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Attualità mercoledì 30 dicembre 2015 ore 11:15
La pianta asiatica che minaccia Montecristo
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La flora di Montecristo è sotto attacco da parte dell'Ailanto, una pianta di origine asiatica che sta infestando la riserva naturale protetta
PORTOFERRAIO — Il suo nome in cinese significa "albero così alto da raggiungere il cielo". Noi lo conosciamo come Ailanto e nonostante l'aspetto poco minaccioso è al momento uno dei maggiori pericoli per la flora della riserva naturale di Montecristo.
La pianta infestante, molto aggressiva e dalla rapidissima proliferazione le cui radici si estendono in larghezza fino anche a trenta metri sul suolo dando luogo a colonie di nuove piante figlie fu introdotta sull’isola nell’Ottocento dal marchese Ginori, che vi abitava all’epoca e importò diverse specie esotiche e da allora ha proliferato fino a diventare una vera minaccia.
L'ailanto infatti sostituisce piano piano la vegetazione preesistente e rilascia una sostanza che inibisce la crescita di alcune specie di piante concorrenti. In questo periodo la caccia all'ailanto sta impegnando le forze degli operatori che si trovano di stanza a Montecristo: squadre di operai specializzate coordinate da Giovanni Quilghini, capo dell’Ufficio territoriale per la biodiversità di Pratovecchio, sono al lavoro per “devitalizzare” le piante e impedire che ricaccino nelle vicinanze.
Scoprire dove sono questi alberi in un’isola così rocciosa e impervia è stato possibile solo grazie alla fotointerpretazione, sfruttando il fatto che il verde chiaro delle loro foglie è ben diverso da quello della macchia mediterranea ma la minaccia non è ancora debellata e mette a serio rischio la biodiversità di Montecristo, una delle caratteristiche che rendono preziosa la riserva naturale dell'isola.
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