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Attualità domenica 01 dicembre 2024 ore 12:04

"Contrari al nuovo dissalatore a Piombino"

Un dissalatore (Foto di repertorio)

Legambiente, in una nota, ha spiegato tutte le ragione contro il dissalatore in località Franciana. "Si fanno se necessario e dove è necessario"



PIOMBINO — Asa sta progettando, in località Franciana a Piombino, un dissalatore da 300 lit/sec, una nuova condotta sottomarina per garantire l’approvvigionamento dell’Elba e una condotta per Follonica per coprire i fabbisogni estivi della zona di Follonica. L’investimento complessivo è dell’ordine di 200 milioni di euro, 90 per il dissalatore e infrastrutture, il resto per le condotte.

A fare il punto è Legambiente Val di Cornia che ha esternato una serie di timori rispetto a questa nuova struttura.

"Essendo un impianto molto energivoro, il progetto prevede di abbinare all’impianto un parco fotovoltaico dalla potenzialità di 5 MW: circa 5 ha di superficie. - hanno spiegato - I due gestori Asa e Fiora pensano di reperire i necessari finanziamenti, candidando il progetto ai possibili finanziamenti del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNIISSI) in occasione della prossima riapertura dei bandi del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT). A nostro parere il costo sarebbe scaricato anche nelle bollette dei cittadini, già ora tra le più alte d’Italia".

"Il dissalatore - hanno ricordato - fu proposto anche negli scorsi anni da Asa dopo la conclusione dell’attività del progetto Rewat e nelle riunioni del Contratto di Fiume, due occasioni di pubblica discussione, un percorso partecipativo che ha coinvolto molti, tra cui cittadini, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e culturali ed imprese, con la supervisione di tecnici e università, ha portato alla predisposizione di un piano d'azione sottoscritto poi da tutti i soggetti pubblici, i Comuni della Val di Cornia, la Regione Toscana e anche Asa. Nello specifico, questo Piano prevedeva un insieme di proposte che, in estrema sintesi, si basavano su una filosofia semplice, riconducibile ai concetti della sostenibilità, del risparmio e riuso della risorsa, dimostrando come spendendo poche risorse economiche, sia possibile effettuare una grande ed efficiente infiltrazione in falda delle acque superficiali, per l’innalzamento del livello della falda, ma anche per il miglioramento qualitativo dell’acqua. Nella discussione, Asa ha proposto più volte impianti di dissalazione ma nel Piano di Azione approvato, non c’è traccia di questa proposta: questo è significativo. Anche gli attuali sindaci della Val di Cornia avevano manifestato assieme e pubblicamente le loro perplessità sull’opera”.

Legambiente lancia un'alternativa: l’uso potabile delle acque di subalveo del Cornia da realizzare attraverso prelievo in zona Forni di Suvereto ed invio al centro di raccolta di Macchialta con successiva immissione in rete. Proposta esaminata e convalidata da un comitato scientifico ed i risultati della stessa. Anche Legambiente Arcipelago Toscano, che non si è opposta al dissalatore nella piana di Mola e che ha contribuito con le sue proposte e osservazioni a rendere migliore quel progetto, si dichiara nettamente contraria a un nuovo dissalatore in terraferma che porti l’acqua con una nuova e costosissima condotta sottomarina all’Elba.

Legambiente - hanno poi concluso - ha sempre detto che i dissalatori si fanno se necessario e dove è necessario e che la realizzazione del dissalatore all’Elba doveva essere l’occasione per dare il via a un progetto isolano di indipendenza idrica, con risparmio idrico ed energetico, di riduzione delle perdite e di rimpinguamento delle falde idriche, anche con la lotta all’emungimento abusivo e il divieto di realizzare nuove piscine".


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