggi, AMP Cinque Terre, AMP Secche della Meloria, Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Parco Nazionale Asinara, Parco Nazionale di La Maddalena, AMP Capo Testa e Area di Tutela Marina di Capo Mortola, Università di Pavia, Nauta srl e Menkab: il respiro del mare.
Claps si pone l’ambizioso obiettivo di promuovere azioni congiunte di monitoraggio, sensibilizzazione e protezione della biodiversità marina, nonché di rafforzare il ruolo delle aree marine protette e dei parchi nazionali con estensione a mare quali sentinelle del cambiamento climatico e attori chiave nel monitoraggio acustico delle specie del Santuario Pelagos.
L’attività prevede infatti il posizionamento, in tutte le aree protette coinvolte dal progetto, di stazioni fisse di monitoraggio, sia per la temperatura dell’acqua, sia per l’ascolto dei cetacei attraverso idrofoni, che permettano di iniziare a comprendere gli effetti dell’innalzamento della temperatura sui cetacei e l’impatto del rumore sugli stessi.
“Partecipare al progetto Claps consente di rafforzare il nostro impegno per la tutela del mare e dei suoi abitanti, in una logica di rete e di cooperazione tra enti gestori”, ha dichiarato il Direttore del Parco Nazionale Maurizio Burlando.
“Il Santuario Internazionale per la protezione dei mammiferi Pelagos rappresenta una sfida e al contempo un’opportunità per coniugare conservazione, ricerca e sostenibilità delle attività umane e siamo particolarmente contenti di poter contribuire al progetto Claps lavorando fianco a fianco con molte altre aree marine protette e parchi nazionali che insistono in questa porzione strategica del Mar Mediterraneo straordinariamente ricca di biodiversità”, ha concluso Burlando.
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