Alcol, GHB e triade oscura
di - sabato 15 luglio 2023 ore 10:41
È del 12 luglio scorso questa notizia che si poteva leggere su Quinews: a Firenze sono stati accusati di violenza sessuale aggravata e di produzione, detenzione e divulgazione di materiale di pornografia minorile 24 minorenni che, in occasione del Capodanno a casa di uno di loro, hanno “festeggiato” con alcool, stupefacenti e rapporti sessuali ai danni di due ragazzine di 12 anni. Le immagini della “festa” sono state poi riversate su un gruppo Whatsapp e sono diventate “virali” sul web, ma la madre di uno dei ragazzi coinvolti, dopo aver trovato sul telefonino del figlio le immagini, ha denunciato il branco. Questa è una delle tante denunce che testimoniano il disfacimento etico e la paura del sesso dei “macho” dell’ultima generazione, delle famiglie e della società fondamentalmente narcisistica, machiavellica e psicopatica.
Se assumiamo come “vera” la denuncia fatta dalla ventiduenne al figlio di La Russa, seconda carica dello Stato italiano, possiamo seguire la traccia di questo squallore generazionale:
a) la ventiduenne assumeva già di per sé benzodiazepine (Xanax) ed aveva già assunto quella sera della cocaina;
b) si era recata con un’amica nella discoteca, dove il figlio di La Russa le avrebbe somministrato di nascosto, aggiungendola ad un drink alcolico, una “rape drug” o “droga da stupro” non meglio identificata, a seguito della quale la ventiduenne aveva mostrato (all’amica ed agli altri presenti nella discoteca) una disinibizione sessuale inconsueta: né l’amica né gli altri presenti sono intervenuti per contrastare il decorso degli eventi;
c) le “rape drugs” sono un insieme eterogeneo di sostanze psicoattive, alcune delle quali non sono rintracciabili nell’organismo dopo la somministrazione perché rapidamente metabolizzate (GHB, GBL, BD, conosciute nel “giro” come gocce KO o Liquid Ecstasy), mentre altre - come l’alcool, l'MDMA o ecstasy, alcune benzodiazepine in gocce (flunitrazepam o Roipnol, ma soprattutto, zolpidem o Stilnox, midazolam e temazepam), la Ketamina, la cocaina, gli oppiacei – sono rintracciabili in urine e sangue anche a distanza di tempo (nel caso La Russa, però, il ritrovare benzodiazepine nei liquidi biologici della ventiduenne non era di per sé significativo, perché la ventiduenne assumeva già abitualmente lo Xanax); un'indagine svedese del 2014 ha confermato la stretta correlazione tra la violenza sulle donne e l’uso di alcol da parte delle vittime poco prima dell’evento, soprattutto da parte delle più giovani;
d) le sostanze più comunemente usate nel perpretare la violenza sessuale giovanile sono il GHB (acido gamma-idrossi-butirrico) e le benzodiazepine; il sale sodico del GHB è noto come “Alcover”, un “farmaco” abitualmente usato nella disassuefazione da dipendenza alcoolica, ma anche nella narcolessia; il Roipnol è stato usato anche in altri tipi di reato, ad esempio da persone che bussavano alla porta di anziani soli allo scopo di manipolarli per poi derubarli;
e) l’effetto additivo della “droga” all’alcol fa sì che la vittima, già intorpidita dall’alcol, abbia ulteriori effetti (sedazione, sonno, dissociazione, amnesia), volti ad “inibire la volontà”; si parla perciò di “drink spiking” (“bere a spicchi”); c’è però un’altra via di somministrazione subdola del GHB, la via ipodermica: in un luogo affollato, come una discoteca, è facile iniettare il GHB senza farsene accorgere;
f) le gocce KO sono facilmente acquistabili sul web (sia open che dark, sia italiano che straniero); hanno cominciato a circolare diversi anni fa negli ambienti del “fitness”: viene spacciato come stimolante degli ormoni della crescita; il GHB è poi entrato nella scena “techno” agli inizi degli anni ’90; l’industria chimica produce enormi quantità di GBL e BD per la fabbricazione di molti prodotti per l’edilizia per oggetti di uso comune (ad esempio, come sverniciatore dello smalto per le unghie, nelle scarpe e nei materassi); in una recente operazione dei Carabinieri è stato trovato, in una zona rurale di Agropoli (Salerno), un laboratorio clandestino, che produceva varie sostanze usate nel “giro” delle palestre (anabolizzanti, efedrina – precursore della metanfetamina -, sibutramina, nandrolone e GHB);
g) il GHB è venduto come liquido dal sapore leggermente salato o saponoso (mescolarlo al succo d’arancia o a bibite alcoliche ne maschera il sapore) o anche come polvere bianca e cristallina (ma può essere anche colorata per aumentarne l’attrattività); è assorbito rapidamente dall’intestino, i massimi livelli plasmatici vengono raggiunti già dopo 25-45 minuti, la durata dell’effetto va da 1 a 3 ore (ma anche oltre, se viene usato un dosaggio maggiore nella somministrazione), nel sangue è rintracciabile fino a 8 ore dopo l’assunzione, nell’urina fino a 12 ore; già 15 minuti dopo l’assunzione si manifesta uno stato di euforia (con intensificazione delle percezioni sensoriali), che si trasforma poi in stanchezza; se il dosaggio è eccessivo, insorgono nausea, stati di stordimento e profonda incoscienza, insufficienza respiratoria (ma anche, in rari casi, convulsioni, collasso e morte); al risveglio del sonno comatoso (determinato dai dosaggi maggiori), la vittima fa molta fatica a ricordare quello che è successo o non ricorda più nulla;
h) nel caso della ventiduenne, costei si sarebbe ritrovata al mattino (la dose della rape drug doveva essere stata importante) nel letto del figlio di La Russa, che le avrebbe chiesto “un bacino d’amore”; ricorderebbe di essere stata abusata sessualmente, oltre che dal La Russa, anche da un amico di costui (il che sottolinea la natura fondamentalmente omosessuale del sesso da branco); ricorderebbe di aver incontrato il La Russa-padre e di aver parlato con la La Russa-madre; dopo essersi allontanata da casa La Russa, con fatica avrebbe ricostruito gli avvenimenti con l’amica e si sarebbe poi recata al Pronto Soccorso ospedaliero;
i) il profilo psicologico dell’abusatore è quello di una persona che vuole rendere la vittima inerme, in stato di soggezione completa psichica e fisica, incosciente per abusarne a proprio piacimento, come se fosse una “real doll”, un giocattolo sessuale inanimato; il profilo psicologico è, dunque, quello della “triade oscura” (narcisismo, machiavellismo, psicopatia), che ben si integra nella “mentalità fascista”.
I rapporti tra violenza sessuale giovanile e “triade oscura” sono stati studiati soprattutto attraverso la “The Short Dark Triad (SD3)” di Jones e Paulhus, che è composta dai seguenti items, in cui (R) indica il valore eticamente positivo:
Machiavellismo
1. Non è saggio rivelare i propri segreti.
2. Mi piace usare la manipolazione intelligente per ottenere ciò che voglio.
3. Qualunque cosa serva, devi portare le persone importanti dalla tua parte.
4.Evita il conflitto diretto con gli altri perché potrebbero essere utili in futuro.
5. È saggio tenere traccia delle informazioni che puoi usare contro le persone in seguito.
6. Dovresti aspettare il momento giusto per rispondere alle persone.
7. Ci sono cose che dovresti nascondere agli altri per preservare la tua reputazione.
8. Assicurati che i tuoi piani avvantaggino te stesso, non gli altri.
9. La maggior parte delle persone può essere manipolata.
Narcisismo
1. Le persone mi vedono come un leader naturale.
2. Odio essere al centro dell'attenzione. (R)
3. Molte attività di gruppo tendono ad essere noiose senza di me.
4. So di essere speciale perché tutti continuano a dirmelo.
5. Mi piace conoscere persone importanti.
6. Mi sento in imbarazzo se qualcuno mi fa i complimenti. (R)
7. Sono stato paragonato a personaggi famosi.
8. Sono una persona normale. (R)
9. Insisto per ottenere il rispetto che merito.
Psicopatia
1. Mi piace vendicarmi delle autorità.
2. Evito situazioni pericolose. (R)
3.Il “restituire pan per focaccia” deve essere rapido e cattivo.
4. Le persone spesso dicono che sono fuori controllo.
5. È vero che posso essere cattivo con gli altri.
6. Le persone che mi prendono in giro se ne pentono sempre.
7. Non ho mai avuto problemi con la legge. (R)
8. Mi piace fare sesso con persone che conosco appena
9. Dirò qualsiasi cosa per ottenere quello che voglio.
Ecco ora alcuni dati sul “drink spiking”
Il numero di denunce e condanne per violenza sessuale da “drink spiking” è molto inferiore al reato realmente commesso: le vittime sono confuse e ritardano la denuncia, le analisi tossicologiche sono effettuate con ritardo e spesso c’è la diagnosi precoce e riduttiva del concentrarsi solo sull’intossicazione da alcol; ne consegue che il sangue e le urine raccolti al Pronto Soccorso dovrebbero essere conservati per essere ulteriormente analizzati.
Uno studio trasversale, pubblicato nel 2022 e condotto dal “Centro Soccorso Violenza Sessuale” dell'Ospedale Sant'Anna di Torino, ha mostrato che, tra le 222 donne che si sono rivolte al “Centro” tra il 2008 e il 2017, 25 erano minorenni, 141 erano italiane; la maggior parte conosceva l’aggressore; il luogo dello stupro era, per lo più, un’abitazione privata; in 156 donne c’erano lesioni fisiche localizzate per lo più alla testa e al collo (soprattutto se era stato assunto alcol); i dati del “Centro” dicono che l’afflusso ad esso è, negli ultimi anni, di circa 27 donne all’anno.
(continua)