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Politica martedì 05 marzo 2019 ore 08:57

"Troppo alti gli oneri di urbanizzazione"

I consiglieri comunali del gruppo "Terra nostra"

L'allarme arriva dal gruppo consigliare "Terra nostra" che vede nell'aumento di tali cifre un duro colpo per lo sviluppo del territorio riese



RIO — L'amministrazione comunale di Rio ha aumentato il costo degli oneri di urbanizzazione ovvero quanto dovuto al Comune in caso di nuove costruzioni di immobili o ampliamento. 

A segnalarlo è il gruppo consiliare di minoranza Terra nostra, guidato da Umberto Canovaro.

"Nell’ultimo Consiglio Comunale del 28 Febbraio scorso, - spiega Terra nostra -  la maggioranza ha fatto passare con i soli suoi voti una deliberazione che incrementa gli oneri di urbanizzazione ed il costo standard di costruzione per tutte le categorie: dal residenziale all’alberghiero, al turistico, all’artigianale e commerciale. La motivazione è stata che le tariffe erano ferme dal 2012 e che pertanto era doveroso incrementarle"

"Rigettiamo come minoranza questo modo di ragionare, - aggiunge Terra nostra - e non perché il nuovo Comune abbia risorse in eccesso ( tutt’altro), ma perché quando si prevedono aumenti, si devono considerare varie cose. Primo fra tutti, il colpo feroce che si darà allo sviluppo di questo territorio, scoraggiando gli operatori e gli investitori ad insediarsi e a incrementare le proprie strutture immobiliari con tutto ciò che ne consegue. L’aumento di questi costi (costo di costruzione 'provvisorio' per i nuovi edifici residenziali: 230 euro al metro cubo  adesso 213,22) andrà ad aggiungersi ad una grave sofferenza del settore edilizio, che da quasi quindici anni è entrato in una spirale di crisi dalla quale non è ancora uscito, con la perdita di svariati posti di lavoro anche all’Isola, dove c’è una manodopera che andrebbe agevolata e sostenuta, e non messa in difficoltà proprio dal proprio comune". 

"Poi, - prosegue Terra nostra - contrastiamo l’idea di dover fare cassa con settori che andrebbero aiutati, anzi, sostenuti anche con i proventi derivanti dalla fusione (cospicui: 882 mila euro all’anno), e che invece vengono inseriti in un 'indistinto' di copertura corrente ed in qualche piccola manutenzione, sparendo alla vista di un obbiettivo di rilancio del territorio tramite azioni mirate e qualificate. Ma la maggioranza ha saputo fare di più, e meglio: la rateizzazione non sfrutterà il massimo delle 6 rate possibili per legge, bensì solo 4 per il versamento; poi, ci sarà un’indicizzazione annuale in base all’Istat, che anno dopo anno farà ancora lievitare i costi". 

"Inoltre - sottolinea il gruppo di minoranza - ha aggiunto la chicca finale: ha previsto che ci sia, accanto a questi aumenti, anche la previsione di un contributo straordinario parametrato al 50 per cento dell’incremento di valore di mercato a seguito dell’intervento edilizio, sulla base della superficie lorda, ed al netto dei costi da sostenere per l’intervento. Ciò nei casi in cui si richieda al di fuori del piano regolatore una variante urbanistica su un terreno o un immobile, oppure una deroga edilizia o un cambio di destinazione d’uso. Quest’ultimo balzello, in assenza di una precisa legiferazione in questo senso da parte della Regione Toscana, che ancora non ha emanato i criteri attuativi ( i consiglieri di maggioranza non si sono domandati il perché, evidentemente)". 

"Prendiamo le distanze - conclude Terra nostra - da questo modo di far politica, perché crediamo che si danneggi sia una comunità, che le categorie professionali e lavorative del settore. Il tempo ci dirà se siamo stati buoni o cattivi profeti".


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