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Cronaca lunedì 23 settembre 2024 ore 09:20

Quattro agenti penitenziari aggrediti in carcere

Ingresso carcere di Porto Azzurro

La denuncia del sindacato Uil Pa che evidenzia la carenza di personale e la non idoneità del carcere elbano per alcuni tipi di detenuti



PORTO AZZURRO — Ancora disordini nel carcere di Porto Azzurro. Nella mattinata di ieri, come riferisce in una nota la segreteria provinciale della Uil Pa Polizia Penitenziaria di Livorno, un ispettore e tre agenti di Polizia penitenziaria sono finiti all’ospedale.

"Dalle prime notizie - spiegano dal sindacato - abbiamo saputo che un detenuto al termine dell’orario dei passeggi non ha voluto fare rientro nella camera di pernottamento e opponendosi all’invito dell’agente che lo sorvegliava, è arrivato addirittura a sferrargli un pugno in pieno viso. Dopo l’allarme, sono intervenuti altri tre colleghi, un ispettore e due agenti, per soccorrere il mal capitato e mettere fine alla violenza, ma, improvvisamente, è nata una colluttazione in cui hanno avuto la peggio gli uomini in divisa, che sono stati accompagnati con urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio per ricevere le cure necessarie".

"La situazione non è più tollerabile – denuncia il sindacato - personale aggredito continuamente, detenuti sempre più violenti e problematici, scarsa presenza di agenti, per la perenne carenza di personale, mentre il Provveditorato Regionale Toscana e Umbria continua ad assegnare persone private della libertà non idonee alle caratteristiche del penitenziario insulare che, da direttive del Ministero della Giustizia, dovrebbe ospitare detenuti con pene superiori a cinque anni e sane di mente". 

"Non riusciamo a spiegarci, in nessun modo, perché da un lato il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria chiede alla Casa di reclusione “Pasquale De Santis” di assicurare le iniziative volte alla rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti e dall’altro il livello immediatamente inferiore, cioè quello regionale, è negligente! È inutile riempirsi la bocca – sottolinea la UIL - di rieducazione e reinserimento o farne propaganda farlocca quando anche all’interno degli istituti di pena si continua a delinquere! Lunghissimo l’elenco di denunce, comunicati stampa, appelli affinché si arrivi ad una soluzione con interventi a tutela dei lavoratori e mantenere la legalità negli istituti penitenziari".

"La Polizia penitenziaria - conclude con il sindacato – è bersaglio di chi delinque fuori e, una volta dentro, fa anche peggio! Auguriamo pronta guarigione ai colleghi vittime della violenza, due dei quattro con prognosi di dieci giorni, in questa ennesima vergognosa vicenda, chiedendo che la coscienza degli Organi superiori nazionali faccia da contraltare all’oscitanza dell’Amministrazione penitenziaria regionale".


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