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Attualità sabato 01 giugno 2019 ore 11:30

118, la proposta del Sindacato dei Medici

Pronto soccorso di Portoferraio

Il sindacato sulla carenza di medici per le emergenze-urgenze del 118 dichiara:" la Regione Toscana non organizza corsi da oltre 10 anni"



EMPOLI — La segreteria toscana del Sindacato dei Medici Italiani in data 30 Maggio 2019 ha inviato una proposta sull'organizzazione dell'emergenza-urgenza all'Elba nel periodo estivo. La proposta è a firma del dottor Nicola Marini, della segreteria regionale e del dottor Giorgio Fabiani, responsabile aziendale nord ovest 118 e responsabile regionale per l'emergenza sanitaria territoriale (Est) del sindacato medici italiani, ed è indirizzata al direttore generale Asl Toscana nord ovest, dottoressa Maria Letizia Casani, e al direttore sanitario Asl nord ovest, dottor Lorenzo Roti.

Qui di seguito pubblichiamo il testo della proposta del Sindacato dei Medici Italiani.

"Il sindacato dei medici italiani SMI, rappresentativo della quasi totalità dei medici convenzionati che prestano servizio presso le postazioni territoriali d’emergenza e presso il pronto soccorso di Portoferraio si trova costretto ad esprimere la propria opinione e a chiarire alcuni punti dopo la recente polemica riguardante la sostituzione di una postazione medicalizzata con una infermieristica all’isola d’Elba nel periodo estivo

SMI parla a ragion veduta di SOSTITUZIONE perché di questo si tratta, al posto di un medico nella postazione di Porto Azzurro/Capoliveri verrà inserito un infermiere. Questo sindacato da sempre chiede un’integrazione del sistema emergenza urgenza con la figura professionale dell’infermiere, mesi fa era stata paventata la medesima 'riorganizzazione' anche a Livorno; 

SMI, appoggiato dall’ordine di Livorno e da FONMCeO, aveva fatto presente che migliorare il servizio non corrispondeva al TASK SHIFTING (sostituzione di una figura professionale con un’altra) e la direzione dell’ASL aveva risposto con il seguente comunicato ufficiale del 03/12/2018…'come abbiamo ampiamente dichiarato più volte, non è in programma alcuna riorganizzazione del 118, tanto meno l’istituzione di auto mediche o ambulanze infermieristiche. Il documento di programmazione 2018/2019 è stato approvato dai presidenti delle conferenze zonali dei sindaci e, quindi, non da tutti i sindaci. 

E’importante ricordare che il documento approvato è un atto di programmazione che descrive le linee di sviluppo dell’azienda sanitaria e che, per quanto riguarda la parte specifica sul 118, sono state individuate le azioni previste dal decreto Balduzzi e dalla DGRT 1235/2012. 

La direzione vuole tranquillizzare, sia le Istituzioni, sia la popolazione, garantendo che non e’ in corso nessun programma di cambiamento e chiede, per evitare allarmismi, di tener conto solamente di quanto ufficialmente comunicato dalla ASL, anche perché, come già detto più volte, qualunque ipotesi di cambiamento del servizio 118, sara’preventivamente oggetto di condivisione con i Sindaci interessati, sentite le organizzazioni sindacali e gli ordini professionali'.

In risposta alla suddetta dichiarazione SMI il 23/01/2018 rispondeva…'in previsione della sicura carenza di medici di emergenza territoriale che le nostre Aziende dovranno affrontare a partire dalla stagione estiva prossima, il Sindacato dei Medici Italiani, considerata anche la volontà espressa dalla Regione Toscana di mantenere la presenza dei medici nelle postazioni di emergenza urgenza e in previsione della progressione dei  pensionamenti nel settore, chiede urgentemente alla SSVV di istituire in tempi brevi i corsi di idoneità all’emergenza territoriale (corsi DEU) indispensabili per garantire il soccorso in emergenza'. 

Cade a pennello il recentissimo comunicato di FNOMCeO (portale.fnomceo.it) in appoggio alle preoccupazioni espresse da Federconsumatori, con il quale viene chiesto un tavolo urgente di confronto al Ministro Grillo per chiarire e risolvere i numerosi aspetti critici del servizio di emergenza territoriale partendo dal presupposto che il miglior soccorso possibile e’ quello fornito da 'medico + infermiere'. 

Considerato che questo 'riordino' scatena polemiche sulla sicurezza, crea 'ansia' ai sindaci ed ai cittadini, non porta risparmio e può essere strutturato in un modo migliore e condiviso, la domanda e’…'perché farlo subito?' 

La giustificazione che ci viene data sta nella mancanza di medici disposti e disponibili ad effettuare questo tipo di servizio rischioso e malpagato. E’ vero, la carenza dei medici esiste, è innegabile…. 

In primis perchè gran parte dei medici che hanno un contratto in convenzione con il 118 (in attesa da decenni di un passaggio alla dipendenza) in realtà lavorano consenzienti, 'impropriamente' nei pronto soccorso per garantire la continuità del servizio di emergenza che l’Azienda non riuscirebbe a soddisfare con i pochissimi medici dipendenti assunti ad hoc per il pronto soccorso stesso.

Inoltre numerose altre Regioni d’Italia si sono mosse in anticipo attrezzandosi e riaprendo i corsi di abilitazione all’esercizio della medicina d’urgenza territoriale per garantire la tenuta del sistema; la Regione Toscana non organizza corsi da oltre 10 anni; in Liguria, per fare un esempio, la lista d’attesa per partecipare al suddetto corso supera i 3 anni di attesa, questo dimostra che piu’ di qualche collega vorrebbe lavorare al 118 ma non ne ha la possibilità. 

L’ovvia obiezione che potrebbe essere fatta è che per mille ragioni giuste o sbagliate resta il fatto che non abbiamo medici da impiegare nelle postazioni…in realtà la medesima situazione si è presentata lo scorso anno e negli anni precedenti, con gli stessi numeri a disposizione ed è stato garantito il servizio previsto grazie alla abnegazione e al sacrificio dei colleghi medici di tutta la ASL. 

Concludo affermando che l’obiettivo unico di questo sindacato e’ quello di garantire il miglior servizio sanitario possibile per garantire la salute e la sicurezza del cittadino".


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