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Cronaca mercoledì 07 settembre 2022 ore 18:00

Turista salvata da infarto grazie alla rete

La donna ha scritto una lettera indirizzata alla primaria di Cardiologia che ha sottolineato il lavoro di soccorso di squadra



PORTOFERRAIO — Un collaborazione vincente tra gli ospedali di Portoferraio, Piombino e Livorno ha permesso di salvare la vita a una donna, un turista torinese in vacanza, colta da infarto mentre era a bordo della propria imbarcazione nelle acque elbane.

Nei giorni scorsi la catena dei soccorsi attivata dalla centrale 118 di Livorno ha fatto scattare il sistema di emergenza-urgenza che ha dapprima portato la donna al pronto soccorso di Portoferraio dove la donna è stata stabilizzata, per poi trasferirla tramite elisoccorso all’ospedale di Piombino, non trattandosi di un tipo di infarto tempo-dipendente che avrebbe richiesto il trasferimento immediato presso un centro dotato di Emodinamica, come Grosseto o Livorno. 

Qui è stata presa in carico dalla primaria della Cardiologia di Piombino Elba, Lara Frediani, che, insieme alla sua equipe, ha provveduto ad iniziare subito i trattamenti del caso e, nei giorni successivi, ad effettuare la coronarografia presso la sala di emodinamica di Livorno.

In foto la primaria della Cardiologia di Piombino Elba, dott.ssa Lara Frediani

“È stata la dimostrazione lampante – spiega Lara Frediani – dell’efficienza dell’integrazione tra gli ospedali di Portoferraio e quello di Piombino, oltre che con Livorno, un aspetto fortemente voluto dalla direzione generale ed a cui ho iniziato a lavorare fin dal mio arrivo e che già sta portando i suoi frutti. Con il primario del Pronto Soccorso di Portoferraio, Angelo Testa, e con il primario della Medicina, Riccardo Cecchetti, abbiamo creato una squadra compatta e affiatata e lavoriamo ogni giorno per accelerare i percorsi di cura dei pazienti. I risultati di questa collaborazione sono emersi da subito e siamo convinti possano esserci ulteriori margini di miglioramento in favore dei nostri pazienti. È arrivato il momento di abbattere le barriere e di lavorare davvero in squadra: una buona organizzazione può abbattere le barriere anche fisiche ed è necessario che gli elbani prendano maggiore consapevolezza delle risorse messe a loro disposizione a Villamarina. Di questo a volte se ne rendono conto più i turisti, come questa signora, che si trovano accidentalmente ad usufruire dei servizi sanitari offerti dalle nostre strutture. Per questo ho apprezzato particolarmente la sua lettera di ringraziamento che ricostruisce, dal suo punto di vista l’esperienza vissuta”.

Questa la mail ricevuta dalla dottoressa Frediani dalla turista salvata.


"L'acqua dell'Elba era azzurra ed invitante. Con mio marito e qualche amico caro scivolavamo con la nostra barchetta sulla superficie quasi piatta; il sole e l'allegria erano nostri compagni. Poi non ricordo molto di ciò che è successo, ma un improvviso malore mi ha costretto ad interrompere tutto e mi sono ritrovata a Portoferraio in attesa di un elisoccorso che mi portasse all'ospedale di Piombino. Al calar del sole sono stata impacchettata e messa sulla base dell'elicottero con quattro ragazzi intorno a me. Ho visto le pale girare sempre più veloci ed in una ventina di minuti siamo arrivati a destinazione. A Piombino mi hanno preso in consegna in cardiologia, controllata, intubata e sistemata. Nei giorni successivi mi hanno avvisato che la coronarografia mi sarebbe stata effettuata a Livorno. Nessuna paura: tre angeli della Croce Rossa mi hanno trasportata in ambulanza con velocità e perizia, incoraggiandomi, facendomi ridere e prendendomi con gran garbo in giro. 

Arrivati in quello che mi è sembrato un bunker di cemento della II guerra mondiale, mi sono trovata in un ambiente avveniristico con strutture ed apparecchi sofisticati ed all'avanguardia. Incontro lo sguardo protettivo della primaria e mi rassereno subito. 

Ho vissuto una avventura enormemente interessante e sono riuscita ad evitare ogni tipo di paura. Non posso che ringraziare una simile abilità medica, dovuta non solo a studi, conoscenze ed attaccamento al lavoro, ma indubbiamente ad una capacità umana ed organizzativa fuori dal comune. Se questa è una rappresentazione della sanità italiana, non posso che sentirmene orgogliosa oltre che grata. Sono una privilegiata perché sono stata messa nelle condizioni di superare un mio momento di grave difficoltà fisica grazie al lavoro di una equipe straordinaria".


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