Attualità sabato 05 novembre 2016 ore 19:43
I detenuti a Roma al Giubileo dei carcerati
Partecipano insieme al cappellano don Francesco Guarguaglini, ai parenti, al personale penitenziario e a volontari dell'associazione "Dialogo"
PORTO AZZURRO — Come riporta il nunziomarotti.blogspot.it/ , segnalando un articolo pubblicato da Toscana Oggi, i detenuti di Porto Azzurro si sono ritrovati oggi pomeriggio a Roma per un'intensa due giorni.
Nel pomeriggio, alle ore 15 in tre chiese diverse si è tenuta l’Adorazione Eucaristica e il Sacramento della riconciliazione. Le chiese giubilari sono San Salvatore in Lauro, S. Maria in Vallicella (Chiesa Nuova), S. Giovanni Battista dei Fiorentini. Successivamente il “Pellegrinaggio verso la Porta Santa”.
Domani, domenica, il programma prevede, nella Basilica di San Pietro, alle ore 9, un momento celebrativo accompagnato da alcune testimonianze; seguirà la preghiera del Rosario come preparazione alla Messa che papa Francesco celebrerà alle ore 10. Alle 12, in piazza San Pietro Francesco terrà l’Angelus per il “Giubileo dei Carcerati”. Il pontefice parteciperà poi alla Festa della Misericordia che si svolgerà nell’Aula Paolo VI, un pomeriggio di festa, di musica, di testimonianze e spettacolo alla presenza di numerosi detenuti che per la prima volta potranno partecipare ad un momento come questo, in un luogo così significativo.
Don Francesco Guarguaglini, cappellano del carcere elbano, racconta:
"Per l'occasione, un recluso, Saverio, ha realizzato un prodotto artigianale da regalare al Papa: un cofanetto a due ante, raffigurante un albero con una poesia".
Dalla sofferenza scaturisce la pietà.
La vita senza perdono è un'esistenza vana, infruttosa; come un albero che non dà né fiori né frutti.
Dove gli uccelli non andranno a nidificare, non ci saranno predatori.
Non ci sarà morte e nemmeno vita.
Senza la misericordia la vita è un'esistenza... sterile!
A proposito dei carcerati, nella Lettera di Papa Francesco con la quale si concede l'indulgenza in occasione del giubileo straordinario della misericordia, è scritto: "
"Il mio pensiero va anche ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà. Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto. A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà".
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