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Attualità domenica 23 settembre 2018 ore 07:30

80mila firme per l'insularità nella Costituzione

Terminata la raccolta firme per sostenere il disegno di legge di iniziativa popolare a difesa dei diritti dei cittadini delle isole



. — Gli abitanti delle isole vivono situazioni di forte penalizzazione rispetto a chi abita sulla terraferma. Dalla sanità, all'amministrazione della giustizia, ai trasporti, che, soprattutto nel periodo invernale possono provocare black out nei collegamenti. Disagi che investono anche il diritto allo studio nei suoi vari cicli, fino all'Università. Disagi che aumentano in maniera evidente soprattutto nelle piccole isole, come accade anche all'isola d'Elba.

Dalla necessità di chi vive questo problema quotidianamente è nata la proposta di chiedere un riconoscimento della condizione di insularità, che, nonostante sia oggettiva, però rende spesso difficile garantire gli stessi diritti anche ai cittadini che vivono sulle isole.

Se in Sardegna è stata condotta una battaglia più serrata per la raccolta firme necessarie a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare, per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, tuttavia la raccolta firme è stata estesa a tutta l'Italia e ha interessato anche l'isola d'Elba (leggi l'articolo). In Sardegna erano già state raccolte le firme per un referendum consultivo regionale, per la richiesta del riconoscimento dell'insularità, ma è stato bocciato dall'Ufficio regionale. In Sicilia si sta combattendo una battaglia per il riconoscimento della condizione di insularità nello Statuto regionale. Tuttavia la convergenza fra Comitato sardo, Comitato siciliano e Ancim (Associazione nazionale delle isola minori) ha reso possibile un progetto condiviso e trasversale che potrebbe portare vantaggi a tutti gli abitanti delle isole d'Italia.

Così, proprio per tutelare i diritti di questi cittadini, è stato redatto un disegno di legge che prevede l'inserimento del seguente comma, dopo l’articolo 119 comma V della Costituzione della Repubblica Italiana: lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e provvede alla tutela dei diritti individuali e inalienabili garantiti dalla Costituzione. La Repubblica dispone le misure necessarie a ricostituire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti”.

La raccolta firme è terminata il 9 Settembre scorso. Era necessario raccogliere almeno cinquantamila firme per la validità della proposta di legge. Ne sono arrivate ben ottantamila in sei mesi.

In realtà nella Costituzione della Repubblica Italiana entrata in vigore nel 1 gennaio 1948, come formulata dai Costituenti, era già presente il riconoscimento della condizione di insularità. Infatti nell'articolo 119 si trovava la seguente frase: “Per provvedere a scopi determinati, e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole, lo Stato assegna per legge a singole Regioni contributi speciali”. La citazione delle isole però è stata soppressa con la La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione".

Ora c'è una procedura che il disegno di legge dovrà seguire, con tutte le verifiche del caso, prima di approdare in Parlamento. A promuovere tale iniziativa sono scesi in campo parlamentari di vari schieramenti politici e di aree differenti tra loro. L'obiettivo è creare le basi per mettere in atto provvedimenti che garantiscano effettivamente le stesse opportunità anche ai cittadini delle isole. In quale modo e con quali risorse, lo sapremo solo se il testo riuscirà ad avere i numeri per diventare legge ed entrare così a far parte, di nuovo e con più incisività, della Costituzione della Repubblica italiana.


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