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Attualità giovedì 29 agosto 2019 ore 17:00

Rotoballe in mare, "siano rimosse presto"

Isola di Cerboli

Legambiente Arcipelago toscano chiede che si faccia presto per recuperare tutte le rotoballe di rifiuti che giacciono in mare dal 2015



PORTOFERRAIO — Legambiente Arcipelago toscano commenta il ritrovamento di una delle rotoballe, perse dalla motonave Ivy nel canale davanti all'isola di Cerboli nel 2015, delle quali ieri sera  una è stata recuperata nel mare dell'isola d'Elba (leggi qui l'articolo).

"Legambiente ringrazia la Capitaneria di Porto di Portoferraio per il pronto intervento - dichiara in una nota Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana -  che ha evitato un danno maggiore al nostro mare e alle nostre coste. Il ritrovamento di un’ecoballa persa in mare dalla Ivy, che batteva la bandiera fantasma delle Isole Cook, in un’area così delicata dal punto di vista ambientale è un fatto molto preoccupante. Potrebbe spiegare l’incremento dei rifiuti trovati e censiti, constatato quest’anno, in quella costa da Vele Spiegate, l’iniziativa di volontariato velico di Legambiente e Diversamente Marinai".

"Spiega sicuramente l’enorme spiaggiamento di rifiuti che Vele Spiegate ha osservato all’Elba in questi ultimi due anni - aggiunge Mazzantini - sia a mare che a terra, nelle spiagge che vanno da Bagnaia al Cavo, di fronte al Canale di Piombino dove è avvenuto l’incidente. In una di queste spiagge, il Pisciatoio, i volontari hanno trovato per due anni di fila un vero e proprio negozio di scarpe, mentre in altre spiagge selvagge e raggiungibili solo dal mare la quantità di rifiuti era la stessa – o aumentava – a poche settimane dalla pulizia". 

"E’ chiaro che quello che si è incredibilmente sottovalutato per anni è un disastro ambientale - commenta Mazzantini - e che quello che vediamo in superfice è nulla rispetto a quel che c’è sui fondali, dove la plastica si è degradata, formando microplastiche e sostanze nocive che entrano nella catena alimentare marina. Bisogna far presto e bene e bisogna che chi ha inquinato paghi, non nascondendosi dietro una bandiera fantasma. Anzi, è abbastanza incredibile che per operazioni così delicate che richiederebbero un controllo totale sull’intera filiera di trasporto e conferimento, si utilizzino navi di questo tipo". 


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