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Tartarughe marine all'Elba, Legambiente cerca volontari

Dopo il caso eccezionale sulla spiaggia di Marina di Campo con oltre 100 tartarughe marina, Legambiente Arcipelago toscano cerca volontari per monitorare le spiagge dell'isola d'Elba alla ricerca di tracce e nidi



. — C'è grande attesa all'isola d'Elba con la speranza che si ripeta un caso eccezionale come quello che lo scorso anno ha suscitato grande interesse con la storia di Tarta-Federica, esemplare di Caretta- Caretta che ha scelto la spiaggia di Marina di Campo per deporre le sue uova, dalle quali sono nati oltre esemplari di tartarughe marine. Se infatti attualmente sotto stretta osservazione è la costa davanti al mare dell'Elba, dove sulla spiaggia di Rimigliano, nel comune di San Vincenzo, è stato scoperto il 10 Giugno scorso un nido di tartaruga (leggi l'articolo), tenuto sotto stretta osservazione dai volontari coordinati dal WWF Val di Cornia, gli esperti ritengono che ci sia la probabilità che questo evento possa accadere di nuovo anche all'isola d'Elba.

Le tartarughe marine in Italia, negli ultimi anni, - come si legge nella campagna di comunicazione di Legambiente 'TartaLove', per l'adozione di tartarughe marine - nidificano con maggiore frequenza, con numeri che variano di anno in anno e a seconda delle varie località: la Calabria ionica, infatti, da sola ospita ben oltre la metà delle nidificazioni che si registrano ogni anno. Numerosi eventi si registrano anche in Sicilia e in particolare nelle Isole di Lampedusa e Linosa. Meno numerose ma comunque importanti le nidificazioni in Campania, Sardegna, Puglia, Lazio, Basilicata e Toscana”.

Le spiagge scelte dalle tartarughe marine per depositare le uova sono costituite prevalentemente da arenili sabbiosi. Ogni singolo nido può contenere indicativamente dalle 80 e alle 120 uova deposte. Da qui l'appello per la ricerca di volontari lanciato da Legambiente Arcipelago Toscano con lo slogan “Chi trova un nido, trova un tesoro”.

Legambiente Arcipelago Toscano infatti si è occupata di distribuire ai titolari di stabilimenti balneari, ai punti blu e ai pescatori il materiale informativo preparato dall’Osservatorio toscano per la biodiversità della Regione Toscana, ma nello stesso tempo è alla ricerca volontari per il monitoraggio delle 8 più grandi spiagge sabbiose dell'Elba - Marina di Campo, Cavoli, Fetovaia, Procchio, Biodola, Lido, Naregno, Lacona - dove è più probabile che una mamma tartaruga decida di scavare un nido e depositare le sue preziose uova.

Come ci ha spiegato Isa Tonso, responsabile del gruppo Tartarughe Marine di Legambiente Arcipelago Toscano:

Attualmente il gruppo di volontari è formato da 25 persone, di cui il 95% donne. Ad un primo gruppo molto affiatato, nato lo scorso anno sulla spiaggia del Lido di Capoliveri, si sono aggiunte nuove volontarie. Si tratta di monitorare le spiagge all'alba, prima dell'arrivo dei bagnini e degli interventi di pulizia degli arenili, indicativamente l'orario in cui i volontari sono impegnati va dalle 5 di mattina fino a verso le 6,30. Ai volontari viene comunque data una formazione di base per riconoscere le tracce sulla sabbia lasciate dalle tartarughe e le indicazioni su come comportarsi nel caso trovino un nido”.

“Siamo in costante contatto con l' Osservatorio toscano per la biodiversità – ha proseguito la responsabile - ma anche con altri gruppi che svolgono la nostra stessa attività in altre zone, come quella di Grosseto. Ci scambiamo costantemente anche le segnalazioni dei vari avvistamenti. A questo proposito, relativamente alla spiaggia di Marina di Campo, sabato scorso abbiamo ricevuto la segnalazione di un avvistamento in tarda serata ma sulla spiaggia c'era confusione e quindi la tartaruga non si è avvicinata”.

In attesa di scoprire se l'Elba anche quest'anno farà da “culla” a queste bellissime creature marine, segnaliamo che, per avere maggiori informazioni e per aderire al gruppo di volontari, che opera nelle spiagge dell'isola d'Elba, è possibile rivolgersi ai seguenti recapiti: Isa: cell. 340-7113722 email: legambientearcipelago@gmail.com

Valentina Caffieri
© Riproduzione riservata


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