Cultura domenica 14 luglio 2019 ore 08:00
Si conclude la mostra "Cosmopoli: la città ideale"

C'è tempo fino a domani per visitare la mostra d'arte alla Torre del Martello, dedicata al fondatore della città di Portoferraio, Cosimo I de' Medici
PORTOFERRAIO — Domani lunedì 15 Luglio si conclude l'esposizione dal titolo “Cosmopoli: la città ideale- Sguardi contemporanei sulle architetture della Portoferraio medicea” degli artisti Marcello D’Arco e Andrea Lunghi. Artista ospite con l’installazione “Opera”, Francesca Groppelli.
La mostra è stata inaugurata il 15 Maggio 2019 nel contesto delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della nascita di Cosimo I de’ Medici, in collaborazione tra assessorato alla Cultura del Comune di Portoferraio, Angela Galli dell’associazione culturale Persephone, associazione Albergatori Isola d’Elba, e alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Pisa e Livorno.
La mostra sarà visitabile fino al 15 Luglio compreso, nella Torre del Martello alla Linguella, a Portoferraio, in orario di apertura del Museo Archeologico e cioè ore 10 – 12,30 e 14,30 – 18.
La storica dell’Arte, Susanna Ragionieri, nel suo testo di introduzione al catalogo della mostra, parlando del lavoro dei due artisti elbani, ispirati dalle costruzioni medicee, ha scritto:
"Non credo sia un caso se tracce di queste lontane esperienze si avvertono riaffiorare nelle opere qui riunite di Marcello d’Arco e Andrea Lunghi: due artisti elbani di differenti generazioni, attratti entrambi dall'immagine della città di Cosimo tanto da dedicarle numerosi lavori. La loro ricerca, diversa eppure complementare, racconta quanto la vitalità di una forma-pensiero possa divenire sorgente inesauribile per interpretazioni e nuove espressioni da parte degli artisti".
"L’artista ospite, Francesca Groppelli, - ha aggiunto -presenta un’installazione dal titolo Opera, il suo lavoro, pur non essendo direttamente ispirato dalle fortezze medicee di Portoferraio, mostra in modo più concettuale una componente strutturale del pensiero filosofico rinascimentale, i solidi platonici, nello specifico il pentadodecaedro come rappresentazione plastica dell’universo. Con la sua forma, l’artista gioca, presentandola in diverse scale di grandezza, soluzioni e colori".
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