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Cronaca venerdì 13 dicembre 2024 ore 19:00
Detenuto appicca il fuoco in cella
L'uomo è stato soccorsi e rianimato dagli agenti della polizia penitenziaria. Nuova denuncia del sindacato Uilpa sulla sito del carcere elbano
PORTO AZZURRO — Altri momenti di forte concitazione nel carcere di Porto Azzurro. A dare la notizia è la Segreteria provinciale della Uilpa Polizia Penitenziaria di Livorno.
"A distanza di soli dieci giorni la casa di reclusione “Pasquale De Santis” ritorna a essere teatro di violenza, questa volta è mancato veramente poco all’epilogo fatale. - si legge in una nota del sindacatob- Un detenuto di origini maghrebine ha appiccato un fuoco nella stanza di pernottamento e in pochi minuti i fumi di combustione hanno saturato il locale fino al punto da azzerare la visuale e annullare l’ossigeno. Immediati sono stati i soccorsi portati a termine con successo da un Ispettore della Polizia penitenziaria, inizialmente aiutato da un Agente e poi sono arrivati altri, ma è durata fatica la ricerca del protagonista della vicenda. Questi, forse realizzando che quell’incendio lo avrebbe potuto uccidere, aveva trovato riparo sotto il letto".
"Gli Agenti per trovarlo e tirarlo fuori dalla camera hanno dovuto operare in condizioni precarie per la fitta nube tossica che si era venuta a creare, rischiando seriamente la vita per soffocamento. - prosegue la nota - Una volta rintracciato, il detenuto è stato estratto dalla stanza e rianimato. Stanti le ultime notizie, al momento i due colleghi intervenuti per primi sembrano essere fuori pericolo, ma dal punto di vista mentale portano il segno lasciato dal livello di stress raggiunto dovuti alla circostanza e alla consapevolezza delle condizioni lavorative in cui, ormai, costantemente è necessario operare nel penitenziario elbano. La percezione di iniziare il turno di servizio con il rischio di dover fronteggiare situazioni di pericolo, per lo più procurate da persone private della libertà affette da patologie psichiche, e non sapere quando e in che condizioni terminarlo, beh non è cosa da poco".
"Ma, - prosegue il sindacato- ci interroghiamo, fino a che punto può spingersi l’Amministrazione penitenziaria nella scelta di trasferire soggetti problematici alla casa di reclusione di Porto Azzurro. Ci domandiamo quali siano i progetti, se così possiamo definirli, per cui l’Amministrazione stia continuando a gestire questa particolare tipologia di ristretti facendo ricorso a un vero e proprio sballottamento da carcere a carcere e non impegnarsi a trovare altre soluzioni e, ancora, se il Provveditorato regionale stia monitorando questo flusso e in che misura".
"Noi – chiosa il sindacato – pensiamo che la verità sta nel fatto che l’Amministrazione penitenziaria non ha soluzioni e non ha il coraggio di riconoscerlo".
"Si affida – conclude la UIL - al buon senso, all’onestà, alla lealtà, all’abnegazione dei reparti di Polizia penitenziaria, non preoccupandosi che è necessario, e non più rinviabile, riportare le carceri del distretto regionale nel solco della legalità. Ai colleghi dell’istituto penitenziario elbano va tutta la vicinanza della Uilpa Polizia penitenziaria".
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