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Attualità giovedì 21 febbraio 2019 ore 11:04

Palombi: "L'aeroporto, una risorsa fondamentale"

Aeroporto a Camp nell'Elba

L'assessore alle Infrastrutture del Comune di Campo nell'Elba spiega che è in corso uno studio di fattibilità per l'ulteriore allungamento della pista



CAMPO NELL'ELBA — Sulla situazione dei collegamenti aerei dell'Elba e sull'aeroporto di Campo nell'Elba, per fare chiarezza e riportare la questione a dimensioni realistiche, interviene Gianluigi Palombi, assessore alle Infrastrutture del Comune che ospita l'aeroporto elbano.

"In questi giorni si parla molto sui media di un fantomatico progetto del tunnel sottomarino - dichiara Palombi - che dovrebbe unire l’Elba alla terra ferma, tunnel che alcuni, forse i più realisti, considerano una simpatica boutade. Tuttavia sono in molti che, in alternativa alla fantomatica galleria, chiedono a gran voce uno sviluppo del traffico aereo sull’Elba, invocando collegamenti pluriquotidiani con aerei di 150 passeggeri e più, prendendo come riferimento realtà apparentemente simili come le Baleari o le isole greche". 

"In quest’ottica, - prosegue Palombi - c’è anche chi accusa i politici e gli amministratori di non favorire lo sviluppo dell’aeroporto, non solo per incapacità amministrativa, ma anche per favorie questa o quella lobby. Ancora una volta va sottolineato il distacco che c’è tra i pareri, tutt’altro che qualificati, degli esperti tuttologi del web, che spaziano dalla immunologia alla aeronautica civile, a quella che è la realtà". 

"Vale quindi la pena soffermarsi su alcuni aspetti tecnici, - spiega Palombi - legati alla localizzazione geografica e alle caratteristiche orografiche del territorio dove è sito l'aeroporto de 'La Pila'. Per fare questo occorre fare una piccola premessa. La possibilità che aerei di medie-grandi dimensioni, e con quindi un numero maggiore di posti, possano atterrare in specifici aeroporti, è legata alla lunghezza della pista. Se la pista è corta, un aereo di grandi dimensioni non potrà operare, perché necessita di molto spazio per poter accelerare durante il decollo e molto spazio per frenare durante l’atterraggio. Più l’aereo è di grandi dimensioni e pesante, più lunga sarà la rincorsa per decollare". 

"Pertanto uno dei parametri importanti per sapere quanto lunga deve essere la pista, - aggiunge Palombi - è il peso dell’aereo, oltre ad altri elementi come, ad esempio, l'apertura alare. Esistono indicazioni tecniche specifiche da parte del costruttore dell’aeromobile, riguardo sia la lunghezza che la larghezza della pista, necessari alle manovre di decollo ed atterraggio per quello specifico vettore".

"I recenti lavori di allungamento della pista dell'aeroporto campese di circa 70 metri, - prosegue l'assessore campese - hanno consentito allo stesso, di raggiungere una lunghezza complessiva di circa 1.200 metri e questo ha permesso di poter passare, dalla classe 1c Icao alla classe 2c Icao che rende possibile l’atterraggio di aerei che trasportano fino a 50 passeggeri. L'aeroporto dell'Elba, per poter permettere un traffico di aerei da 70 posti, ha bisogno di un ulteriore prolungamento di 150-200 metri, che in questo momento è in fase di valutazione"

"Questo intervento, che sembrerebbe apparentemente facile, - spiega l'assessore alle Infrastrutture del Comune di Campo nell'Elba - rappresenta comunque un'opera estremamente costosa e complessa, che richiede un intervento incisivo sul territorio come, ad esempio, lo spostamento di una strada provinciale. Quindi, in tale contesto, va sempre effettuata una seria e rigorosa valutazione costi-benefici, evidentemente non contemplata dall'inevitabile qualunquismo dei tuttologi da social".

"Il progetto di far arrivare all'Elba aerei con più di 70 posti (c'è chi parla di vettori da 150-200 posti!) non è realisticamente realizzabile, perché la conformazione dell'isola è tale che non sarà mai possibile avere, sul territorio, piste di 1800 metri. Chi fa ardite comparazioni con altre mete turistiche, apparentemente simili all'Elba, dimostra di non conoscere affatto la problematica. Basti pensare che l'aeroporto di Palma di Maiorca, nelle Baleari, che è stato preso come esempio, è provvisto di due piste, una principale di 3.600 metri e l'altra, secondaria, di 3.000 metri".

"La possibilità futura, in fase di studio, - prosegue Palombi - di avere una pista all'Elba di 1.400 metri, rappresenterebbe già un risultato importante, perché consentirebbe di far atterrare aerei con 70 passeggeri, aumentando la possibilità di sviluppo di un turismo di fascia medio-alta che potrebbe costituire una risorsa importante per l'economia dell'isola. Inoltre permetterebbe a molti turisti di raggiungere l'isola in tempi brevi, favorendo quel turismo fuori stagione (anche da fine settimana) che è attualmente ostacolato dai lunghi tempi di percorrenza per raggiungere l'Elba, soprattutto se si parte dalle grandi città del centro o del nord".

"Fin dall'insediamento, l'Amministrazione di Campo nell'Elba si è adoperata, - aggiunge Palombi - per quello che che riguarda le proprie competenze, perché l'aeroporto di Campo nell'Elba potesse avere un'importante espansione, sia in termini infrastrutturali che logistici. Il lavoro in concerto con altri istituzioni, quali la Regione Toscana, gli altri Comuni dell'Elba, anche tramite la Gestione Associata del Turismo, le associazioni di categoria, ha permesso di raggiungere risultati incoraggianti, come l'aumento di risorse per il Bando della continuità territoriale e la riduzione dei tempi di esposizione del bando (già pubblicato a fine gennaio), da 6 a 4 mesi, rendendo eventualmente possibile l'inizio dei voli in continuità territoriale già prima dell'estate, evenienza quasi impensabile fino all'anno scorso".

"Il Comune di Campo nell'Elba - spiega Palombi- è inoltre parte attiva nello studio di fattibilità dell'allungamento della pista a cui si faceva riferimento in precedenza, a cui si dovrebbero accompagnare opere infrastrutturali importanti, attraverso numerosi incontri e Conferenze di Servizi che dimostrano quanto, al di là delle parole, ci sia notevole interesse nei confronti di un asset che consideriamo strategico e fondamentale per tutta l'isola".

"Fondamentale per l’isola, - aggiunge Palombi - non solo perché, come specificato, può dare un importante impulso ad un certo tipo di turismo, ma anche perché, avvicinando l’isola d’Elba al continente, riduce quel vero e proprio gap sociale che si riflette inevitabilmente su aspetti importanti della vita degli elbani. Basti pensare alla possibilità di raggiungere ospedali di secondo livello per diagnosi e terapie che, per ovvi motivi, non possono essere espletate nel nostro nosocomio, o alla necessità di raggiungere mete lavorative per commissioni da effettuare in altre città, che attualmente richiedono inevitabili grandi disagi o, ancora, l’opportunità di favorire la mobilità dei numerosi studenti elbani fuori sede".

"Lo sviluppo futuro dell’aeroporto - conclude Palombi - ha quindi una valenza anche di natura sociale, che, affiancata alla possibilità di espansione turistica, fa di questa struttura, risorsa fondamentale per l’Elba".


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