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Attualità mercoledì 20 marzo 2019 ore 10:14

Si amplia il Santuario delle Farfalle all'Elba

La Farfalla di San Piero, Zerinthia Cassandra

Aumentano le piante nutrici di Zerynthia Cassandra all'isola d'Elba grazie al lavoro di un team di ricercatori, Parco nazionale e associazioni



CAMPO NELL'ELBA — In questi primi mesi dell’anno i ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze hanno condotto alcune missioni sul campo nell’ambito del progetto di studio e conservazione di Zerynthia Cassandra, la farfalla di San Piero, ottenendo promettenti riscontri.

La farfalla di San Piero, riscoperta all’isola d’Elba pochi anni fa è una farfalla endemica italiana e la popolazione elbana è caratterizzata da una unicità genetica che le conferisce un alto valore conservazionistico. 

L'area di distribuzione della farfalla di San Piero è però molto ristretto ed è situata nella zona di San Piero, a Campo nell'Elba, in una zona soggetta a frequenti incendi e in parte fuori dal perimetro del Parco Nazionale. 

Le piante di Aristolochia

Uno dei fattori limitanti per la sopravvivenza di questa popolazione è la disponibilità delle piante nutrici che si nutrono di di piante del genere Aristolochia, la cui presenza all’Elba è purtroppo limitata ad alcune zone di macchia mediterranea, campi abbandonati e prati fino a radure in boschi di pino.

Basandosi su studi e rilievi sul campo, il gruppo di ricerca insieme a Legambiente e all’associazione culturale le Macinelle, ha effettuato sopralluoghi per identificare nuove zone ricche di Aristolochia, che potrebbero diventare parte della già auspicata estensione del Santuario delle Farfalle e hanno identificato un'area.

"L’area, tra San Piero e il mulino di Moncione, è quella dove dovrebbe nascere la nuova zona del Santuario delle farfalle Ornella Casnati – un giardino della Zerynthia cassandra dedicato proprio a questa rarissima e bella farfalla - spiega Leonardo Dapporto del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze – che verrà realizzata grazie al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e in collaborazione con Legambiente e con il Circolo Culturale le Macinelle di San Piero".

Qui il team di biologi dell’Università di Firenze insieme ai volontari di Legambiente Arcipelago Toscano e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’11 febbraio scorso ha effettuato un taglio della macchia dominante per esporre le piante di Aristolochia alla luce e permettere così lo sviluppo di un maggior numero di larve di Zerynthia. 

I ricercatori hanno notato con sorpresa che al di sotto dei rovi erano già presenti numerose piante di Aristolochia, fino a oggi non disponibili per le farfalle. Si nutrono quindi pochi dubbi sul fatto che nei prossimi anni la presenza di Zerynthia cassandra possa aumentare in quest’area.

Soddisfatto anche il Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. "Il progetto intende perseguire l’impegno già assunto dall’Ente Parco negli scorsi, in stretta sinergia e collaborazione con Legambiente e con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze – sottolinea il Presidente Giampiero Sammuri – con l’importante coinvolgimento locale grazie al supporto del Circolo Culturale le Macinelle. La Zerynthia cassandra rappresenta la specie simbolo delle attività di conservazione delle farfalle che il Parco Nazionale sta conducendo da anni, anche attraverso significative azioni didattiche e divulgative e i risultati conseguiti in questa nuova fase di interventi sono sicuramente molto positivi. Tali esiti favorevoli, conseguiti nelle scorse settimane, ci stimolano a procedere nel percorso intrapreso e ci confortano in merito agli obiettivi di tutela stabiliti in accordo con i partner del progetto".

Questa attività si inserisce nel progetto più ampio di estensione del Santuario delle Farfalle “Ornella Casnati” del monte Perone, da perseguire anche tramite l’acquisto da parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di alcune nuove aree.

Proteggere le aree ricche di Aristolochia, evitando drastici cambiamenti dell’uso del suolo, garantirebbe infatti la salvaguardia delle piante nutrici e, di conseguenze, della farfalla di San Piero.


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