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Attualità venerdì 04 ottobre 2013 ore 10:10

4 ottobre, Santo Patrono d'Italia e lutto nazionale. L'intervista di Quielba al sindaco Anna Bulgaresi



ISOLA D'ELBA - L’Italia festeggia oggi, 4 ottobre, il suo Santo Patrono San Francesco. Ma quest’anno non si tratta di una ricorrenza come tutte le altre. Viene spontaneo parlare di simbologia, di fatti concatenati, di segni – per chi crede – che non possono restare inascoltati. Il primo Papa della storia a scegliere come nome Francesco, si è recato oggi in visita ad Assisi, la città del Santo che porta il suo nome ed è partito dall’incontrare gli ultimi, le persone in difficoltà, coloro che hanno più bisogno d’aiuto. Il tutto accade mentre l’Italia, per molteplici motivi, è sotto gli occhi del mondo. Ieri la tragedia di Lampedusa con le centinaia di morti annegati con l’ultimo barcone giunto dal nord Africa. La notizia sconvolge il mondo intero. Su quell’imbarcazione precaria c'erano circa 500 persone. L’incendio scoppiato a bordo ha devastato tutto e i morti non si contano: fra loro, uomini, donne e bambini, di cui si sono perse le tracce. Il Papa lapidario dice ad Assisi “La globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la facoltà di piangere” e invita a fare qualcosa per chi soffre. Il presidente del consiglio Enrico Letta indice il lutto nazionale. Ma qualcuno sottolinea che si tratta di un lutto internazionale. Quielba ha voluto intervistare l’unico sindaco donna dell'Isola d'Elba, donna di fede, insegnante vicina ai bambini ogni giorno, donna impegnata in politica e che con impegno dedica il suo tempo alla collettività. Lei è Anna Bulgaresi che così commenta questi momenti. "Questa mattina, con la proclamazione del lutto nazionale, osserveremo con i bambini della scuola dove insegno, un minuto di silenzio, un minuto di riflessione per tutte quelle persone tragicamente scomparse a poca distanza da un'isola come la nostra, Lampedusa. Al termine della mattinata proietteremo anche un filmato sulla vita di San Franceso. Credo che in quello che è accaduto dobbiamo cogliere dei segnali, segnali che non possono essere ignorati dal mondo. La visita di Papa Francesco ad Assisi era già programmata da tempo. Il fatto che una tragedia come quella di Lampedusa si sia consumata proprio alla vigilia di questo momento storico per la cristianità, ci serve a riflettere e a trovare la forza di fare qualcosa subito. Lo dico come cittadino, ma anche come sindaco. E come sindaco donna di un piccolo comune di un'isola mi sento profondamente vicina al sindaco di Lampedusa chiamata nella notte per contare i morti di una tragedia immane. Fronteggiare momenti come questi non è facile e lo è ancor meno in un momento di difficoltà grande per il nostro Paese, che vede consumarsi ogni giorno tragedie con uomini e donne pronte al suicidio, in preda alla disperazione, perchè prive di un lavoro e con una famiglia da mantenere. In queste ore tragiche e di riflessione siamo chiamati a pensare anche a questo".

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