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Attualità lunedì 07 aprile 2025 ore 17:00

Altro delfino spiaggiato, "campanello di allarme"

La presidente dell'associazione Elbamare parla di necessità di ridurre l'impatto delle attività umane per tutelare l'ecosistema marino



ISOLA D'ELBA — "Recentemente, un nuovo episodio di un cetaceo spiaggiato ha interessato le coste dell'Elba, in prossimità di Lacona, dove è stato rinvenuto un giovane tursiope (Tursiops truncatus). I volontari dell’Associazione Elbamare e dell’Associazione Marelibero una volta giunti sul posto hanno potuto osservare che la carcassa del delfino era ormai in stato di decomposizione e la coda dell'animale risultava essere rimasta intrappolata in un attrezzo da pesca; tuttavia, non è stato possibile accertare se tale condizione sia stata la causa diretta del decesso". 

Lo spiega Valeria Paoletti, presidente dell'associazione Elbamare.

"I volontari intervenuti hanno prontamente avviato le operazioni necessarie per effettuare i rilievi del caso, in collaborazione con Arpat - Sezione Area Mare di Livorno e l'Università di Siena. - prosegue Paoletti - La sinergia tra l'Associazione Elbamare A.P.S., gli enti regionali e universitari consente interventi rapidi sugli animali spiaggiati lungo le coste dell'isola, assicurando il ricovero tempestivo nel caso di tartarughe marine bisognose di assistenza o l'acquisizione di dati fondamentali per la ricerca e lo studio delle minacce antropiche sulle specie rinvenute decedute. Proprio queste minacce per i cetacei e per le tartarughe marine, che derivano dall'azione dell'uomo e dalle involontarie azioni di cattura accessoria nella pesca, rappresentano una grave problematica per la conservazione di queste affascinantibcreature marine".

"L'attività umana, che include il traffico marittimo, l'inquinamento acustico e la pesca eccessiva, mette a rischio l'habitat naturale delle specie marine e influisce negativamente sul loro benessere. Inoltre, - aggiunge - la cattura accessoria durante le attività di pesca comporta un ulteriore pericolo per la sopravvivenza di questebspecie, con numerosi incidenti causati dal Bycatch che provocano danni irreparabili alle popolazioni di tali animali".

"Riteniamo essenziale adottare misure efficaci per proteggere queste specie e favorire la loro sopravvivenza nel loro habitat naturale. - sottolinea Paoletti -  È fondamentale, inoltre, studiare strategie volte a ridurre l'impatto delle attività umane e sensibilizzare i cittadini riguardo agli effetti delle nostre azioni sugli ecosistemi marini". 

"Nel caso di avvistamenti di animali marini in difficoltà o spiaggiati, si sottolinea l'importanza di contattare il numero della Guardia Costiera 1530 per le emergenze in mare o contattare direttamente gli uffici locali della Capitaneria di Porto comunicando la posizione e possibilmente inviando alcune fotografie dell’esemplare da soccorrere. Una piccola azione che permetterà di avviare la procedura d’intervento prevista in questi casi", conclude Paoletti.


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