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Attualità martedì 25 novembre 2025 ore 11:20

Marciana Marina contro la violenza sulle donne

Libera per Essere Libera ha messo in scena una rappresentazione fortemente simbolica



MARCIANA MARINA — È stato un momento profondamente commovente quello andato in scena nella mattinata di domenica 23 Novembre in piazza della Chiesa a Marciana Marina. 

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, il gruppo Libera per Essere Libera ha proposto una rappresentazione dal forte impatto simbolico (si veda video in fondo all'articolo). 

Qui di seguito il testo diffuso dall'associazione:

CASA NON SONO 4 MURA MA CHI TI PROTEGGE 

"Non basta avere una casa, servono persone con cui essere al sicuro.

Martoriata di pugni e schiaffi esco di casa per andare a lavoro. La storia che il mio corpo sta disperatamente e involontariamente portandosi addosso non ha mai raggiunto nessuno.

Dialogo ogni giorno con le persone, ogni giorno. Non mi guardano mai negli occhi: parlano alle loro scarpe, come, se così facendo, possono evitare la responsabilità di essere complici.

Il corpo ricorda le cose. Me ne ricordo subito. O meglio, me lo ricorda il mio corpo.

Ho un dolore, un dolore acuto in corrispondenza della zona lombare e uno più su, tra le scapole: sono alcuni dei lividi che ho dimenticato di avere. /Perchè io, in verità,di quella notte ricordo poco".

Questi sono alcuni passaggi tratti dalla testimonianza di una delle autrici del libro "Corpi Ribelli" e che hanno accompagnato la performance. 

"Case che diventano prigioni, partner che diventano aguzzini e persone che fingono di non sapere.

Siamo cresciuti nella cultura de “i panni sporchi si lavano in casa”.

Ci hanno insegnato a distogliere lo sguardo; a farci una domanda in meno piuttosto che una domanda in più; a tacere.

Non bastano le buone intenzioni ma servono atti che riescano a rompere quel silenzio che non deve trovare spazio nella nostra comunità. Ognuno di noi può fare qualcosa; iniziamo adesso.

Guardiamoci negli occhi: essere comunità vuol dire garantire che, per ogni dolore nascosto, ci sia sempre una porta aperta e una voce che dica: “Io sono qui.”"

A conclusione della manifestazione ecco l'intervento della sindaca Gabriella Allori.

"Dopo decenni di lotte per le pari opportunità, oggi dobbiamo tristemente prendere atto che ancora esiste un radicato e profondo pregiudizio sul ruolo della donna nella nostra società.  Viviamo in un epoca definita "civilizzata" in cui assistiamo quotidianamente ad episodi di violenza sul genere femminile tali da farci ritenere che la modernità ed il progresso che hanno migliorato tutti gli ambiti vitali, non sono riusciti a scardinare la visione, purtroppo ancora molto diffusa, che la donna debba ancora sottostare alla volontà dell'uomo, nonostante il proprio diritto di scegliere ed affermarsi liberamente. 

Il numero crescente dei femminicidi ci da un quadro desolante di situazioni che si verificano in tutti gli ambiti sociali, da contesti di grande povertà a quelli di estrema agiatezza, perfino in contesti di livello culturale elevato, in cui potremmo pensare che la mentalità sia evoluta a tal punto da aver superato il problema, ci rendiamo conto che permane il pregiudizio. 

Buona parte di questi episodi sì verificano purtroppo all'interno delle mura domestiche, in un ambito che ognuno di noi giudica come la propria "confort zone" in cui collaborare ad armi pari con il proprio compagno e far crescere la propria famiglia su solide basi e valori importanti. Nel novero delle violenze non contiamo solo gli atti estremi ma vogliamo ricordare le aggressioni anche verbali, le vessazioni, i maltrattamenti, le minacce, i ricatti e le persecuzioni...tutti comportamenti che dimenticano a priori la volontà della donna ed il suo diritto sacrosanto di assentire o negare liberamente. 

Il compito di ognuno di noi è di porre in essere ogni azione necessaria a superare i fenomeni di violenza fisica e psicologica presenti nella nostra società attraverso l'istruzione, la formazione, la corretta informazione e la denuncia, tendendo presente che già sul territorio nazionale sono operative le reti antiviolenza. 

Trovare il coraggio di denunciare è il primo passo per la riconquista della serenità, a questo scopo è operativo H24 il numero 1522 attivato dal Dipartimento per le Pari Opportunità già dal 2006. 

Dobbiamo fare rete e non dimenticare che, nonostante le azioni messe in campo fino ad oggi, i numeri in aumento dei femminicidi testimoniano l'arretramento socio culturale della nostra società, e questo ci deve motivare in maniera ancora più decisa a combattere un fenomeno che ancora non siamo riusciti a contrastare. 

Se stai vivendo una situazione simile, denuncia ciò che ti sta accadendo, non restare in silenzio".


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Libera di essere libera, contro la violenza sulle donne
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