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Attualità mercoledì 31 agosto 2016 ore 11:43

Cibo di strada, Del Mastro risponde a Fratini

L'assessore al commercio replica all'ex sindaco."Parte di quanto affermato non corrisponde al vero ed è fuorviante per chi non conosce l’argomento"



PORTOFERRAIO — Questa la risposta di Del Mastro a Fratini

Caro Giovanbattista … Giovambattista … vabbè, Giovanni, vai che è meglio. La pensata "minuscola" della delibera di giunta che richiami, che è un atto di indirizzo, (non perché tu non lo sappia ma mi serve come promemoria per una prossima interpellanza), è una mia proposta (sic! lo ammetto), naturalmente condivisa da tutta la giunta.

Al di là del richiamo a leggi, decreti, limiti e principi liberali usati nella Tua (che non mi trovano totalmente d’accordo, ma questo lo spiegherò in seguito), quando dici "E' il colmo della …" e non trovi la parola, ebbene, dal basso della mia "minuscola" delega ti potrei suggerire il termine "ragionevolezza". Le norme sono troppo restrittive? Forse. Penalizzano un settore all’avanguardia, (In Italia però, negli Stati Uniti esista già dagli anni 70’)con norme troppo limitative? Discutiamone. Quello che l’amministrazione di Portoferraio ha cercato, con ragionevolezza, di fare è regolamentare un'attività che nessuno di noi, e ripeto nessuno di noi, vuole penalizzare.

Ragionevolezza, già. Un termine sempre attuale ma al quale nessuno sembra fare riferimento.

In un incontro con uno dei proprietari di un food truck nel maggio di quest’anno feci presente che in mancanza di un regolamento comunale, assente purtroppo da decenni, sarebbe stato sensato da parte loro che gli spostamenti dell'attività itinerante (n.b. itinerante) fossero ragionevolmente frequenti. Mi richiamai a una norma non scritta (e visto che non era scritta mi fu puntualmente contestata) che prevedeva la sosta di un'ora più un'altra ora se vi fossero clienti in attesa. Questa ragionevole direttiva è stata puntualmente disattesa. Vedi Giovanni, a me sta bene tutto, ma far passare questa Amministrazione quale “affamatrice” di giovani in cerca di lavoro, non lo accetto proprio. Perché non sentiamo l'Arcangelo di turno: cosa direbbe se tutti i giorni, per più ore e nelle immediate vicinanze o di fronte, qualcuno gli commerciasse i Camparini? L'Arcangelo di turno paga la tassa sulla sull'immobile, la spazzatura, l'allaccio dell'acqua e dell'energia elettrica, suolo pubblico e, se non è proprietario del fondo (come la stragrande maggioranza dei casi) l'affitto del locale. Vogliamo fare i conti? Sicuramente non tornano, ma per Arcangelo.

Vuoi tu, proprietario di un food truck, esercitare la tua attività finché non ti si rompe il semiasse dell’apino? Si, lo voglio. Ma devi farlo nell'ambito di un regolamento che, ripeto, è suscettibile di variazioni. L'amministrazione ha deciso per un'ora? Portiamola a due, a noi sta benissimo, ma che siano due; vogliamo aprire in via sperimentale la parte alta del centro storico davanti villa dei Mulini, (non è una mia idea originale, me ne parlava Paolo Andreoli) certo, va bene, avremmo creato un altro punto di lavoro. Come vedi non c'è alcuna preclusione.

Lo stesso Andreoli era Assessore al commercio nell’ Amministrazione Peria nel 2008 quando è stata emanata l’ordinanza n. 65 che già, allora, vietava il commercio itinerante nel centro storico e nelle stesse aree oggi vietate. Ma allora nessuno fiatò.

Per concludere passiamo ai tecnicismi, materia da me ahimè poco masticata e ancor meno digerita, e permettimi di contestare la parte finale del tuo articolo.

Riguardo al suolo pubblico del quale parli facendo riferimento alle leggi nazionali entrate in vigore dal 2012, ebbene questo è di pertinenza dell'Amministrazione comunale che lo regolamenta, con le dovute motivazioni, secondo necessità ambientali, di ordine pubblico, di decoro, di viabilità etc... Gli orari sono liberalizzati solo sul commercio di vicinato e non sulle aree pubbliche che, diversamente, sono disciplinate da regolamenti ed ordinanze.

Un’ altra imprecisione, per usare un eufemismo, è dove mi parli di caccia al tesoro per degustare un prosecchino macchiato. Nessuna caccia al tesoro, basta recarsi in qualsiasi locale di somministrazione, visto che il TULPS ( testo unico di leggi di pubblica sicurezza, non il Comune di Portoferraio o la Regione) VIETANO la vendita di alcolici sulle aree pubbliche, se non in confezioni chiuse.

Ed ancora, “ il panzerotto o il polpo lesso non potranno al mercato europeo avere diritto di cittadinanza”, chi l’ ha detto? La licenza di commercio su aree pubbliche abilita alla partecipazione alle fiere che è una modalità di commercio su area pubblica diversa dall’ itinerante. Sarà vietata, come in ogni parte di Italia lo svolgimento itinerante, fuori dalla fiera a distanza inferiore a 500 metri.

A proposito delle Fiere, alcuni comuni toscani vietano in forma tassativa il commercio itinerante nelle manifestazioni. Quindi, caro Giovanni, consentimi di dissentire su quanto affermato nella parte finale del tuo articolo, perché non corrisponde al vero e sono fuorvianti per chi non è pratico dell’argomento.

Con stima.

Angelo Del Mastro, assessore al commercio (minuscolo), comune di Portoferraio.


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