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Attualità venerdì 03 novembre 2017 ore 14:07

​Moto nel Parco, non di tutta l'erba un fascio

Beppe Tanelli

L'ex presidente PNAT Tanelli: "Parlare per categorie è sbagliato. Bastano alcuni 'barbari', elbani o continentali che siano, per rovinare tutto"



MARCIANA — L'argomento è delicato, e troppo spesso strumentalizzato. Moto nel Parco. Un allarme a orologeria, ogni anno dopo la stagione estiva, e le solite polemiche - che non commentiamo - che si rincorrono. Al di là delle ragioni e delle strumentalizzazioni, un parere a cui teniamo e che pubblichiamo è quello dell'ex presdente PNAT Beppe Tanelli, attento osservatore delle cose elbane.

"Legambiente - ci scrive Tanelli -  ha denunciato l'ennesima scorribanda di alcuni crossisti nei sentieri dell' Elba. La condanna è corale. Non può essere che così per delle azioni che rovinano le opere faticosamente e costosamente realizzate dal Parco, Comuni, Regione Toscana, associazioni private... per valorizzare e rendere fruibile il territorio. Sono azioni che danneggiano la natura, la quiete , la serenità e talora la stessa incolumità delle persone che percorrono i sentieri a piedi od in bici.

Sono sempre più numerosi gli escursionisti elbani e continentali che giungono nella nostra Isola da tanti paesi europei, per godere dei suoi paesaggi, colori e profumi; per scoprire le sue antiche vestigia e tradizioni. Questi " viaggiatori leggeri" concorrono in modo significativo all' economia elbana , in particolare nella bassa stagione; sono una componente di quel turismo ecologico ed esperenziale che nel passaparola trova il suo più importante veicolo di promozione.

All' Elba come si legge nella stampa ci sono una cinquantina di " enduristi attivi" iscritti al locale Moto Club, poi ci sono quelli non iscritti e quelli che vengono all' Elba dal continente. Parlare per categorie è sempre sbagliato. Bastano alcuni " barbari", elbani o continentali che siano, sempre fisiologicamente presenti in tutti gli insiemi sociali, per rovinare i sentieri dell' Elba, e diffondere notizie che danneggiano l' immagine del Parco Nazionale e l' economia ecoturistica dell' Isola.

Le scorribande dei crossisti sono un problema antico, che si ripete di tanto in tanto. E' un problema difficile, che si può tentare di risolvere, sicuramente di ridurre, non abbassando la guardia e reiterando, da subito, i noti punti di intervento, culturali, amministrativi e di vigilanza, pianificati in un quadro di leale e trasparente collaborazione fra Enti e Associazioni. A) martellante campagna di sensibilizzazione ed educazione, promossa da Parco Nazionale e Comuni e che a mio parere trova nelle attività del GAT e nella utilizzazione dei proventi della tassa di sbarco un idoneo punto di riferimento B) classificazione da parte dei Comuni della viabilità secondaria ( tracciati comunali, vicinali e privati) e emanazione di specifiche ordinanze che vietano il transito dei motori nei tracciati che sono parte integrante della GTE e della più importante sentieristica elbana, pur essendo fuori dal Parco. C) posizionare telecamere mobili nei sentieri più frequentati e sviluppare indagini di " intelligence" tese ad identificare qualche " barbaro", le cui responsabilità, forse non è noto abbastanza - chiude Tanelli -  sono sia civili che penali".


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