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Politica giovedì 10 novembre 2016 ore 15:28

Legge sulle aree protette, ambientalisti contro

Le associazioni ambientaliste criticano il testo di legge approvato in Senato: "Persa la possibilità di migliorare, speriamo nella Camera"



PORTOFERRAIO — Né il Senato, né il Governo hanno accolto le osservazioni e le proposte di 17 associazioni ambientaliste e di vari esperti e uomini di cultura, che hanno criticato in modo fermo il disegno di modifica della legge sulle aree protette.

"Non volendo cogliere il senso costituzionale che vede la tutela della natura in capo allo Stato - commentano dopo la votazione a Palazzo Madama - la riforma non valorizza il ruolo delle aree protette come strumento efficace per la difesa della biodiversità e non chiarisce il ruolo che devono svolgere la Comunità del Parco. 

Un testo che doveva rafforzare il ruolo e le competenze dello Stato centrale nella gestione delle aree marine protette, ma che in realtà continua a lasciare questo settore nell’incertezza e senza risorse adeguate. Perché non possiamo non sottolineare che questa riforma viene fatta senza risorse, che la legge approvata non riesce a delineare un orizzonte nuovo per il sistema delle aree protette e senza migliorare una normativa che, dopo 25 anni di onorato servizio, non individua una prospettiva moderna per la conservazione della natura nel nostro Paese".

Numerosi sono i punti del disegno di legge criticati dagli ambientalisti: "Una modifica della governance delle aree protette che peggiora la qualità delle nomine e non razionalizza sufficientemente la composizione del Consiglio direttivo, in cui viene prevista la presenza di portatori di interessi specifici e non generali come deve essere. 

Non vengono definiti strumenti di partecipazione dei cittadini né la previsione di comitati scientifici, l’assenza di competenze specifiche in tema di conservazione della natura di Presidente e Direttore degli Enti Parco, un sistema di royalties che, pur legato ad infrastrutture ad alto impatto già esistenti, deve essere modificato per evitare di condizionare e mettere sotto ricatto i futuri pareri che gli enti parco su queste dovranno rilasciare.

Una norma che attraverso la gestione faunistica, con la governance prevista, acuirà le pressioni del mondo venatorio, non si vietano le esercitazioni militari nei parchi e nei siti natura 2000, non si garantisce il passaggio delle Riserve naturali dello Stato, del personale e delle risorse impegnato, ai parchi".

Sono alcuni dei motivi che, secondo le associazioni ambientaliste: "Fanno di questa riforma una riforma sbagliata, incapace di dare soluzioni ai problemi delle Aree Protette, ma addirittura tale da avvicinare troppo sino a sovrapporre pericolosamente i portatori d’interesse con i soggetti preposti alla tutela".

"Abbiamo dato la massima disponibilità al confronto, elaborando argomenti seri e proposte dettagliate. Con infinito rammarico siamo costretti a dover prendere atto di mancate risposte del relatore, della maggioranza e del Governo".

La questione ora si sposta alla Camera dei Deputati dove le associazioni presenteranno nuovamente le modifiche al testo di legge.


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