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Attualità mercoledì 04 marzo 2015 ore 15:28

Sciopero dei portuali, corse a rischio

La Filt-Cgil chiama alla mobilitazione nazionale i lavoratori portuali e marittimi, per 24 ore saranno a rischio i collegamenti con la terraferma



PORTOFERRAIO — Portuali e marittimi in sciopero dopodomani, venerdì 6 Marzo per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di categoria. Per l'Elba vuol dire collegamenti a rischio, se pure, come in tutti gli scioperi che riguardano i trasporti, una quota di collegamenti rimane garantita per legge. 

"Dopo l'incontro avvenuto ieri al Ministero dei Trasporti tra il rappresentante del Ministero e le OO.SS Nazionali di categoria, Filt-Cgil / Fit-Cisl / Uil Trasporti, sostanzialmente non vi sono stati progressi degni di nota sulle questioni sollevate dai sindacati.

Nella Regione Toscana abbiamo aperte diverse criticità che riguardano i NS porti, una su tutte il rinnovo del "Protocollo alla salute e sicurezza" dei porti di Livorno/Carrara/Piombino ormai scaduto da oltre 2 anni e sul quale stentiamo a comprendere alcune posizioni negative assunte da alcuni soggetti che già, a suo tempo, avevano sottoscritto il Protocollo, nato nel 2009, in accordo con la Regione Toscana, che ne aveva curato la regia, in applicazione del dlgs 81/08.

Altre situazioni si riscontrano col problema di tutti i Porti Nazionali e sono: l'applicazione del della 78/10 che riguarda sostanzialmente il blocco economico del contratto di lavoro (Ccnl dei porti) ai dipendenti delle Autorità Portuali; la riforma della legge 84/94 che rischia di partorire un mostro per come la stanno pensando; la deregolamentazione del settore senza punti fermi sul cosa fare su una politica di integrazione con la logistica. 

Si ripropone la tesi dei 2 corridoi nord/ovest, con a capo Genova e nord/est, con a capo Trieste. Gli altri porti, contrariamente a quello che indica la Comunità Europea, devono "arrangiarsi" col rischio che le altre A.P, che governerebbero i restanti porti, possano addirittura convertirsi in S.p.A. E' anche per questi motivi che la Filt-Cgil Regionale Toscana, settore attività Portuali, definisce lo sciopero Nazionale dei Porti del 6 Marzo tappa irrinunciabile al nostro percorso di rivendicazione della rappresentanza su temi che riguardano il lavoro, piaccia o non piaccia a questo Governo".


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