Cronaca venerdì 21 novembre 2025 ore 09:15
Addio all'architetto Ricci, amico dell'Elba

Massimo Ricci, uno dei massini esperti del Brunelleschi, si è spento a 79 anni. Cordoglio dall'Elba per la sua scomparsa
FIRENZE — È scomparso all'età di 79 anni l'architetto fiorentino Massimo Ricci. La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio anche all'Elba, isola a cui era legato.
"L’Associazione le Macinelle esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell’architetto Massimo Ricci, figura di primo piano nel panorama degli studi storico-architettonici e uno dei massimi esperti della Cupola del Brunelleschi. - scrive l'associazione Le Macinelle di San Piero in Campo - Nel corso della sua lunga attività di ricerca, Ricci ha contribuito in modo determinante alla comprensione delle tecniche costruttive brunelleschiane, offrendo al mondo accademico e alla comunità scientifica un patrimonio di conoscenze di valore unico. La sua ricostruzione in scala della cupola, frutto di decenni di studi e verifiche, rimane una testimonianza concreta del suo rigoroso metodo di lavoro e della sua profonda dedizione".
"La sua competenza - prosegue la nota - si è espressa anche nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio storico dell’Isola d’Elba, dove ha collaborato a importanti interventi di restauro, tra cui quelli relativi alla Torre di San Giovanni in Campo. Il suo contributo ha rappresentato un riferimento qualificato per la salvaguardia di un bene culturale di grande significato per il territorio. L’Associazione le Macinelle desidera esprimere vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui percorsi di studio, progettazione e tutela del patrimonio storico-artistico".
"L'Amministrazione comunale ricorda l'architetto Massimo Ricci, scomparso nella giornata di ieri. - si legge in una nota del Comune di Campo nell'Elba - Era docente e ricercatore di fama internazionale e ha dedicato la vita allo studio e alla tutela del patrimonio storico culturale. Molto conosciuto ed apprezzato dalla Comunità campese per l'impegno nel restauro della Torre di San Giovanni e per i rilievi della Torre del porto. Fondamentale il suo lavoro e quello dei suoi studenti nei lavori di restauro della Torre di San Giovanni negli anni 1996-1997. Massimo Ricci era nato a Firenze il 13 maggio 1946 e si era laureato con il massimo dei voti e lode presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Nell'Ateneo fiorentino ha insegnato Tecnologia dell’architettura e dei materiali e ha formato generazioni di architetti che da lui hanno ereditato precise competenze tecniche ma anche una grande passione per il patrimonio storico dei territori. L'Amministrazione comunale si stringe al dolore dei familiari e degli amici'.
Anche Alessandra Ribaldone a nome della Fondazione Italo Bolano ha inviato una nota per ricordare l'architetto Ricci ed il suo legame con il maestro Italo Bolano.
"Massimo Ricci: architetto, studioso e docente di tecnologia dell’architettura, punto di riferimento internazionale per lo studio di Filippo Brunelleschi e della costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore: se n'è andato a 79 anni e lascia un grande vuoto in chi lo ha conosciuto, ammirato e seguito nelle sue brillanti ricerche e conferenze in Europa e in America. - si legge nella nota -
Fin da giovane aveva messo a punto procedimenti di calcolo per la progettazione architettonica finalizzata al risparmio energetico, semplificando e “calibrando” per le necessità dell’architetto i metodi usati in astrofisica, fisica dell’atmosfera e fisica solare. Fu un pioniere nella formulazione di un nuovo modo di concepire la progettazione architettonica, basandola sullo sfruttamento delle energie rinnovabili. In breve, fu artefice della realizzazione di strumenti di calcolo analitico per permettere all’architetto lo studio delle relazioni tra energia solare e forma architettonica e realizzare quindi un metodo di progettazione architettonica basato sul non spreco delle risorse energetiche disponibili. Innumerevoli i suoi meriti accademici, di conferenziere, di studioso, soprattutto nel campo della conservazione e del restauro di numerosi monumenti storici, dai complessi medievali e rinascimentali di Firenze ai monumenti dell’Isola d’Elba e ai palazzi storici di Siena e Pienza, fino a interventi internazionali come l’Antica Borsa di Valencia, con la visione di un restauro fondato su rigorose indagini tecniche e rispettoso della storia e delle tecniche originali, e sempre orientato a trasmettere conoscenza e consapevolezza".
"All'Elba ricordiamo il suo importante contributo nel restauro e consolidamento della Torre di San Giovanni sopra Marina di Campo. - prosegue Ribaldone - E proprio in occasione di questi importanti studi all'Elba la sua strada si intrecciò con quella di Italo Bolano, grazie al comune amico Giorgio Giusti che tanto contribuì proprio al restauro della Torre (per citare solo questa tra le altre mille iniziative culturali che con amore Giusti ha portato avanti e conduce tutt'oggi su territorio...). Questa amicizia, legata anche dalla reciproca stima, si consolidò nel tempo per il comune amore per il Brunelleschi, genio indiscusso del Rinascimento.
Fin dagli anni '70 l'Arch. Ricci aveva dedicato gran parte delle sue energie e studi alle tecniche costruttive che condussero il Brunelleschi a realizzare quell'opera mirabile che è la cupola di Santa Maria del Fiore, gioiello e vanto della Città di Fiorenza e dell'Italia tutta. Il Brunelleschi non lasciò progetti costruttivi dettagliati e quindi dal 1975 Ricci iniziò i suoi studi per l'individuazione del metodo costruttivo del Brunelleschi, giungendo a conclusioni che dimostrarono ancora di più la genialità del grande Di Filippo di Ser Brunellesco Lapi, nome originale che fu poi tramandato ai posteri da Giorgio Vasari come Filippo Brunelleschi".
"Per dimostrare le sue teorie nel 1984 Ricci realizzò, nel parco della Anconella, sulle rive dell'Arno nella periferia sud-est di Firenze, un modello in scala 1:5 mettendo in pratica tutti i suoi studi, utilizzando il metodo costruttivo del Brunelleschi. Nel suo sito (www.massimoricciarchitetto.it) così dice lui stesso: “Questo modello costituisce la conclusione delle ricerche sul metodo costruttivo della Cupola. È stato concepito per approfondire le verifiche sugli aspetti operativi del metodo costruttivo ipotizzato. L’esperimento, noto ormai a livello internazionale, sta dando risultati importantissimi che permettono la decifrazione capillare della tessitura muraria della Cupola e la spiegazione razionale del ruolo di tutti i dispositivi lasciati in opera dal Brunelleschi (staffe, ganci e simili apparecchi presenti nel Monumento)”. Oggi, con molta soddisfazione, è considerato uno dei MASSIMI STUDIOSI a livello internazionale della Cupola di Brunelleschi. Nel 1986 fondò l'Associazione Filippo di Ser Brunellesco (www.filippodiserbrunellesco.org) della quale fu per molti anni Presidente, nata per la realizzazione del modello della Cupola di Santa Maria del Fiore; da quella data è operativa l'unità di ricerca "Tecnologie Strutturali Antiche". Questa unità, formata da professionisti specializzati in vari campi e da studenti di architettura, ha come finalità la salvaguardia del patrimonio monumentale minore, svolgendo campagne di studi condotte in volontariato. - prosegue Ribaldone - L'Associazione, per i cui dettagli rimandiamo al sito sopra indicato, conduce studi, ricerche di grande rilevanza nazionale e internazionale e convegni. Per iniziativa di Ricci dal 2004 ogni 16 aprile, si svolge una cerimonia di commemorazione della morte di Brunelleschi (1446) con un corteggio storico che, partendo dal Palazzo di Parte Guelfa, giunge nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, fino alla tomba del Grande Architetto nella cripta della Cattedrale. Ogni anno partecipano all'evento, il Comune di Firenze, l'Opera di Santa Maria del Fiore, il Capitolo Fiorentino e le più alte rappresentanze della Regione e della Città. Nel 2018 Ricci invitò l'amico Bolano a sfilare con lui nel corteggio storico e fu per Italo un grande onore e una emozione fortissima".
"Se ne va con Ricci non solo un grande architetto e studioso, ma anche un grande uomo, che fece della sua professione la passione della sua vita.La Fondazione Italo Balano e la sottoscritta si uniscono al cordoglio dei molti amici e si stringono con affetto ai suoi familiari", conclude Ribaldone.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI














