Attualità mercoledì 01 ottobre 2025 ore 12:00
Delfini e balene, oltre 130 avvistamenti

È questa una parte del bilancio delle attività di Whale Watching organizzate nei mesi scorsi dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano all'Elba.
ISOLA D'ELBA — “Per il turista può valere un consiglio: si lasci andare. Prenda una strada qualunque, in salita, abbandonando appena può alle spalle la spiaggia di agosto".
Il suggerimento è di un autorevole elbano, Gaspare Barbiellini Amidei, che con queste parole ci invita a scoprire l’Elba più vera.
Lo seguiremo in direzione contraria, lasciandoci alle spalle la spiaggia e prendendo il largo verso l'orizzonte, per immergerci nella ricchezza autentica dell’isola: il suo mare e la sua straordinaria biodiversità.
L’attività di Whale Watching programmata, negli scorsi mesi estivi, dal Parco Nazionale, come si legge in una nota dell'Ente, prevede di imbarcarsi la mattina piuttosto presto a Marina di Campo sulla Motobarca Mickey Mouse, accolti dal personale di bordo - il comandante Luciano e il suo collaboratore Ruggero - e da una Guida Parco. Tutti gli operatori coinvolti hanno ottenuto, partecipando a speciali giornate di formazione, la certificazione High Quality Whale Watching che li impegna a svolgere l’attività di avvistamento cetacei in modo eco-responsabile.
La Guida Parco, in particolare, è una biologa marina e costituisce un significativo valore aggiunto: la sua competenza consente ai partecipanti una lettura profonda dell’esperienza che li attende. La motobarca può allontanarsi fino a 6 miglia nautiche dalla costa, permettendo un’esplorazione più ampia del mare che circonda l’isola e moltiplicando le possibilità di avvistamento, spingendosi verso Pianosa o navigando nelle vicinanze degli scogli compresi nel territorio tutelato dal Parco.
Il mare che è teatro di questa esperienza è quello del Santuario Internazionale per la protezione dei mammiferi marini ‘Pelagos’, un’area protetta in cui, insieme ad innumerevoli altre creature marine, vivono regolarmente diverse specie di cetacei e può essere occasionalmente avvistata la foca monaca, recentemente tornata a mostrarsi nel mare che circonda le isole dell'Arcipelago Toscano: un territorio di particolare interesse ecologico, tanto che il progetto CLAPS (CLimate Adaptation Pelagos Sanctuary) individua in quest’area una sentinella del cambiamento climatico e un attore chiave nel monitoraggio dei cetacei attraverso la raccolta dati con una metodologia comune.
Si punta verso il largo, dunque, e l’esperienza dei marinai guida la scelta della direzione, dettata dalle condizioni del vento e del mare. Sullo sfondo la costa dell’Elba: l’ambiente incontaminato della Costa dei Gabbiani, le rocce giurassiche di Capo Stella, la natura lussureggiante di macchia mediterranea di Capo Fonza, il promontorio selvaggio di Fetovaia, Sant’Andrea con le imponenti scogliere granitiche levigate dal mare.
Molti sono gli animali marini che si incontrano lungo queste rotte: l’avvistamento più suggestivo è quello dei delfini, soprattutto tursiopi e talvolta stenelle.
Ne sono stati avvistati, secondo i numeri stimati dalla Guida Parco, oltre 130 durante le 20 escursioni proposte dal Parco Nazionale nel corso della stagione estiva: dall’aspetto delle pinne e dalla morfologia dell’animale è stato possibile individuare diversi piccoli che nuotavano vicino alle mamme e anche un esemplare neonato di pochi giorni. In alcuni casi sono stati incontrati esemplari solitari, altri in piccole formazioni da 3-5 elementi, ma anche gruppi più grandi, solitamente in coda ai pescherecci, di 10, 15 o addirittura 20 tursiopi: gli animali, per nulla intimoriti dalla presenza della barca, a volte si avvicinavano per cavalcarne l’onda di prua.
Gli operatori hanno avuto così l’occasione di annotare le caratteristiche degli animali - assegnando loro anche curiosi nomi per identificarli - per procedere ad una sorta di ‘conta’ e stimare un numero di presenze in un certo tratto di mare. I partecipanti all’escursione hanno potuto osservare emozionati, proiettate sull’immenso specchio del mare, le evoluzioni di questi meravigliosi cetacei, seguire le loro misteriose traiettorie sottomarine, in attesa di vederli riaffiorare in tuffi e salti, mentre la Guida offriva spiegazioni al microfono su morfologia, comportamenti e caratteristiche degli esemplari osservati.
Non solo delfini, ma anche due balenottere comuni, che hanno mostrato i loro dorsi scuri durante un fortunato avvistamento avvenuto in giugno ad un miglio marino da Capo Enfola. E poi tonni e pesci spada in improvvise acrobazie fuori dall’acqua, un pesce volante con le sue grandi pinne pettorali simili ad ali; uccelli marini come berte minori, berte maggiori e marangoni dal ciuffo che planavano sul mare intorno all’imbarcazione; acrobazie di capre selvatiche del Calamita che si spostavano sulla ripida costa rocciosa e rondoni pallidi intenti a nidificare.
Di particolare interesse anche l’avvistamento di una tartaruga della specie Caretta caretta in compagnia di pesci pilota e remore: l’animale - di circa 50 centimetri di lunghezza - nuotava agilmente tra Pianosa e la Punta di Fetovaia.
Alle escursioni Whale Watching proposte dal Parco Nazionale hanno partecipato, nei mesi scorsi, 790 visitatori, di cui 162 bambini e ragazzi: turisti che il Parco Nazionale ha voluto raggiungere con un messaggio importante, quello di un mare che non è solo contorno delle isole, o acqua cristallina in cui bagnarsi, ma è il luogo che 8.500 specie di animali marini chiamano ‘casa’, uno scrigno vibrante di biodiversità da ammirare con stupore, proteggere con consapevolezza e conservare con impegno per le generazioni presenti e future.
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