Attualità venerdì 23 settembre 2022 ore 06:51
Rigassificatore, "no allo stop dei traghetti"
Anche l'associazione Elba Sanità esprime preoccupazione sia per la continuità territoriale marittima dell'isola che per i rischi ambientali
ISOLA D'ELBA — "La Riserva della Biosfera Mab Unesco “Isole di Toscana” comprendente interamente le sette isole (Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri) e un’ampia porzione di mare che le circonda, include quindi il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (il più grande parco marino del Mediterraneo), 18 siti della rete Natura 2000 fra Siti di Interesse Comunitario e Zone a Protezione Speciale (secondo le direttive "Habitat" e "Uccelli" CEE) e parte del Santuario Internazionale dei Mammiferi marini del Mediterraneo. Il Porto di Piombino è la porta che si affaccia sull’Arcipelago. Le attività che si svolgono nel porto si ripercuotono sull’Arcipelago, in particolare sull’Elba".
Sui rischi del rigassificatore nel porto di Piombino si esprime anche l'associazione Elba Sanità attraverso un intervento della presidente, la dottoressa Maria Luisa Chiappa.
"La nave rigassificatrice Golar Tundra lunga 300 metri, che sarà posizionata nel porto di Piombino, - prosegue la presidente di Elba Sanità - può trasportare 170 metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL), ad una temperatura di -160 gradi; con il processo di rigassificazione si riporta il gas liquido allo stato gassoso, a temperatura ambiente, mediante serpentine, immerse in vasche di acqua marina.Poiché la nave Golar Tundra è a circuito aperto, l’ipoclorito di sodio (candeggina) che serve per pulire le serpentine, viene riversato in mare. Questo processo potrebbe danneggiare flora e fauna marina. E’ importante inoltre monitorare la temperatura dell’acqua in entrata e in uscita, al fine di valutare l’abbassamento della temperatura delle acque marine che diminuirebbe di circa 9 gradi. Per quanto concerne il contenuto energetico: 1 metro cubo di gas liquefatto diventa allo stato gassoso 600 metri cubi di gas volatile. C’è un contenuto energetico enorme, pari alla bomba atomica, senza radioattività: questo è il rischio in caso di incidente!"
"Durante le operazioni - aggiunge Chiappa - il traffico sarebbe bloccato per circa 4 ore, venendo a mancare per l’Elba, la continuità territoriale. Nel 2023 la Regione dovrà riassegnare la gara per la gestione del traffico marittimo per l'Arcipelago; ineludibile quindi sarà mettere in primo piano nel capitolato il pericolo che si correrà durante le fasi di lavorazione quando, si legge sulla relazione Snam, si dovrà fermare il traffico per 4 ore! Interrompiano la continuità territoriale? Oppure i traghetti andranno a Livorno? In caso di condizioni meteo avverse le operazioni potrebbero avvenire nella rada di Portoferraio".
"Quando si esegue un’opera pubblica - prosegue Chiappa - è prevista: la valutazione di Impatto ambientale (V.I.A.) che contiene la Direttiva Seveso e la valutazione ambientale strategica (V.A.S). Nel nostro caso non è stata eseguita V.I.A, causa emergenza. Sappiamo che è possibile chiedere la V.I.A in tempi brevi. Attualmente sono in corso controlli da parte di Arpat. Se facciamo un confronto con il rigassificatore al largo di Livorno, vediamo che è situato ad una distanza di 22 Km dalla costa, ha 3 zone di rispetto concentriche intorno alla nave: zona di interdizione totale, zona di limitazione, zona di preavviso".
"Le principali associazioni ambientaliste WWF, Italia Nostra Arcipelago Toscano, Legambiente, Greenpeace, PNAT e molte altre (con cui ci scusiamo se non sono state rammentate nominalmente) si sono immediatamente attivate facendo presente a tutti livelli regionale, nazionale, europeo i gravi problemi connessi all’insediamento di una nave rigassificatrice nel Porto di Piombino e conseguentemente le possibili ripercussioni sull’Arcipelago Toscano, in particolare per l’Elba. - sottolinea Chiappa - Lungo la costa la pesca è un’attività molto importante. Questo tratto di mare è il Santuario dei cetacei. Se si danneggia questo mare si potrebbe danneggiare anche il turismo per l’Elba e i turisti potrebbero scegliere mete diverse".
"Abbiamo scritto alle Autorità competenti segnalando le criticità, valutate da chi conosce il territorio e l’ambiente marino. - aggiunge la presidente di Elba Sanità - La popolazione di Piombino ha fatto quattro manifestazioni a cui hanno partecipato cittadini elbani e di altre zone; una manifestazione a Firenze. E’ stato organizzato un convegno a Piombino il 5 settembre 2022: “Energia, sicurezza e futuro del territorio: perché No al rigassificatore”. I Messaggeri del mare hanno presentato a Marina di Campo un progetto “Rete NoRigassNoGnl” in cui saranno coinvolti i ragazzi delle scuole".
"Nell’attuale situazione difficile e complessa, in un periodo di ecotransizione - evidenzia Chiappa - sarebbe importante riflettere e pensare seriamente a pianificare le energie rinnovabili e cercare di utilizzare le infrastrutture per il gas esistenti. L’inverno sarà freddo? Ricordiamo che l’impianto a Piombino entrerà in funzione nel marzo 2023".
"Quale dono vogliamo fare ai nostri nipoti e pronipoti? Un mare con un ecosistema marino alterato dall'uomo? Oppure regalare un mare meraviglioso ed un Arcipelago fonte di risorse e biodiversità? Il futuro di questo mare è nelle nostre mani! Forse siamo ancora in tempo…", conclude la presidente di Elba Sanità.
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