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Attualità domenica 06 gennaio 2019 ore 07:00

Un 2019 da vincere dal basso

"Un 2019 da vincere dal basso" in ELBAomnes di Antonella Danesi



ISOLA D'ELBA — Luci ed ombre. Come sempre del resto. Difficilmente un riepilogo dell’anno appena trascorso può prescindere dalla valutazione di elementi positivi, che in qualche modo si vanno a ricercare, anche quando sono più difficili da trovare e, per contro, dagli elementi negativi che si ripropongono, quasi sempre uguali a sé stessi. Ma l’approccio alle considerazioni parte questa volta più da una sensazione che da un’analisi. E la sensazione è ottimistica o perlomeno, si apre verso prospettive che potrebbero avere risvolti positivi . 

E’ la vitalità che ha caratterizzato la fine dell’anno il segnale. Una vitalità in senso commerciale sicuramente, sia tra gli acquirenti, sciamanti tra le vie, almeno a Portoferraio, sia nei negozi, che per allestimento e prodotti strizzano l’occhio al “continente”. Non che questo significhi che per il commercio sia tutto rose e fiori, al contrario, rimangono seri problemi sui regolamenti e sulle tasse comunali, oltre ovviamente alle storiche difficoltà derivanti “dall’esterno”, sistema impositivo e burocratico in primis ed il turn over degli esercizi si è fatto sentire anche nell’anno appena trascorso mentre molti fondi rimangono desolatamente vuoti. Ma è la volontà di migliorarsi, di accettare la competizione che pare fare capolino tra gli elbani, ovviamente solo tra alcuni, ma è comunque significativa di questa nuova tendenza. 

La capacità di spesa aiuta sicuramente, residuale certo, data la crisi, ma comunque nettamente superiore al resto della provincia e di buona parte della regione. L’impressione è (magari troppo ottimistica), che cominci a farsi strada la consapevolezza che lo storico provincialismo, quasi un complesso di inferiorità, debba essere per forza superato, perché le condizioni lo impongono e anche se le scelte imprenditoriali sono pesantemente gravate, esiste ancora la possibilità di intercettare flussi per chi è capace di innovare e di sapersi presentare. 

Anche l’attivismo delle associazioni, di tutti i tipi ed in ogni frazione dell’isola, è sicuramente un elemento positivo, in particolare, le rievocazioni recuperano aspetti storico/ culturali e, oltre ad una funzione identitaria creano offerta turistica. Alcune attività imprenditoriali contribuiscono ad accrescere questa impressione di sprovincializzazione, con iniziative e promozioni a livello nazionale. Simbolo di questa vitalità e varietà, vera ricchezza dell’isola, sono sicuramente state le tartarughe, nate su una spiaggia affollata, nel bel mezzo di un matrimonio (altro asset elbano in via di affermazione) e diventate rapidamente delle icone social, mentre il crollo del ponte di Vigneria rappresenta un simbolo negativo della difficoltà a tutelare un territorio pure così prezioso, sia come patrimonio naturale e storico, sia come potenziale fonte di reddito. 

Altro simbolo di questa difficoltà ad affrontare le sfide comprensoriali è rappresentato dall’aeroporto, finalmente ampliato, ma mai così bloccato, con la perdita di fatto della continuità territoriale nel 2018 e con nessuna certezza nell’anno appena iniziato. E, nonostante la Gestione Associata per il turismo lo abbia identificato come elemento fondamentale, ancora non si vedono atti concreti e polemiche infuriano sulla tassa di sbarco. Polemiche e crisi strisciante accompagnano anche il comune capoluogo nel percorso di avvicinamento alle elezioni, che vedrà a primavera altri due comuni sottoporsi all’espressione di volontà dei cittadini. Nel frattempo, altri due comuni hanno scelto di unirsi creando il nuovo comune di Rio.

In definitiva l’impressione che si ha è che “dal basso”, sia nata una percezione che sia possibile vincere le sfide di sostenibilità economica e sociale di questo secolo così complesso solo impegnandosi direttamente come territorio, che ha ancora delle risorse da mettere in campo. Ma proprio perché le risorse sono poche non è più possibile sbagliare. Resta da capire quanto il “sistema” sia in linea ed in grado di adeguarsi a questa nuova richiesta di responsabilizzazione.

Antonella Danesi
© Riproduzione riservata


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