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Attualità martedì 07 maggio 2019 ore 13:00

Il busto di bronzo del Cellini

La città di Cosimo e Portoferraio oggi. In ELBAomnes di Antonella Danesi



PORTOFERRAIO — E la prima opera che io gittai di bronzo fu quella testa grande, ritratto di Eccellenzia, che io avevo fatto di terra nell’oreficerie mentre che io avevo male alle stiene. …. che s’è mandato all’Elba. Così Benvenuto Cellini nelle sue memorie, ricordando il capolavoro che lo qualificò agli occhi di Cosimo de’ Medici e gli consentì di avviare la produzione del Perseo.

La storia del busto è nota: posizionato sulla porta del Forte Stella, nel diciottesimo secolo venne portato agli Uffizi dal Granduca Leopoldo I e attualmente si trova al Museo Nazionale del Bargello a Firenze. Collocazione che lascerebbe perplesso il Cellini, in vita in continua lotta con il Bargello, allora struttura giudiziaria.

Ma questo non deve stupire, l’uomo rinascimentale è spesso coinvolto da un contesto politico e sociale tumultuoso. Ciò che colpisce molto è l’ecletticità, anche dei grandi artisti o artigiani e soprattutto la capacità di programmare e di seguire progetti, così è stata costruita Cosmopoli, con tempi di realizzazione oggi inimmaginabili.

Caratteristiche che paiono completamente scomparse nell’Italia di oggi, non solo all’Elba. Che è gravata anche dal problema delle elezioni comunali, peraltro sfalsate nei vari comuni, che vanno ad incidere ulteriormente sulla programmazione di un territorio così piccolo, con sette comuni e già per questo in difficoltà nelle politiche comprensoriali.

Bisognerebbe che fosse mantenuta almeno la continuità degli eventi principali, anche sotto elezioni, magari tramite comitati legati alla gestione associata, come era successo per le manifestazioni del bicentenario dell’arrivo di Napoleone che, in qualche modo, sicuramente perfettibile, ha consentito comunque lo svolgimento delle manifestazioni.

Certamente le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Cosimo rientrano (o comunque dovrebbero) a pieno titolo nella categoria degli eventi rilevanti, a maggior ragione per una narrazione che coinvolge l’essenza stessa di una città nata dalla volontà e dal sogno del suo creatore, tra efficienza militare e ideali neoplatonici ed inoltre, sicuramente comunicabile come promozione, in grado di evidenziare ulteriormente l’enorme ricchezza e varietà di offerte culturali e paesaggistiche oltre che sportive, naturalistiche, ecc.. che caratterizzano la nostra isola.

Tornando al nostro busto, era stato proposto di creare una riproduzione da ricollocare alle fortezze, collegandoci poi una serie di micro eventi. A quanto pare il progetto non ha avuto seguito, probabilmente per i costi elevati. Auspichiamo e ci faremo promotori, di una campagna per la sua realizzazione. Potrebbe essere un simbolo importante per una nuova capacità di visione ed il progetto di una città e di un’isola nel terzo millennio.


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