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Attualità mercoledì 03 luglio 2013 ore 15:20

Tatuaggi e piercing, nuove norme per le attività anche sull'isola con la nuova legge regionale



ISOLA D'ELBA - Le mode imperano, creano tendenze e in alcuni casi anche indotto economico e nuovi posti di lavoro. E' il caso del settore dei piercing e dei tatuaggi che piacciono ai giovani, ma sono apprezzati anche dagli over 40 e le attività di estetica che ruotano intorno a questo settore si stanno diffondendo ovunque. Così dopo essere intervenuta con legge regionale a disciplinare il settore per la tutela della salute dei cittadini ora introduce anche nuove importanti novità con una proposta di legge definita "Di grande equilibrio, capace di armonizzare la normativa regionale a quella nazionale, e nello stesso tempo in grado di rispondere alla tutela della salute e ai requisiti di igiene sanitaria”. Così si è espressa in conferenza stampa Rosanna Pugnalini (Pd), presidente della commissione Sviluppo economico, illustrando le modifiche alla legge regionale “Disciplina delle attività di estetica e di tatuaggio e piercing”. Una normativa che guarderebbe secondo i promotori all’aspetto economico, ma anche alla sicurezza, ha commentato Marco Remaschi (Pd), presidente della commissione Sanità e politiche sociali. “Abbiamo ragionato utilizzando il buon senso, recependo tutta una serie di sollecitazioni evidenziate nel corso delle consultazioni, a tutela della salute, della libera concorrenza e della lotta all’abusivismo, nell’interesse degli operatori e degli utenti”. Da qui la necessità di prevedere schede tecniche per ogni apparecchio elettromeccanico, quindi di tarare le attrezzature utilizzabili rinviando al decreto del Ministro dello sviluppo economico n. 110 del 12 maggio 2011, sia per l’elenco degli strumenti che per i meccanismi di regolazione, le modalità di esercizio, di applicazione e le cautele da adottare. In questo contesto, come evidenziato anche nel corso della seduta congiunta delle commissioni Sanità e Sviluppo economico, particolare attenzione è stata riservata alla formazione – evitando ingorghi istituzionali e inutili appesantimenti – e all’impianto sanzionatorio, modificato e adeguato secondo l’entità della violazione, sui percorsi formativi e sull’attività a domicilio del committente. La proposta di legge andrà all’esame dell’aula nella prossima seduta del Consiglio, poi seguirà l’applicazione del regolamento da parte della Giunta regionale. Un iter di apertura e garanzia nei confronti di chi svolge questo tipo di attività e di sicurezza e salvaguardia per gli utenti finali. Il percorso toscano è tracciato, “attenzione però a non appesantire una norma dove lo Stato dovrebbe intervenire in via esclusiva”, come ha ricordatoNicola Nascosti (Pdl) che – insieme ai colleghi Marina Staccioli (Gruppo misto), Stefano Mugnai (Pdl) e Giovanni Donzelli (FdI)– ha presentato una serie di emendamenti all’atto.La proposta di legge è stata licenziata registrando l’astensione dei gruppi di minoranza e il voto favorevole di quelli di maggioranza.

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