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Attualità venerdì 01 novembre 2013 ore 07:55

Semeraro sui castagneti dell'Elba "Dal convegno di Marciana provvedimenti efficaci"



PORTOFERRAIO - Francesco Semeraro dei "comitati elbani riuniti" spiega le scelte dell'amministrazione di Marciana per la difesa di castagneti dell'Elba e avverte "Anche le palme elbane sono sotto attacco"
"Conoscendo bene la materia del piccolo imenottero “Cinipide galligeno” (piccola vespa scura con le ali) considerato uno degli insetti più dannosi per il castagno e avendo nozioni della sua diffusione avvenuta in Piemonte, ho voluto recarmi a Marciana dove il 22 c.m. si teneva un importante conferenza/dibattito per salvare i castagni Elbani che, da un paio di anni, sono prede del cinipide. Al tavolo dell’interessantissimo incontro, organizzato da una caparbia e tenace Anna Bulgaresi Sindaco di Marciana, hanno preso la parola relatori ben preparati in materia come la Guardia Forestale, Parco Nazionale, Regione Toscana, Provincia, Università di Firenze, Biologi, Ricercatori, Tutela degli Ecosistemi e Associazione città del castagno i quali hanno analizzato il problema, la causa e le eventuali criticità future dell’infezione causate dal “imenottero cinipide di origine cinese”. Questo convegno, a differenza di molti altri, ha deciso importanti iniziative fissando immediati provvedimenti di sicura efficacia come l’emissione nel territorio contagiato, di un parassitoide monofago specifico. Anche il Parco Nazionale si è detto d’accordo per questa lotta autorizzando tre lanci di un antagonista naturale, cioè di un’altra piccola vespa che si nutre del cinipide il cui nome scientifico è “Torymus sinesi”. Questo antagonista, nascendo un mese prima, depone le proprie uova nelle galle del cinipide , nutrendosi delle sue larve.Ciclo biologico del cinipide galligeno (l’insetto dannoso): Le femmine alate, tra fine maggio e luglio sfarfallano e vanno a depositare le uova, 100/150, nelle gemme, nelle foglie e amenti del castagno. Dalle uova fuoriescono le larve che si sviluppano molto lentamente, sempre all’interno delle gemme, senza che queste presentino sintomi esterni della infestazione. Nella primavera successiva, alla ripresa vegetativa, si ha un rapido sviluppo delle larve che determina la formazione di caratteristiche “galle” prima verdastre e poi tendenti al rosso iniziando dalle parti più basse delle piante (polloni di ceppaia, rami bassi) e successivamente quelle più alte. Le galle formatosi sui getti e sulle foglie, interferiscono con il metabolismo della pianta alterando il regolare accrescimento delle stesse determinando una notevole diminuzione della produzione di castagne dovuta alla mancanza di un adeguato sviluppo dei fiori.L’unica forma di lotta valida per combattere il cinipide è il su menzionato Torymus sinensi (l’insetto buono) che si nutre del cinipide: La femmina del Torymus depone le uova proprio nelle galle del cinipide ed in questo modo le sue larve distruggono quelle dell’insetto dannoso. (non si hanno informazioni di cosa si nutrirà il Torymus quando il cinipide sarà debellato).VA RICORDATO che l’abbandono dei castagneti e del sottobosco, favorisce malattie come il cancro della corteccia e il mal dell’inchiostro che debilitano i castagni i quali essendo indeboliti, sono maggiormente esposti agli attacchi incontrollati da parte di insetti dannosi. Cosa ci deve preoccupare in prospettiva: Se un castagneto venisse completamente abbandonato alla mercé di malattie e di insetti dannosi, le piante secolari seccherebbero e con loro anche le profonde radici che sono un efficace scudo e barriera naturale alle frane, le quali se non ostacolate, possono mettere in serio pericolo strade e abitazioni. Oltre a recuperare la cura dei castagneti e del relativo sottobosco, sarebbe auspicabile piantare nei castagneti delle piante di quercia che per natura anche loro sono vittime di un parassitoide il quale, da una ricerca fatta, è ghiotto di cinipide del castagno.Anche le palme Elbane sono sotto attacco del famigerato “Punteruolo rosso”"

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