Politica domenica 28 settembre 2025 ore 10:00
"Stop a classi pollaio", proposta di Avs

Depositata
ISOLA D'ELBA — "Per superare l’emergenza cronica delle “classi pollaio” e rilanciare la qualità della scuola pubblica, Alleanza Verdi e Sinistra ha depositato una proposta di legge d’iniziativa popolare che interviene direttamente sull’articolo 64 del decreto-legge 112/2008 (governo Berlusconi) e sulle successive norme che hanno ridotto organici e risorse per l’istruzione".
Lo rende noto Avs Elba che spiega che "La proposta stabilisce che le classi iniziali siano composte da un minimo di 14 e un massimo di 20 studenti. In presenza di alunni con disabilità il tetto scende a 18, e a 15 se gli alunni con disabilità sono più di uno o se vi è un caso di disabilità grave. Per le scuole superiori il testo prevede la possibilità di formare classi anche con 14 studenti, superando così l’attuale limite minimo di 25 previsto dal DPR 81/2009".
"Sul fronte del dimensionamento scolastico, la proposta riduce da 900 a 400 il numero minimo di alunni per l’assegnazione di un dirigente scolastico a tempo indeterminato, con una soglia ulteriormente ridotta a 200 per le scuole situate nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree linguisticamente specifiche.
Secondo AVS, - prosegue la nota - l’intervento è necessario per restituire dignità al sistema scolastico italiano".
“Negli ultimi anni – spiegano i promotori – a fronte di un calo costante di studenti, lo Stato ha scelto di ridurre organici e risorse invece di cogliere l’occasione per investire nella riduzione del numero di alunni per classe. Vogliamo invertire questa rotta: una scuola con meno studenti per classe significa una didattica migliore, più inclusione, più benessere per studenti e docenti”.
"La proposta - prosegue la nota - è accompagnata da un’analisi severa delle politiche scolastiche degli ultimi quindici anni, dal piano Gelmini del 2008 ai tagli lineari che hanno ridotto di oltre 130.000 unità il personale docente e ATA, con conseguenze sul tempo pieno, sui laboratori, sulla continuità didattica e sull’inclusione. Per la copertura finanziaria, il testo prevede l’utilizzo di risorse provenienti dal Fondo per interventi strutturali di politica economica, dal Fondo della legge di stabilità 2015 e dall’esclusione delle scuole paritarie dal sistema di contribuzione pubblica, con l’eccezione di quelle dell’infanzia e di quelle che accolgono studenti con disabilità. Il calo demografico, che porterà sotto i 6 milioni di studenti in meno di dieci anni, viene visto non come una scusa per tagliare ancora, ma come una occasione per ridisegnare la scuola".
“Il nostro Paese investe il 4,1% del PIL in istruzione, contro il 4,7% della media europea: è il momento di colmare questo divario”, sottolineano i promotori.
Con questa iniziativa, AVS punta a rilanciare un dibattito nazionale sul diritto a un’istruzione di qualità e sulla necessità di garantire classi meno affollate, per una scuola finalmente inclusiva ed europea" concludono i promotori.
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