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Attualità martedì 20 agosto 2019 ore 12:51

Ampliamento del porto e rada di Portoferraio

Rada di Portoferraio

Italia nostra interviene sulla discussione relativa all'ampliamento delle banchine portuali di Portoferraio sottolineando il valore della rada



PORTOFERRAIO — L'associazione Italia nostra arcipelago toscano interviene nuovamente per ribadire la sua contrarietà al progetto di ampliamento delle banchine del porto di Portoferraio (leggi gli articoli correlati), sottolineando come la rada di Portoferraio costituisca un unico bene culturale costituito da porto, centro storico e paesaggio.

"Il dibattito sul progetto dell’Autorità Portuale e sulle interpretazioni del Comune di Portoferraio - dichiara Italia nostra in una nota - per la sua attuazione continua appassionato. L’associazione culturale Italia Nostra Onlus propone, come momento di riflessione ancora attuale, due dei suoi presidenti nazionali tra i più prestigiosi, i quali hanno dedicato all’Elba un’attenzione particolare".

"A lasciare una decisa traccia della sua presenza all’isola - aggiunge Italia nostra - è stato il geologo Floriano Villa. Il sito dell’associazione ne ricorda, in particolare, il grande convegno nel 1994 su 'I centri storici nella città contemporanea', in occasione dei quarant’anni di Italia Nostra, che ha posto l’accento sulla necessità di salvaguardare i centri storici nella loro interezza come unico bene culturale".

"Giorgio Bassani, scrittore, poeta, politico, fondatore nel 1955 e poi presidente di Italia Nostra dal 1965 al 1980, - racconta l'associazione - apriva nel 1971, con la sua introduzione, una bella pubblicazione promozionale del prestigioso E.V.E. , Ente Valorizzazione Isola d’Elba, intitolata Visioni – Fatti e Leggende di un’isola d’Elba Sconosciuta

Se ne riporta qui di seguito il testo:
'Evitare che il serpente si morda la coda, prevenire le conseguenze letali dell’ingordigia compiuta in nome del solo ricordo di una fame da tempo superata: questi i termini di una problematica che riguarda da vicino anche l’Elba, satura ormai di complessi alberghieri, di sviluppo edilizio che rischia di distruggere la risorsa prima del turismo: il patrimonio paesaggistico dell’isola.Trovare un punto ottimale di equilibrio tra sviluppo edilizio e conservazione dei valori naturali del luogo; stabilire i limiti, anche nei confronti della possibilità oggettiva di accogliere il sempre crescente turismo, della compatibilità fra espansione economica e non-alienazione dell’ambiente: ecco una primaria esigenza dei nostri tempi, una necessità che riguarda non soltanto chi prende le decisioni in proposito, ma anche chi le subisce'".

"Anche se sembra ormai incredibile essere costretti a ripetere queste cose, - concludono dall'associazione - noi di 'Italia Nostra' le diciamo ancora una volta: per tutto l’Arcipelago Toscano, e per tutta l'Elba.”


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