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Attualità lunedì 18 maggio 2015 ore 10:00

"Questa città non è per tutti, il Comune ci aiuti"

La denuncia di Alessandro Bigio, insegnante in carrozzina che riapre la questione delle barriere architettoniche negli edifici di Portoferraio



PORTOFERRAIO — “E' tempo di dire basta alle barriere architettoniche che limitano la libertà di movimento per chi è in carrozzina o ha comunque difficoltà motorie. Anche nel nostro luogo di lavoro ci sono problemi. Dobbiamo prendere iniziative per cambiare la situazione”. 

Lo affermano Virginia Sangalli e Alessandro Bigio, docenti della media Pascoli e il giovane insegnante di musica è colpito direttamente dal problema. 

“Nella nostra scuola, - fa notare Sangalli - il monta scale è antiquato e si guasta spesso, ma poi non è sicuro e adatto a tutti i tipi di disabilità. Ecco che d'intesa con la nostra dirigente Grazia Battaglini, abbiamo inviato al Comune, in marzo, una lettera per segnalare il problema e richiedere un adeguato ascensore, da installare al più presto, per far salire e scendere al primo piano della scuola chi ha questo problema, dove esiste la sala multimediale per riunioni. Non mi risulta che ci sia stata data una risposta”

Ma le barriere esistono in molti edifici pubblici e privati, e sono un impedimento per chi ha problemi motori, anche molti marciapiedi della città sono poco accessibili, poi l'ingresso alle fortezze medicee, nessun accesso per tali casi a certe parti delle ville napoleoniche, al piano superiore del museo archeologico. 

“Un altro luogo dove ci sono barriere architettoniche – conclude Sangalli - è la sala Nello Santi al De Lauger. Si può accedere in fondo, ma con la carrozzina non si può andare davanti per dirigere un concerto, come è capitato al professor Bigio o per fare un intervento o ritirare o consegnare un premio. Occorre fare un piano in discesa al lato della sala, al posto delle scale. 

Altri luoghi pubblici impediti sono il Comune che ha sempre il superato monta scale all'esterno e un ascensore spesso rotto all'interno. Poi l'ufficio di Collocamento e il Centro giovani

Per non parlare delle navi: solo la Moby Lally e una Toremar sono veramente agibili, il resto no. Trovo vergognoso che non si faccia niente. Mobilitiamoci. Ci appelliamo alla stampa denunciando a tutti il problema delle barriere e agiamo per avere risposte e le migliorie necessarie”. 

Nonostante la normativa sulle barriere architettoniche sia in vigore dal 1986, capita quindi ancora troppo spesso che l’accesso a edifici pubblici e privati sia impossibile per i diversamente abili. E certamente tempo di dire basta a tali situazioni discriminatorie evidenti.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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