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Cronaca martedì 30 novembre 2021 ore 09:07

Documenti falsi per evitare ritiro delle patenti

Contestati i reati di falso e abuso d’ufficio dopo le indagini della Guardia di finanza. Coinvolte cinque persone fra cui un ex dirigente pubblico



PORTOFERRAIO — Un meccanismo fraudolento sarebbe stato ideato per falsificare i documenti connessi alle sospensione delle patenti di guida e per poter agevolare gli automobilisti sorpresi alla guida in stato di ebrezza all’isola d’Elba.


Coinvolte cinque persone, fra le quali un ex dirigente pubblico e il titolare di uno studio nonché una persona, poi deceduta, che, in accordo con il professionista, avrebbe attestato falsamente lo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte dei trasgressori. Certificazioni che avrebbero, anch’esse, contribuito all’indebita estinzione dei reati commessi.

Questo è quanto sarebbe emerso nell'ambito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Livorno alla Guardia di finanza di Portoferraio.

L’analisi dei finanzieri, come si legge in una nota, avrebbe evidenziato che, "in realtà, le patenti sospese e con loro i trasgressori non sarebbero stati segnalati agli uffici di polizia per l’inserimento nel sistema. Anzi, le patenti sarebbero state loro riconsegnate senza attivare le previste procedure".

Le indagini della Guardia di Finanza, infatti, avrebbero svelato che gli indagati avrebbero organizzato il meccanismo illecito per avvantaggiare alcuni clienti di un professionista elbano.

La complessa attività d’indagine ha portato all’acquisizione di tutti i fascicoli istruiti fino al 2019 presso gli uffici prefettizi di Portoferraio in relazione alla violazione dell’articolo 186 del Codice della Strada, comma 2 lettere B e C. 

Sono state controllate più di 200 pratiche, incrociando il contenuto delle stesse con quello dei fascicoli conservati presso gli uffici delle Forze di Polizia che avevano proceduto alla contestazione, la Motorizzazione Civile di Livorno e gli uffici dell’A.S.L. Toscana Nord Ovest - Dipartimento Prevenzione di Piombino.

Gli approfondimenti hanno evidenziato irregolarità per diversi fascicoli riconducibili allo studio professionale. 

In pratica, secondo le contestazioni della Procura, risulterebbe totalmente o parzialmente omessa l’esecuzione della sanzione accessoria della sospensione della patente di guida contemplata nella sentenza irrevocabile emessa dal Giudice del Tribunale di Livorno nei confronti del contravventore.

Il sistema per favorire persone vicine agli indagati si sarebbe concretizzato nel certificare, falsamente, con appositi verbali, l’avvenuto ritiro e la successiva riconsegna del documento di guida del trasgressore, evitando il periodo di sospensione disposto con il provvedimento del Giudice. 

All’esito della udienza preliminare tutti e cinque gli imputati sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Livorno.


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