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Attualità martedì 31 agosto 2021 ore 06:30

Isis Foresi, termina la dirigenza Fazio

Il sindaco di Portoferraio Angelo Zini ha consegnato un riconoscimento al dirigente scolastico uscente. Alessandra Rando sarà la nuova dirigente



PORTOFERRAIO — Ieri mattina, il dirigente scolastico dell'Isis Foresi, Enzo Giorgio Fazio, ha presentato alla Provincia e al Comune di Portoferraio le recenti realizzazioni al plesso di Concia di terra. Erano presenti il sindaco Angelo Zini e l'assessore Chiara Marotti per il Comune, l'ingegner Barbara Moradei, l'ingegner Stefano Bagni e il geometra Pasquale Bottino per la Provincia, la presidente del Consiglio di Istituto Marika Donati, il presidente della Consulta provinciale degli studenti Pietro Gentili, il dottor Antonio Arrighi e la professoressa Alessandra Rando che dal primo Settembre guiderà il Foresi.

Angelo Zini, sindaco di Portoferraio con il dirigente scolastico Enzo Giorgio Fazio

Il preside Fazio ha fatto da guida nella visita degli ambienti all'aperto e al chiuso, spiegando il senso degli interventi e parlando dei progetti e delle numerose collaborazioni.

Al termine, il sindaco Zini ha espresso la riconoscenza dell'Amministrazione comunale di Portoferraio donando al preside Fazio una targa con questa motivazione: “Riconoscimento al Dirigente scolastico Enzo Giorgio Fazio per aver contribuito a rafforzare il legame tra scuola e Territorio, sviluppando progetti e collaborazioni”.

Fazio ha quindi ringraziato quanti hanno collaborato in questi anni, sia il personale docente e il personale Ata, sia gli studenti e le famiglie, sia i numerosi soggetti socio-economici dell'Isola. E' stata l'occasione per uno sguardo sintetico sulla dirigenza. 

Un'aula del plesso di Concia di terra

"Un tempo non facile ma ricco di lavoro e di realizzazioni. - ha spiegato Fazio - Sono sicuramente tre i fattori che hanno orientato l'azione in questi sette anni: l'attenzione al singolo, l'inclusione, il valore degli ambienti di apprendimento. In una scuola dislocata su quattro plessi, con una sezione carceraria, oltre settecento studenti, più di cento docenti e il personale Ata, l'attenzione al singolo costituisce un elemento di crescita dell'insieme". 

“A volte è stato difficile, ma ho cercato di non perdere di vista la singola persona, con le attitudini e i bisogni”, ha detto Fazio. Questo rimanda all'altro aspetto, l'inclusione: “Una scuola-casa aperta, in cui ogni componente gradualmente si sente parte di una comunità in cammino, una scuola che vive il rapporto con il Territorio in reciprocità, ricevendo e dando”. 

Esterno Concia di Terra

Assume importanza allora adeguare gli ambienti di apprendimento per essere all'altezza di questi compiti e di una didattica innovativa. Le realizzazioni a Concia di Terra, e, per quanto possibile, a Salita e al Grigolo, sono una testimonianza di questo impegno.Le criticità della scuola elbana sono note, in particolare il turn over del corpo docente. 

Il preside ha sottolineato anche la mancanza di una “vera” armonizzazione dell'offerta formativa e degli interventi dai 3 ai 18 anni, insieme ad una debole cultura dell'orientamento, sia nel primo che nel secondo ciclo, e della valutazione. 

“Manca – ha aggiunto - una visione unitaria della scuola elbana. Qualche sforzo lo abbiamo fatto per ritrovarci e confrontarci su questo. Ma c'è ancora da lavorare per un vero salto di qualità".

E questo a fronte di molte iniziative che la scuola elbana ha messo in capo sui vari versanti dell’Isola con realtà positive; rappresentano, inoltre, una grande opportunità l'omogeneità del Territorio, pur nella rispettive peculiarità, la disponibilità dei tanti soggetti, la stretta collaborazione tra le varie istituzioni. La scuola e la società possono trarre grandi vantaggi da un Territorio che si presenta unito, capace di esprimere apprezzamento e solidarietà per i percorsi formativi e per gli operatori (e in ciò molto conta avere un corpo docente stabile). 

Deve crescere l'idea della scuola come comunità: “La scuola riverbera il contesto, è realtà trasversale. Insomma, la scuola come modello di comunità inclusiva dentro un sistema di servizio ai bisogni del Territorio, con un'analisi costante dei fabbisogni formativi, con la preparazione delle professionalità del futuro ma soprattutto dei cittadini per un futuro sostenibile, cittadini competenti, capaci di correttezza e onestà”.In sette anni, tanti volti e situazioni, con “l’amarezza e la tristezza per chi ci ha lasciato in questi anni, alunni e personale, e la gioia per la regata velica 'Trofeo Fabio Bardelloni' in rada con i nostri studenti, gli istruttori della Lega Navale e i ragazzi di Exodus”. 

Proprio alla Fondazione Exodus e ai suoi ragazzi il preside Fazio dedica un ultimo pensiero. “Un'esperienza inclusiva preziosa – ha detto Fazio  - dove ciò che la scuola ha ricevuto ha largamente superato ciò che ha dato. E questo in termini di scambio di esperienze tra alunni, di drammatizzazione delle competenze e di innovazione dei contenuti. Ma anche di tempi distesi e dell'importanza di regole certe. Il tutto in un orizzonte di senso che è l'essere comunità”.


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