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Attualità sabato 14 novembre 2020 ore 08:00

Ato Costa rifiuti, via libera a Retiambiente

Passo decisivo verso il gestore unico per le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno, esclusa la Valdicornia. Sette le società coinvolte



PISA — Nella giornata di ieri l’Assemblea dell’Autorità d’Ambito Ato Toscana Costa ha approvato l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani a RetiAmbiente SpA, la società interamente pubblica partecipata dai 100 Comuni dell’ambito delle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno (esclusa Val di Cornia). 

Le società coinvolte, definite Società Operative Locali (Sol, sono: Ascit spa Piana e Media Valle lucchese; Ersu spa Versilia; Esa spa Isola d’Elba; Geofor spa Provincia di Pisa; Sea Ambiente spa Viareggio; Rea spa bassa Valdicecina; Base srl Bagni di Lucca. Controllate interamente da RetiAmbiente SpA, avranno il compito di svolgere i servizi di raccolta e igiene urbana sul territorio dei comuni già oggi serviti.

La società RetiAmbiente SpA sarà la capogruppo ed avrà i compiti connessi alla realizzazione e gestione degli impianti, nonché assumerà le funzioni amministrative di interesse comune.

"E’ stato il coronamento di un grandissimo lavoro - hanno commentato da Retiambiente - che ha visto impegnata la piccola, numericamente, ma altamente qualificata, struttura operativa dell’Ato Costa ed il management tecnico della società RetiAmbiente SpA, con la supervisione dei sindaci del Consiglio Direttivo dell’Autorità e dell’Assemblea. Dopo anni di discussioni, anche accese, sulla modalità di affidamento più adeguata a tutelare le realtà e le esperienze gestionali create dai Comuni nel corso del tempo e contemporaneamente avviare percorsi di efficientamento del servizio, nel corso del biennio 2018 - 2019 si è andato consolidando uno spirito di comune accordo, tra tutti i sindaci dell’Ato, nell’andare verso l’affidamento del servizio ad una società interamente pubblica strutturata secondo il modello in house providing in base al quale i Comuni potranno esercitare sulla stessa il cosiddetto “controllo analogo”, ovverosia lo stesso controllo che possono attualmente esercitare sui propri uffici e servizi".


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