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Attualità giovedì 04 settembre 2025 ore 11:45
Tartarughine attese, preoccupazione per le luci

Legambiente però esprime preoccupazione per le luci accese di notte che potrebbero disorientare il percorso verso il mare delle nasciture
MARCIANA — Le volontarie e i volontari di Legambiente stanno facendo i turni 24 ore su 24 per consentire alle tartarughine marine che probabilmente usciranno dal nido di Campo all’Aia, a Procchio, di raggiungere il mare senza troppi disturbi antropici. Per questo è stata realizzata una “pista di ammaraggio” con una rete ombreggiante e il Comune di Marciana ha provveduto a oscurare i lampioni sulla strada che illuminerebbero il nido e farebbero ritornare le tartarughine disorientate sulla spiaggia, mettendo a rischio la loro vita e impedendo loro di allontanarsi dai molti rischi che si trovano ad affrontare troppo vicino alla costa.
Lo fa sapere Legambiente Arcipelago Toscano attraverso una nota.
"La collaborazione e la curiosità, - prosegue Legambiente - anche tra gli operatori balneari e i turisti, sono grandi, con qualche nota stonata, a cominciare da un grande albergo sul lato occidentale della spiaggia che ha deciso di non spegnere la potenti luci che illuminano a giorno l’arenile e che attrarranno inevitabilmente diversi esemplari delle tartarughine in dispersione in mare. Poi ci sono le forti luci sul lato orientale della spiaggia, alla Guardiola".
"E’ già successo in altre spiagge elbane, - aggiunge Legambiente - anche con luci più distanti dal nido delle tartarughe che attualmente a Procchio. Eppure, la risposta della direzione e proprietà del grande albergo alle richieste di spegnere le luci sulla spiaggia nelle ore notturne è stata che non ci pensano nemmeno a spegnere e che comunque quelle luci sono lontane e non danno noia alle piccole tartarughe. Naturalmente, tutti i testi scientifici e l’esperienza di anni fatta sulle spiagge del Mediterraneo e del mondo da scienziati e volontari dicono il contrario, ma forse a Procchio abbiamo trovato i più grandi esperti di tartarughe marine e inquinamento luminoso del mondo. Li abbiamo già segnalati a TartaWorld per un riconoscimento".
"In realtà, questa risposta, questo diniego di un importante e famoso Hotel la dice lunga su cosa si intenda all’Elba per “sostenibilità del turismo”- commenta il Cigno Verde - e di quanto si sia lontani dalla realtà quando si afferma che “L’Elba è già un’isola sostenibile”. E’ evidente la contraddizione di un grande albergo che, a fine stagione, non riesce nemmeno a smorzare per qualche notte le inutili luci sulla spiaggia perché teme che ai suoi clienti non piaccia, mentre in realtà i turisti, anche quelli stranieri, apprezzerebbero tantissimo il sacrificio di qualche luce, se venisse loro spiegato che va a vantaggio delle piccole tartarughe marine".
"I tartawatcher di Legambiente sono sempre stati disponibili a spiegare tutta la questione e hanno spesso trovato operatori turistici disponibili e turisti entusiasti nel collaborare.
E’ evidentissimo che qualcosa non quadra tra il diniego ad aiutare le tartarughe a raggiungere il mare, così come cerca di fare un progetto di Legambiente e Parco Nazionale, e quanto vanta sul suo sito internet lo stesso albergo: “Nel 2022 ha ottenuto la certificazione CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) che impegna l’Hotel a migliorare il proprio comportamento ambientale nell’ambito di un accordo di collaborazione con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano”.
Lusso, accoglienza ed eleganza sono indubitabilmente rimasti, quel che scarseggia è la sensibilità e la sostenibilità ambientale. Speriamo che vengano recuperate con un auspicabile ripensamento, fatto magari insieme al Parco che ha concesso la CETS. Le tartarughine marine ringrazierebbero", conclude Legambiente.
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