Cronaca giovedì 31 marzo 2016 ore 19:20
Una lunga scia di morti sospette
Le 13 vittime dell'infermiera avevano fra i 61 e gli 88 anni e abitavano in Val di Cornia. La Asl: "Siamo stati noi a denunciare". I nomi e le date
LIVORNO — Le indagini hanno stabilito inoltre che, in dodici casi sui tredici accertati dalla procura, la morte dei pazienti è stata provocata da intense emorragie verificatesi poche ore dopo la somministrazione di eparina. Solo in un caso, risalente al 9 agosto 2015, la morte è attribuibile a altro farmaco somministrato fuori terapia: è il caso di Marcella Ferri, ricoverata per interventi di valvoplastica e protesi all'anca. Sono stati proprio i familiari della signora a sporgere denuncia e a dare il via all'inchiesta.
Le altre vittime sono:
- 19 gennaio 2014: Marco Fantozzi, ricoverato per insufficienza respiratoria
- 27 giugno 2014: Terside Milianti, ricoverato per embolia polmonare
- 22 settembre 2014: Adriana Salti
- 2 ottobre 2014: Enzo Peccianti, ricoverato quattro giorni prima per polmonite
- 24 novembre 2014: Elmo Sonetti, deceduto dopo un intervento chirurgico
- 26 novembre 2014 Marisa Bernardini, trasferita in rianimazione dal pronto soccorso
- 20 dicembre 2014: Livia Mischi, morta dopo tre giorni di ricoverao
- 28 dicembre 2014: Alfio Fiaschi
- 9 gennaio 2015 Franca Morganti; alcuni campioni del suo sangue vengono mandati all'ospedale di Careggi
- 11 marzo 2015: Mario Coppola, per il quale era stata evidenziata la controindicazione medica a ricevere eparina e che il giorno prima della morte era stato ricoverato per insufficienza respiratoria acuta. Anche campioni del suo sangue vengono spediti a Careggi dove le analisi confermano la presenza del farmaco eparina. I
- 2 luglio 2015: Angelo Ceccanti
- 29 settembre 2015: Bruno Carletti, ricoverato per la frattura del femore
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