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Politica giovedì 07 agosto 2025 ore 08:15
Sanità, "ancora relegati a ruolo secondario"

De Rosas (Pd): "Ci aspetteremmo una visione strategica che tenga conto di tutte le realtà, garantendo equilibrio ed equità nell'accesso alle cure"
PIOMBINO — Anche il Partito Democratico vuole capire meglio vista l'enfasi sul potenziamento della cardiologia a Cecina alla lettura dell'intervista della primaria Lara Frediani apparsa in questi giorni sulla stampa (leggi qui sotto gli articoli collegati).
"L’augurio è che si sia trattato di un problema di comunicazione perchè se non fosse così ci sarebbe da rimanere sgomenti. - ha commentato Simone De Rosas della Federazione Pd Val di Cornia Elba - Sebbene, infatti, ogni miglioramento del Sistema delle Valli Etrusche sia ben accolto, l'impressione è che dalle parole della primaria, ancora una volta, Piombino e l’Elba vengano trattati da parenti poveri e relegati a un ruolo secondario. Dovrebbe sapere a maggior ragione la primaria Frediani, che ha vinto il concorso da primaria proprio per l’ospedale di Piombino e da lì ha acquisito anche la guida di Cecina, che dal 2019 dovremmo tutti essere capaci di ragionare come se non esistessero più un reparto di cardiologia di Cecina e uno di Piombino ma uno unico distribuito sui due presidi ospedalieri con specializzazioni diverse e complementari. Come chiediamo da anni. Oggi pensiamo anche con l’aggiunta dell’Elba".
"La cardiologia di Piombino è da sempre un punto di riferimento essenziale per un vasto bacino di utenza, è inaccettabile percepire oggi che il potenziamento, di strumentazione e di specialisti, si concentri unicamente su una parte dell'unità operativa, ignorando le esigenze e le potenzialità dell'altra componente, altrettanto vitale per il territorio. - ha proseguito De Rosas - E che si annunci un numero così importante di assunzioni, addirittura 7 nuovi medici, senza il minimo riferimento alla cardiologia di Piombino che si regge con lo scotch grazie alla generosità dei professionisti residenti e ad altri che accettano di prestare alcune ore a Villamarina per mantenere il reparto aperto 24 ore. Per non parlare dell’Elba dove la cardiologia sta diventando un miraggio con il servizio garantito solo 20 ore a settimana. La dottoressa primaria è a capo di un'unità operativa complessa che include Cecina, Piombino e l’Elba e da lei, come dall’azienda, ci aspetteremmo una visione strategica che tenga conto di tutte le realtà, garantendo un equilibrio e un'equità nell'accesso alle cure".
A che punto sarebbe invece il potenziamento dell'attività ambulatoriale a Piombino, con l'acquisto di un angiotac e lo sviluppo di programmi di follow-up per i pazienti? "Non ne risulta traccia e sembra quasi di intuire che anche il follow up si sposti su Cecina con nuove apparecchiature. C'è poi il vero nodo: - ha evidenziato De Rosas - il rilancio dell'attività di chirurgia cardiologica e, in prospettiva, dell'attività di emodinamica a Piombino che è stato e resta un obiettivo prioritario per la nostra comunità e per un territorio vasto del quale deve entrare a far parte anche l’ospedale di Portoferraio che non può essere tenuto in considerazione solo per i numeri che porta agli altri presidi. Le dichiarazioni della primaria, che sottolineano l'operatività nella sala di emodinamica di Livorno, con l'intervento dei medici di Cecina per i pazienti intercettati nei propri ambulatori, suonano come una doccia fredda per le legittime aspirazioni di Piombino e per le proposte che nel tempo abbiamo avanzato come territorio".
Insomma, per De Rosas la Val di Cornia e l’Elba "meritano una sanità di qualità e accessibile, con servizi specialistici potenziati su tutto il territorio e non solo in alcune aree privilegiate. Ci auguriamo che la primaria e l'intera direzione sanitaria vogliano riconsiderare l'attuale strategia, includendo Piombino e l’Elba in un piano di sviluppo paritario. La comunità è pronta a collaborare, ma esige chiarezza, impegni concreti e un'attenzione concreta e equa a tutte le componenti dell'unità operativa di Cardiologia, incluso l’acquisto immediato di un angiografo e la cruciale dotazione di personale che possa garantire ai nostri cittadini le cure e i servizi che meritano, nel rispetto della dignità e del diritto alla salute".
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