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Attualità giovedì 03 dicembre 2020 ore 15:45

Mascherine abbandonate, "un'emergenza ecologica"

Mascherina gettata per terra

La segnalazione di una lettrice che fa appello alle amministrazioni comunali elbane affinché vengano posizionati appositi contenitori



PORTOFERRAIO — Se fino a prima della pandemia Covid l'emergenza ambiente riguardava la dispersione di bottiglie e oggetti monouso in plastica per contrastare la quale tutti i Comuni elbani si sono attivati con le ordinanze "plastic free", oggi invece c'è un'altra emergenza che chiede un impegno concreto da parte di tutti per essere risolta

Si tratta del problema del corretto smaltimento delle mascherine chirurgiche di cui tutti noi, quotidianamente, dobbiamo fare uso ma che spesso, dopo essere state utilizzate, vengono abbandonate nei posti più impensabili e al di fuori dei contenitori per i rifiuti.

A questo proposito pubblichiamo un intervento con una proposta che una nostra lettrice ci ha inviato.

"Se mi è concesso, vorrei utilizzare questo spazio per attirare l'attenzione di tutti gli elbani e delle amministrazioni per focalizzare il nuovo problema di un'emergenza ecologica, che si sta verificando in questi tempi non solo all'Elba, ma a livello globale. 

Si tratta dei nuovi rifiuti aggiunti che vengono abbandonati ovunque ultimamente. Sono le mascherine monouso, prodotti di Tnt, che è plastica, cioè un prodotto del petrolio

Vengono trovate, come del resto anche altri prodotti, in mare e altre falde acquifere, con il rischio di essere mangiate dalle tartarughe marine perché scambiate per meduse, o dissolvendosi in microplastiche, dai pesci più piccoli e finire sulle nostre tavole.

Tra l'altro, la cosiddetta mascherina chirurgica non è riciclabile e andrebbe smaltita come rifiuto speciale, come avviene in tutti gli ospedali, anche per un altro motivo, forse meno noto, che studi scientifici hanno dimostrato, perché il virus del Covid, se presente sulla suddetta, ne resiste oltre le 72 ore.

Vorrei rivolgere un appello a chi di dovere, di promuovere l'installazione o bidoni, magari nelle farmacie, per un adeguato smaltimento di questa nuova bomba ecologica purtroppo sottovalutata."


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