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Cronaca sabato 17 agosto 2024 ore 19:00

Cinque yacht di lusso sconosciuti al Fisco

Foto di repertorio

La Guardia di Finanza fa il punto sui controlli effettuati nei porti turistici nei primi sei mesi del 2024. Sanzioni fino ad oltre 800mila euro



PROVINCIA DI LIVORNO — La Guardia di Finanza della Provincia di Livorno traccia un bilancio degli interventi dei primi sei mesi del Reparto Operativo Aeronavale in merito ai controlli sugli yacht di lusso effettuati nei porti turistici della costa e delle isole toscane.

Sul piano dei risultati conseguiti dal progetto, la Guardia di Finanza evidenzia il controllo e l’analisi approfondita di 30 yacht di notevole valore, talvolta di circa 10 milioni di euro ciascuno, di cui 5 sono risultati completamente sconosciuti al fisco, situazioni che hanno portato a sanzioni che, riferite al valore dei singoli beni, sono comprese complessivamente tra i 175.769 euro e gli 845.849 euro, al netto di successivi e più approfonditi necessari controlli per ricostruire la reale capacità contributiva dei proprietari.

Un’ulteriore imbarcazione di lusso è stata sanzionata per omesso versamento dell’Iva all’importazione.

Inoltre, è stato anche segnalato all’autorità giudiziaria uno skipper di nazionalità americana, ma stabilmente residente in Italia, perché non aveva presentato nessuna dichiarazione dei redditi. Questo comporterà un recupero a tassazione di 579.726 euro, oltre alle sanzioni che saranno calcolate dagli Uffici finanziari.

È importante evidenziare la circostanza che l’attività del reparto Roan ha potuto dimostrare che molte imbarcazioni, specialmente quelle più prestigiose, sono risultate ufficialmente riferibili a società o, comunque, a persone fisiche residenti in paradisi fiscali, pratica notoriamente utilizzata per schermare il reale proprietario.

Tuttavia, come evidenzia la Guardia di Finanza, nonostante questo espediente, molti yacht sono riconducibili a soggetti italiani, o che hanno interessi economici in Italia, i cui dati sono stati segnalati, secondo il domicilio fiscale, anche ai Reparti della Guardia di finanza fuori regione per i successivi approfondimenti di natura economico-finanziaria, poiché l’acquisto e la gestione di questi beni di lusso vengono spesso coperti da disponibilità finanziarie di provenienza non tracciata.

La Guardia di finanza inoltre spiega che i controlli hanno confermato l’esistenza di un ulteriore fenomeno che connota il mondo delle imbarcazioni di lusso. 

Si tratta del cosiddetto chartering nautico “simulato”, pratica elusiva/evasiva attuata attraverso la strumentale intestazione degli yacht a soggetti di comodo e/o stabili organizzazioni “non dichiarate” residenti in paradisi fiscali ma, in realtà, nella disponibilità di persone fisiche o giuridiche riconducibili fiscalmente all'Italia.

Attraverso questa pratica illegale gli ideatori riescono a utilizzare beni di enorme valore nascondendone l’effettiva proprietà e, soprattutto, occultando al fisco italiano le loro reali disponibilità finanziarie.


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