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Politica lunedì 09 settembre 2024 ore 13:00

Balneari, "la Regione cambi politica"

Foto di repertorio

Sinistra Italiana Val di Cornia ed Elba commenta le scelte del Governo e invita la Regione a rendere maggiormente fruibili le spiagge



VAL DI CORNIA-ELBA — "Dopo anni di accuse alla sinistra e all’Europa, di promesse tanto solenni quanto strampalate e di rinvii, sulle concessioni balneari il governo di destra ha partorito il topolino dell’ennesima proroga finché sarà in carica. Le date parlano chiaro. Come i numeri. Eppure, come testimoniano i dati di InfoCamere e come vivono sulla loro pelle turisti e cittadini della costa e delle isole, stiamo parlando di un settore che avrebbe bisogno di un’immediata e radicale riforma riguardante anche i canoni di società che spesso pagano concessioni come no-profit e denunciano guadagni irrisori".

Sinistra Italiana Val di Cornia ed Elba commenta i provvedimenti del Governo e chiama in causa la Regione Toscana invitandola a cambiare politica in tema di spiagge libere.

"La Commissione europea sembra aver accettato un accordo politico al ribasso fino al 2027/2028, con tanti saluti alla sentenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del 2021 che ha imposto lo stop alle proroghe. - prosegue Sinistra Italiana - Inquietante anche il provvedimento sugli indennizzi ai vecchi concessionari che, a quanto pare, prevederebbe una vera e propria asta al rialzo con lo stabilimento che andrebbe al miglior offerente, con buona pace, in questo caso, di proposte qualitativamente e ambientalmente migliori. Infine, l'ampia discrezionalità e responsabilità lasciata ai Comuni, liberi di anticipare le procedure di trasparenza amministrativa e di pretendere il ripristino dello stato dei luoghi, misure che ovviamente risentiranno del colore politico e delle forti pressioni degli imprenditori sulle giunte dei Comuni costieri e insulari. Insomma, un modo per lasciare il cerino in mano al soggetto più debole senza neppure riconoscergli una quota significativa delle entrate dal canone concessorio aumentato di un ridicolo 10%".

"Riguardo le occasioni perse, nessun riferimento nel provvedimento al drammatico tema dell’erosione costiera, accentuato dagli eventi climatici estremi e che sta consumando la risorsa spiaggia. - continua Sinistra Italiana - Niente nemmeno sulla rinaturalizzazione delle spiagge, tenendo conto anche del nuovo fenomeno della nidificazione delle tartarughe marine che interessa sempre di più le spiegge delle isole e della costa toscana. Lo stesso discorso vale per una nuova, migliore e sostenibile gestione della Posidonia oceanica spiaggiata che da “fastidio” dovrebbe cominciare ad essere considerata una risorsa proprio contro l’erosione delle spiagge e per una loro nuova rinaturalizzazione, attingendo anche ai fondi europei previsti dalla Nature Restoration Law, adottata nonostante il voto contrario del governo Meloni e delle forze politiche della destra italiana al Parlamento europeo".

"Hanno ragione il presidente e l’assessore al turismo della Regione Toscana a dire che la toppa è peggiore del buco e che “Ci sono vuoti nella normativa che daranno origine a contenziosi lunghissimi ed ogni scelta importante viene, di fatto, scaricata sui Comuni, con il rischio, più che concreto, di un risultato che potrebbe variare da Comune a Comune creando una realtà caotica e non uniforme”. Ma in Toscana questo rischia di essere ulteriormente acuito dal fatto che la Regione non ha mai fissato una quota di spiaggia libera e in concessione e che in alcuni comuni si registrano già oggi le più alte percentuali di spiagge privatizzate d’Italia, per non parlare delle spiagge rese inaccessibili da sentieri chiusi e sbarramenti che sono una caratteristica dell’Isola d’Elba (ma non solo) denunciata da anni da Legambiente. In Toscana la costa bassa occupata da concessioni è il 52,7%, quella non balneabile il 4,1%, alla libera balneazione resta teoricamente il 43,2%, ma spesso si tratta delle aree meno accessibili o interessate da fenomeni erosivi. In alcuni Comuni le concessioni e i “punti blu” occupano quasi il 100% del litorale balneabile, lasciando spesso “libere” aree residuali o spiagge non raggiungibili da terra. I Piani spiaggia spesso si sono rivelati inesistenti o pura presa d’atto della realtà e di interessi consolidati", aggiunge.

"Se la Regione Toscana vuole davvero contrastare il pasticcio inverecondo del governo Meloni/Salvini – e l’inganno ai balneari sedotti e abbandonati – deve cambiare anche la sua politica sulle spiagge, partendo dalla consapevolezza che si tratta di un bene comune e naturale e garantendo ovunque la fruizione libera e gratuita di una cospicua percentuale degli arenili e facendo con i balneari un patto di gestione basato su bandi di gara chiari che pongano al primo posto la qualità ambientale e la sostenibilità economica ed energetica", conclude Sinistra Italiana.


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