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Attualità venerdì 14 novembre 2025 ore 12:20

Elba, laboratorio toscano sulla telemedicina

Durante il convegno

Ecco cosa è emerso dal convegno dedicato alla medicina e alle nuove tecnologia



PORTOFERRAIO — L’Isola d’Elba laboratorio a cielo aperto della telemedicina. Il convegno, che si è svolto lo scorso 8 Novembre all’hotel Airone di Portoferraio, ha ribadito ancora un volta il ruolo che l’isola sta sempre più assumendo come luogo in cui le nuove tecnologie in sanità possono dimostrare tutto il loro potenziale nel garantire cure e assistenza, anche in contesti geografici più impegnativi come le piccole isole, come spiega l'Asl Toscana nord ovest in una nota.

All’evento hanno partecipato i professionisti sanitari dell’Isola d’Elba, dell’Azienda USL Toscana nord ovest, le associazioni del terzo settore, i partner del progetto Tuscany Health Ecosystem e sono state illustrate anche le esperienze dell’Ogliastra, in Sardegna, e delle valli svizzere.


Hanno preso la parola Guido Vagheggini (del reparto di Medicina interna di Portoferraio), Paolo Marzorati (direttore ospedale di Portoferraio), Fabio Chetoni (direttore Zona distretta Elba), Maria Stella Adami (direttrice dipartimento Medicina generale ASL), Filomena Marrelli (pneumologia ospedale Livorno), Lara Frediani (cardiologia ospedali di Piombino e Cecina), David Rocchi e Francesco Bellomo (staff direzione ASL), Marta Liberatori e Liborio Sardo (medicina interna Portoferraio), Claudia Meschi (sezione insufficienza respiratoria Portoferraio), Carmine di Muro (medicina dello sport ASL), Laura Carrozzi (pneumologia AOUP, Università degli Studi di Pisa) Valentina Romiti (ricercatrice psicologia clinica), Angela Bussu (pneumologia ASL Ogliastra), Jocelyn Gianini (Swiss Lung Foundation), Adriana Casini (infermiera ASL dell'isola di Capraia), Alberto Giannoni, Claudio Passino e Francesca Moschetti (Scuola Superiore Sant'Anna), Raffaele Antonelli Incalzi (Università Campus biomedico Roma), Raffaele Dellacà (Politecnico Milano), Claudia Taddei (Fondazione Monasterio), Gianni Donigaglia (Associazione nazionale sanitaria piccole isole), Ivo Fuligni (Misericordia di Portoferraio), Giulio Tagliaferro (Comitato di Partecipazione Elba) Patrizia Lupi (Fondazione Isola d'Elba).


Il convegno ha avuto per titolo “Innovazione tecnologica e malattie cardio-respiratorie croniche: promuovere la qualità delle cure in prossimità del paziente”.

L’evento, aperto anche alla cittadinanza, è stato promosso dall’Unità di Medicina Interna di Portoferraio, dall’Azienda USL Toscana Nord Ovest, e dalla Scuola Superiore Sant’Anna con la collaborazione della Fondazione Isola d’Elba e di altri partner, tra cui la Fondazione Acqua dell’Elba, l’Associazione Respiriamo Insieme ETS e la Swiss Lung Foundation, con la finalità di coinvolgere non solo il personale sanitario ospedaliero e territoriale, ma anche la comunità elbana, tra cui il terzo settore e le associazioni pazienti, per condividere soluzioni assistenziali innovative per l’Isola.


Il convegno è nato con l’obiettivo di favorire un confronto concreto sull’innovazione tecnologica applicata alla gestione delle malattie croniche cardio-respiratorie, con un’attenzione particolare alla telemedicina e ai nuovi modelli organizzativi necessari nei territori periferici e insulari.


La partecipazione è stata numerosa e variegata: professionisti sanitari, ricercatori, associazioni di pazienti ed enti del terzo settore hanno portato le proprie esperienze e prospettive, che spaziavano da centri di ricerca di livello internazionale, ad esperienze di innovazione clinica realizzati in contesti difficili, come l’Ogliastra, l’isola di Capraia e le valli alpine della Svizzera.


Durante la giornata sono state illustrate le attività realizzate sull’Isola nell’ambito del progetto THE – Tuscany Health Ecosystem, coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna con il supporto della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio e finanziato dal PNRR. 

È emerso come l’Elba rappresenti un vero laboratorio a cielo aperto, dove sperimentare soluzioni innovative per garantire assistenza sanitaria di qualità anche nelle aree periferiche, attraverso quello che è stato definito un ribaltamento della prospettiva che pone al centro del sistema il paziente, in ogni contesto egli si trovi a vivere.


Nel corso degli interventi si è parlato dello sforzo organizzativo messo in campo dalla ASL Toscana nord ovest per assicurare continuità assistenziale nei contesti insulari, delle potenzialità della telemedicina nella gestione della cronicità, dell’uso dell’intelligenza artificiale nell’analisi dei dati fisiologici, della ventilazione e dell’ossigenoterapia domiciliare e del ruolo sempre più centrale dell’infermiere e del tecnico di ecocardiografia (sonographer) nel monitoraggio clinico a distanza.


Un messaggio forte, ribadito da più relatori, è stata l’importanza della collaborazione tra medicina generale, specialisti, terzo settore e associazioni di pazienti. Una vera integrazione dei livelli di assistenza è infatti indispensabile per portare le cure realmente vicino ai cittadini, riducendo disuguaglianze e garantendo continuità assistenziale tra ospedale e territorio.


Tra gli interventi, grande impatto emotivo ha avuto il collegamento con l’infermiera Adriana Casini, che svolge la propria attività sull’isola di Capraia e che ha raccontato con autenticità le sfide quotidiane del proprio lavoro, mostrando quanto l’innovazione tecnologica possa supportarlo concretamente. Altre testimonianze – dai medici impegnati nel telemonitoraggio ai rappresentanti delle associazioni di pazienti – hanno arricchito la giornata con contributi di valore, che sono stati molto apprezzati dalla platea.


Due messaggi chiave sono emersi dal convegno: l’innovazione tecnologica è davvero efficace solo quando è accompagnata da un’organizzazione capace di integrarla e adattarla alle caratteristiche del territorio, cioè da una comunità che collabora affinché il paziente sia al centro del sistema assistenziale; le aree periferiche non devono essere considerate un limite, ma un’opportunità per ripensare i modelli assistenziali e costruire percorsi che garantiscano equità e qualità di cura.


La giornata si è conclusa con la volontà condivisa di proseguire nel percorso di innovazione che professionisti sanitari e cittadini stanno attuando insieme: un nuovo modo di prendersi cura dei pazienti, fatto di tecnologia, competenza e vicinanza. Un cambiamento partito dall’Isola d’Elba, che può diventare un modello per altri territori periferici.
In allegato alcune foto dell'evento.


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