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Attualità martedì 16 giugno 2020 ore 11:35

Pubblicazione internazionale per primario elbano

il primario Riccardo Cecchetti
Riccardo Cecchetti, primario del reparto di Medicina interna all'ospedale di Portoferraio

Il dottor Riccardo Cecchetti, direttore di Medicina dell'ospedale elbano, ha studiato le possibili interazioni del Covid nelle malattie reumatiche



PORTOFERRAIO — Riccardo Cecchetti, direttore del reparto di Medicina Interna dell’Ospedale di Portoferraio, è stato tra i protagonisti dello studio scientifico recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Clinical Rheumatology che ha studiato la possibile interazione fra Covid-19 e l’alterazione del sistema immunitario nelle malattie reumatiche autoimmuni sistemiche.

Lo rende noto l'Asl Toscana nord ovest che spiega che il  lavoro, dal titolo Covid-19 e malattie sistemiche autoimmuni reumatiche: rapporto di una vasta serie di pazienti italiani e che ha avuto tra gli autori oltre a Cecchetti in qualità di reumatologo, anche C. Ferri, D. Giuggioli, V. Raimondo, M. L’andolina, A. Tavoni e altri, si è basato sullo studio di oltre 1500 pazienti e ha permesso di rilevare una più elevata prevalenza di Covid-19 nei pazienti con malattie reumatiche autoimmuni sistemiche.

“Lo studio osservazionale multicentrico – spiega il primario Riccardo Cecchetti – ha coinvolto in sei settimane 1641 pazienti non selezionati con malattie reumatologiche autoimmuni sistemiche provenienti da 3 aree geografiche con differente prevalenza del Covid-19: elevata in Emilia Romagna, media in Toscana e bassa in Calabria. Dalla osservazione dei dati una prevalenza significativamente più elevata veniva osservata in tutte le serie di malattie reumatiche autoimmuni sistemiche se confrontate con i dati relativi alla popolazione generale italiana. Inoltre, nell’ambito delle malattie reumatiche, una prevalenza più elevata veniva riscontrata nei pazienti con “malattie del tessuto connettivo” rispetto al gruppo delle artriti infiammatorie (artrite reumatoide e Spondiloartriti) oppure nei pazienti senza farmaci reumatici sintetici". 

"Da tutto questo è emerso come il Covid-19 rappresenti una sfida seria per i pazienti immunocompromessi, - ha aggiunto Cecchetti - suggerendo la necessità di sviluppare strategie di prevenzione e trattamento e di stimolare i ricercatori a verificare la possibile interazione fra il Covid-19 e l’alterazione del sistema immunitario nelle malattie reumatiche autoimmuni sistemiche”.


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