Ristrutturazione o Terapia di Coppia?
di Erica Fiumalbi - giovedì 06 marzo 2025 ore 09:00

Ristrutturare casa è un'esperienza che può trasformarsi in una vera e propria prova di resistenza, e non solo per il progetto. Non è raro, infatti, che all’interno della famiglia emergano opinioni contrastanti, gusti diversi e spesso, idee poco allineate.
L’idea di questo articolo nasce da un episodio curioso. Una mia cliente mi ha raccontato di avermi presentato ad alcuni amici dicendo che mi occupo sia di ristrutturazioni che di terapia di coppia. Una definizione scherzosa, ma con un fondo di verità: il mio ruolo va spesso oltre la semplice progettazione. Mi trovo continuamente a mediare tra desideri e necessità differenti, aiutando gli abitanti della casa a trovare un equilibrio che tenga conto di tutti i punti di vista.
Ristrutturare casa: dalla scelta del colore alla gestione dello stress
La ristrutturazione è un viaggio emozionale, fatto di esigenze, sogni e paure. Quando due persone hanno visioni diverse su come trasformare il proprio spazio, la gestione delle aspettative diventa fondamentale. Ecco perché ritengo essenziale essere presente in ogni fase del processo, rispondendo con attenzione alle domande e alle preoccupazioni, senza però cedere alla fretta di trovare soluzioni immediate.
Non si tratta di proporre idee rapide o superficiali, ma di garantire un supporto continuo che prevenga il panico e riduca lo stress. Anche una semplice scelta, come il colore delle pareti o la finitura di un arredo, può sembrare un ostacolo insormontabile quando ci sono opinioni discordanti. In questi casi, è opportuno offrire una guida razionale, spiegando che alcune decisioni possono aspettare o che esistono soluzioni in grado di soddisfare entrambe le parti. Nella maggior parte dei casi, con un po’ di pazienza e una visione d’insieme, le tensioni si dissolvono.
Oltre la progettazione: costruire fiducia e collaborazione
La ristrutturazione di uno spazio non può prescindere dalle persone che lo vivono, così come il progetto deve tenere conto delle loro dinamiche quotidiane. Ogni casa è il riflesso di chi la abita e, per questo, la progettazione non riguarda solo gli spazi, ma anche il benessere di chi li vivrà.
Mi piace pensare che il lavoro di un architetto non si limiti a disegnare ambienti, ma contribuisca a creare armonia tra le persone che li abitano. Costruire un clima di fiducia e collaborazione è essenziale: solo in un contesto sereno chi affronta una ristrutturazione può sentirsi libero di esprimere i propri pensieri. La comunicazione in questi casi è imprescindibile.
Scegliete con attenzione chi vi accompagnerà in questa avventura: oltre al preventivo, valutate la sintonia, la capacità di ascolto e la visione progettuale. Perché la casa perfetta non nasce solo da un buon progetto, nasce soprattutto da un percorso condiviso e ben guidato.
Erica Fiumalbi